😨 La mia missione è quella di...😨

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Entro nell'ufficio ovale del Presidente. Sento il cervello pulsare e sono estremamente confusa perché non riesco a comprendere cosa potesse essermi accaduto.

Sono qui ma non conosco il perché, voglio dire perché proprio io?!

Una serie di domande cominciano ad affollarsi nel mio cervello in maniera del tutto irrazionale e cerco di fare inutilmente il punto della situazione. La brama di voler ottenere delle risposte diventa talmente forte che inizio ad indagare nella mia mente delle possibili soluzioni, il mio immancabile intuito magari potrebbe sorprendermi.

Perché sono qui?

Il perché non lo immagino e ciò mi tortura e tormenta: ricordo solo di aver avuto un dialogo con Abe prima di cadere in un sonno profondo, ma non ricordo cosa sia accaduto nè prima, né dopo.

Dove mi trovo?

Probabilmente nel cuore pulsante del centro dello spionaggio. Sembra essere un edificio di vetro e soprattutto al centro di un luogo isolato come fosse in un deserto.

E perchè proprio io?

Domanda a cui non riesco a darmi risposta, nonostante stessi spremendo le mie meningi come fossero un limone.

Perchè proprio io? Dannazione, perché?!

Noto inoltre di essere dotata di:

1. Un'arma da fuoco, di piccole dimensioni ma efficace.
2. Un'arma bianca, appuntita ed affilata ma discreta.
3. Una pillola di cianuro, probabilmente per suicidarsi in caso di cattura.
4. Diversi trasmettitori e cimici, videocamere e microfoni nascosti.

Mi sento mancare nel momento in cui gli occhi spenti del Presidente si posano su di me.
Ho iniziato ad avere paura perché mi trovavo in una situazione confusionaria e criptica e non riuscirla a decifrare, per una donna tenace come me è davvero un'agonia. Così, mi siedo di fronte l'uomo ed sono pronta a dare sfogo alle mie paure ma sono come se la mia mente mi impedisse di avere reazioni negative, sto lottando contro i miei emisferi interni ma sono assolutamente convinta di voler scoprire la verità, attraverso la mia immancabile testardaggine.

"Dove mi trovo? Che diavolo sta succedendo? Perché sono qui? Voglio tornare a casa!!!" abbaiao impetuosamente mentre sento il mio cervello scoppiare e il Presidente rimane assolutamente composto di fronte il mio sgomento.

È come se quell'uomo si aspettasse una mia reazione selvaggia.

"Abbassi la voce, per cortesia"

"Come faccio ad abbassare la voce ? Mi spieghi come?!! Non so dove mi trovo!!!"

"Margot Moore, lei da oggi è una nostra collaboratrice e si trova nella nostra base di addestramento. Io sono Hug Nelson e sono il Presidente di questa agenzia di spionaggio " risponde con compattezza l'uomo e io sgrano gli occhi, vittima della tensione.

"Cosa? Agenzia di spionaggio? Collaboratrice? Ma siamo pazzi?! Assolutamente no! Io devo tornare a casa! Ho una famiglia e un'attività aperta e non intendo rimanere qui!" urlo sbigottita mentre sto per strapparmi i capelli di dosso e le mie pupille stanno per schizzare fuori dalle orbite. Comincio a dimenarmi sulla sedia come fossi una bambina capricciosa, il biondo scuote la testa e mi guarda con rammarico come se avessi appena annunciato un'eresia.

"Margot Moore, non le permetto di parlarmi in questa maniera, capisco lo sgomento ma non può rivolgersi a me con tale maleducazione!!!!"
mi sgrida mentre giocherella con una penna.

"E perché no? Perché non posso?! Io voglio sapere perché sono qui!!!"

Il biondo sospira e mi mostra una foto di Angela Fish.

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