🔥🔞 Nel bagno di casa mia ... 🔥🔞

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Esco dal locale veloce come un fulmine e mi rassereno perché questa volta Abe, non mi sta impedendo di andare via. Sono ben decisa a lasciar perdere Williams, questa volta più che mai ne sono sicura e così mi perdo tra la folla della città che si affatica a percorrere il viale pedonale. Sono davvero arrabbiata e furiosa e il solo pensiero di Abe mi manda fuori di testa, per me questa sorta di collaborazione è più che finita. Senza considerare il giochetto passionale che si è instaurato tra noi, sono stanca di essere trattata come un giocattolo quindi ne farò fatto volentieri a meno. Credo di essermi finalmente liberata di lui quando ad un tratto sento una voce familiare e noto che i pedoni vanno scansandosi come per far passare un'automobile. Dunque mi volto di scatto e ciò che vedo mi lascia a dir poco perplessa: Abe Williams che percorre la pista pedonale con la sua volante mentre si sporge dal finestrino, gridando attraverso l'altoparlante elettrico.

"Margot Moore, sei pregata di farti viva altrimenti questa volta rischi l'arresto!!!" strilla la voce di Abe dall'altoparlante della volante mentre io mi appresto a continuare la mia corsa, ignorando quelle grida, anche perché tutti i passanti si guardano intorno cercando di capire chi potesse mai essere Margot Moore.
Sto sprofondando dalla vergogna mentre la voce di Abe mi martella nelle orecchie ma ormai sono spacciata perché vedo la volante raggiungermi e seguirmi a passo d'uomo. Tutti i passanti si voltano ad osservare la scena e sto per morire d'imbarazzo mentre Abe sembro completamente divertito e come sempre il suo atteggiamento si rivela quello di un sedicenne immaturo.

"Entra in auto, altrimenti giuro che ti arresto!!!" ride con voce spassosa dall'altoparlante mentre si affaccia dal finestrino e l'automobile procede lentamente affiancandomi e impedendomi di proseguire. Questa situazione si sta rivelando davvero ridicola e così decido di fermarmi perché sento gli occhi dei passati posarsi su di me, credendomi una criminale per colpa del poliziotto imbecille. Mi blocco e decido di sentire quanto ha da dirmi ma solo perché non voglio apparire agli occhi dell'opinione pubblica come una ladra che stia fuggendo chissà dove.

"Che ca**o vuoi?" urlo mentre Abe si affaccia al finestrino e mi guarda negli occhi e sospira profondamente. Io non ho nessuna intenzione di entrare in quella macchina ma dalla sua espressione sembra capire d'aver esagerato: io non sopporto più la sua rozzezza, il suo cinismo, la sua maleducazione, la sua immaturità e chi può ne ha più ne metta.

Voglio solo tornare a casa e buttarmi sul letto e porre fine a questa giornata da incubo!

Non basta aver scoperto che una delle persone a cui più tengo sia sparita nel nulla, devo anche essere umiliata e sbeffeggiata da un coglio** di quarantacinque anni!!

"Scusami, piccola Margot..." sospira lui mentre mi guarda con gli occhi pietosi ma io non mi lascio intenerire da quella faccia da cane bastonato, perché ho imparato a conoscere le sue tecniche di manipolazione.

"Non me ne faccio niente delle tue scuse..."

Anche se devo ammettere che riconoscere da parte sua l'errore è già una grande cosa, ma non mi lascio impietosire.

"E non mi guardare così, brutto figlio di put***a" ringhio perché sono su tutte le furie e sto per avere una crisi di nervi, non c'è persona che mi snervi più di Abe Williams.
D'un tratto, vedo il poliziotto parcheggiare la vettura e sbattere lo sportello violentemente mentre con passi veloci si avvicina verso di me.

"Margot, devi calmarti perché dobbiamo collaborare per questa indagine. Dobbiamo risolvere questo caso e possiamo farlo solo insieme...." prova a tranquillizzarmi ma io non gli permetto di avvicinarsi a me, non ho nessuna intenzione di farmi muovere a compassione. Sento le mie pupille verdi bruciare e presto lo avrei incenerito con lo sguardo, perché solo il suono della sua voce ha iniziato ad infastidirmi.

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