🔞 🔥 Lo abbiamo fatto nella vasca 🔞🔥

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L'attività di spionaggio è ufficialmente iniziata: Abe ed io ci dirigiamo verso il centro della città, in un piccolo monolocale dove dobbiamo alloggiare fingendo sotto copertura di essere in luna di miele.

Lui mio marito.

Ma ci credete?

Io no, nemmeno per scherzo.

Il sole sbatte cocente sotto i nostri corpi e i suoi occhiali da sole coprino le sue pupille chiare che scrutano l'orizzonte con brama. Devo ammettere che l'idea di recitare d'essere marito e moglie è davvero geniale quanto insidiosa, perché ciò che inizio a sentire verso quest'uomo mi spaventava.

Non so per quale motivo ma mi sento tremendamente attratta da lui!!!

Ci troviamo su una Harley Davindson mentre sfrecciamo tra le vie di Città del Messico e io mi stringo contro il sedile per paura di cadere, perché la velocità della sua corsa è davvero troppo elevata.

I suoi capelli neri leggermente lunghi sulle estremità schizzano nell'aria e io sento il mio cuore battere all'impazzata perché non posso negare che ho da sempre nutrito un gran debole per gli uomini in moto!!!

Le mie mani non osano sfiorarlo perché il caldo climatico che avverto è acuito dalla sua presenza e provo una grandissima tensione nell'averlo così vicino.

"Mi piace sentire le tue te**e sulla mia schiena..."

"Abe !! Cosa dici?"

"La verità... le tue te**e non sono grandi ma mi fanno impazzire"

"O santo Dio!! Abe! Un po' contegno!"

"Io il contegno non so manco cosa sia!!!" accelera di più.

"Beh, metitti in testa che non te la darò mai!"

"Stiamo a vedere!" dice premendo di più l'acceleratore.

"Abe, ti spiace andare più piano??!!!" cambio discorso perché altrimenti la mia va**na mi esplode. Le mie labbra sono poggiate contro il suo orecchio e devo mmettere d'aver modulato la voce davvero con sensualità in quanto sento la sua schiena vibrare sotto il mio richiamo. Sono contenta di questa attenzione che rivela il suo corpo verso di me e inaspettatamente la sua mano sinistra si allontana dallo sterzo della Harley Davinson, cercando il mio corpo ed io inspiro profondamente, nell'avvertire il suo tocco famelico ed intrepido.
Rabbrividisco per questo gesto inaspettato che mi obbliga a poggiare il mio corpo sulla sua schiena e a posizionare le mie mani tra il suo petto scolpito.

"Mmmmh... queste mani"incalza lui mentre la velocità della motocicletta aumenta esponenzialmente e così mi costringe a premere le mie mani contro il suo corpo. Mi costringe a far mutare quel tocco in un abbraccio e sento i suoi pettorali scolpiti guizzare dalla t-shirt nera decisamente troppo aderente mentre la corsa della motocicletta si rivela scellerata.

"Queste tue manine le vorrei sentire altrove..." dice e io a contatto con il suo corpo da statua greca impazzisco e non mi curo della velocità a cui sfrecciamo.

Intanto, la sua mano sinistra torna a cercare il mio corpo, accarezzando appena il mio bicipite per poi salire sempre di più ed intrufolarsi nella mia gonna che viaggia nel vento.

"Oh..." gemo e il mio sangue quasi si arresta sotto il suo tocco che cerca di stringere con avidità il muscolo del mio gluteo e io mi lascio sfuggire un gemito perché la sua audacia mi annienta. I suoi polpastrelli accarezzano la mia carne e la mia intimità diventa pulsante.  

"Basta un mio ditino per farti impazzire... menomale che dici che non me la dai!!"

Lui scoppia a ridere.

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