VI.It was a big-big world, but we thought we were bigger

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⚠️Questo è un capitolo corto,
sono dei ricordi dal punto di vista di Edwin,
l'ultimo è molto importante e servirà più avanti.⚠️

Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo

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Non esiste separazione
definitiva finché esiste il ricordo.
-Isabel Allende


James:13 anniEdwin:9 anniAlexander:5 anniElizabeth:4 anni

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James:13 anni
Edwin:9 anni
Alexander:5 anni
Elizabeth:4 anni

Edwin era felice, non gli capitava spesso
ma sapeva che con i suoi fratelli era al sicuro.

Stavano giocando a un gioco di società e la piccola Elizabeth si stava arrabbiando perché stava perdendo.

Edwin si avvicina a lei e le si siede affianco.

«Betty questo è solo un gioco, saranno altre le vere difficoltà nella vita»

Questi fu quello che le disse, come se fosse un vecchio saggio e non un bambino di soli dieci anni.

«La vita è un gioco» lo rimbeccò James «un gioco arduo e pericoloso, dove ognuno di noi fa il massimo per sopravvivere»

I fratellini guardavano affascinanti il fratello maggiore.

«Ma se è un gioco come si fa a vincere?» chiese Edwin confuso.

«È questo il bello, nessuno lo sa»

«Io troverò il modo di vincere»

Questo lo disse il piccolo Alexander e James ridacchiò.

«Non mi importa! Io volevo vincere a questo di gioco!»

Edwin voleva molto bene alla sua piccola principessa, d'altronde era la piccola di casa.
Era un po' viziata ma a lui non interessava, cercava sempre di calmarla quando faceva i capricci.

Party of solitudeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora