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Tom

eravamo tornati a casa da poco, era quasi l'una di notte.

io ero steso a pancia in su sul mio letto in camera mia e di Bill con la porta chiusa, con le mani appoggiate contro la nuca, Bill ancora non c'era in camera, strano, la maggior parte delle volte lui era qui gia prima di me.

guardavo il soffitto, stavo riflettendo, su di me, su Ameli.

che cosa le ho detto da ubriaco? non riuscivo proprio a ricordarmelo per quanto io mi sforzassi.

e se le ho detto che la amo? che l'ho sempre amata? cazzo, sono nella merda

ha sempre presentato dei comportamenti dolci non solo con me, ma anche con il resto della band, è sempre stata nella sua indole dire paroline dolci e incoraggianti come quelle della mamma, leggere pacche sulla spalla col suo tocco gentile come una sorella maggiore, e teneri abbracci come quelli di una sorellina minore.

forse è per questo che provo questa attrazione per lei, forse la amo.solo perchè si comporta con me come una madre si comporterebbe con suo figlio, o perchè mi dimostra affetto come lo farebbe una sorella con il fratello.

forse non la amo davvero, o forse non l'ho mai amata propriamente, forse il mio è sempre e solo stato semplice affetto in maniera fraterna e l'ho sempre confuso per amore quando invece non lo era.

ho sempre avuto delle relazioni apparentemente brevi fin ora, niente che durasse oltre i 6 mesi, quindi non credo che nessuna di quelle fosse vero e proprio amore.

si, forse per Ameli provo solo un normale affetto che si proverebbe per una sorellina...forse...forse non l'ho mai amata per davvero

mentre questi pensieri mi sorvolavano per la testa sentivo dei veloci e pesanti passi per il corridoio , come se qualcuno stessa correndo o sbatendo forte i piedi sul pavimento,.

in tempo zero qualcuno aprii la porta come se la volesse scardinare dalla parete con un calcio, saltai leggermente in piedi dalla paura, guardai sullo stipite della porta e vidi Ameli.

era in piedi, tremante, conla sua giacchetta di pelle sulle spalle e il viso rigato dalle lacrime sporche dal trucco sciolto, stava piangendo e singhiozzando.

mi congelai sul momento quando la vidi, mi venne un colpo al cuore a vederla in questo stato, che diavolo era successo per farla piangere in questo modo?

<Ameli...ma stai bene...?>

<cosa volevi fare te...?>

Mi chiese con la voce rotta dal pianto, mentre facevo un gesto all'italiana con le mani, ma di che sta parlando?

<Ameli non capisco->

<cosa cazzo volevi fare te...?!>

Chiese di nuovo, alzando la voce questa volta, continuando a singhiozzare

<ma di che stai parlando Amelu?>

Non rispose subito alla domanda, la vedevo che cercava di Calmare i singhiozzi e farmare le lacrime invano.

<...Spring nicht...>

...Due semplici parole che mi fecero sbiancare e che mi resero incapace di proferire parola...

Io lo sapevo che mettere Spring nicht come ultima canzone nella scaletta non era per niente una buona idea...ma come faceva a saperlo se non gliene ho mai parlato...?

Cazzo...glielo ha detto Bill...merda...

<...A-Ameli...io n-non...non volevo che lo sapessi così...te lo avrei detto...solo che...n-non...non volevo farti preoccupare-...>

Non riuscii a finire la frase, perchè lei crollo in un altro fiume di lacrime e si fiondò tra le mie braccia, abbracciandomi stretto stretto e affondando la testa nel mio petto, singhiozzando e piangendo, Rimasi fermo immobile per qualche secondo, questa notizia l'ha sconvolta così tanto...ma Come darle torto...che altre reazioni potrebbe avere a scoprire che uno dei suoi amici più cari voleva togliersi la vita...?

Una lacrima solitaria solcò il mio viso, dopo pochi minuti la avvolsi tra le mie braccia, cullandola in un dolce abbraccio cercando di farla tranquillizzare e stringendola forte a me, accarezzando le trecce ben strette e tirate sulla sua testa.

<shhh...shhh...va tutto bene ora...va tutto bene...>

Le sue lacrime scendevano impregnate di trucco sul suo viso e bagnavano la mia maglia larga, ma non mi interessava.

<...perché...perché...perché volevi farlo...>

<Ameli...i-io-...>

Mi venne un doloroso dejavu, era già stata così male, male da consumare tutte le sue lacrime, un anno fa, per colpa di quella stronza di Sara, solo che questa volta...la colpa era mia...

<tu non capisci!...tu non lo capisci cazzo che io senza di te non vivo!...se ti ammazzi tu mi ammazzo io cazzo!...io...io non ci vivo senza di te...>

Disse singhiozzando e con la voce rotta dal pianto, mangiandosi alcune parole, la strinsi a me con più forza, accarezzandole la schiena e la testa dandole un dolce bacio sulla fronte.

Poche parole che allo stesso tempo mi fecero battere il cuore e spezzarlo, il pensiero che lei non potesse vivere senza di me, che si sarebbe spinta a tanto per me, che stia piangendo perchè è preoccupata per me

Mi spezzarono il cuore, ma battere all'impazzata allo stesso tempo, perché questo vuol dire che sono importante per lei, che sono vitale per lei...

Che cazzo di inutili pensieri di merda mi stavo facendo prima? Come posso essere così stupido a pensare cose del genere, io la amo, la amo, amo questa ragazza tra le mie braccia in cerca di conforto, la amo, l'ho sempre amata

Ameli

Come cazzo ha potuto fare dei pensiero del genere!? Perché!? Come!? Quando!?

Perché!? Perché!? Perché cazzo!

Non posso lasciargli fare altri pensieri simili, no, non posso, non glielo lascerò fare! Non commetterà o farà più atti del genere finché io sarò in vita!

Ero praticamente stesa su di lui, con le mie braccia avvolte intorno al suo giro vita e la testa praticamente affondata nel suo petto, perchè avevo bisogno di sentirlo, sentirli il battito cardiaco, dovevi sentirlo, volevo sentirlo, avevo bisogno di assicurarmi che ci fosse, per tranquillizzarmi

<...Io ti giuro...che se fai altri pensieri di sto tipo ti ammazzo io...lo giuro cazzo...t-ti...ti prego non...non fare mai più pensieri simili...ti prego...non potrei sopportarlo...>

lo stronsi a me più forte a me, lo strizzavo con tutta la forza che avevo in corpo, giuro su me stessa che non lo avrei mai più lasciato da solo, lo giuro

<...non lo farò...te lo prometto...te lo prometto...>

finalmente riuscii a calmarmi un po, i miei respiri lentamente riuscirono a regolarsi e mi asciugai alcune lacrime, sporcandomi un po le dita con il mascara sciolto in esse, un'ora passata a truccarmi buttata nel cesso

lui mi accarezzò leggermente la guancia e con il pollice mi asciugò alcune lacrime, pulendomi il viso, poi mi mise entrambe le mani a coppetta sulle guance

<te lo prometto lili...non lo farò mai più...ora sono qui con te...tranquilla...non me ne vado...ora però basta piangere...sei più dolce quando sorridi...>

feci diversi respiri profondi cercando di calmarmi, e in poco tempo riuscii a smettere di singhiozzare e tranquillizzarmi, lo abbracciai di nuovo, lo volevo stringere tra le mie braccia, come per impedire che mi venisse portato via

quella notte non io e Bill ci scsmbiammo le camere, lui hadormito in camera mia, mentre io nel letto di Bill, per stare più vicina Tom, non lo lascerò più dasolo

mai più

sei il meglio di me~tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora