25-Luca

73 5 0
                                    

Non vedo l'ora di tornare a casa per raccontare a Susan della fantastica serata che ho passato. Io, Frank e Steven, il rappresentante della casa editrice Cariello che mi ha cercato per propormi una collaborazione,siamo andati a cena fuori e abbiamo discusso fino a quasi farci cacciare via dal ristorante; la conclusione è stata molto soddisfacente per tutti: io ho portato a casa un contratto che devo ancora firmare e Steven, al suo primo incarico,un buon accordo.

Rientriamo in hotel stanchi morti ma Frank non è ancora disposto a lasciarmi andare a letto.
"Che ne dici se ci beviamo l'ultimo?"
"Oh, Frank! Sono sfinito, volevo dormire..."
"Su dai! Dobbiamo festeggiare!"mi trascina per un polso nella sua camera e mentre cerca la chiave magnetica per aprire la porta, passa una coppia di anziani che ci guarda storto.
Scoppiamo a ridere un secondo dopo che se ne sono andati prendendo l'ascensore.
"Hai visto quelli?! Avranno pensato che fossimo una coppia di gay"sghignazza Frank inarcando le sopracciglia.
"Oh Dio!" Sono piegato dal ridere, a malapena riesco ad entrare e quando spalanca la porta mi butto per terra singhiozzando e tenendomi la pancia.

Siamo ubriachi.
E Frank si dirige verso il frigo per tirare fuori un paio di birre fresche.
"Vuoi farmi vomitare anche l'anima?"gli indico le birre con un gesto della testa. Stasera abbiamo fatto un mix di alcolici,non credo che la birra sia la cosa migliore da bere adesso ma in automatico la prendo lo stesso.
"Bevi"mi ordina.
Sono seduto sul pavimento con la schiena appoggiata al letto, Frank davanti a me seduto su una poltroncina,ci guardiamo con un sorriso ebete e scoppiamo a ridere senza nessun motivo.
Domani avrò un mal di testa terribile.

"Cosa fai domani sera?"
"Passerò la serata con Susan"
"Susan e Susan... sempre lei..."
"Sto bene con lei, e poi non la vedo da qualche giorno "
"Ma voi scopate e basta?... No" è bastata un'occhiata alla mia espressione per capire che ormai non è più solo sesso.
"Esatto, ormai non è più così da un po' devo ammetterlo,mi piace da matti. Tutto sai."parlo a tratti,l'alcool intorbidisce i miei pensieri rendendomi difficile esprimere le emozioni.
"Tutto?"sembra che Frank non capisca,anche lui è in fase ritardata.
"Tutto. Mi piace stare con lei, svegliarmi accanto a lei,fare l'amore con lei..."la mia espressione sognante mette sull'attenti il mio amico.
"Hei! Ma sei innamorato! Anche lei?"
"Innamorato?no,non credo"
"Siii,hai gli occhi a cuore"mi fa notare.
"Forse...mi sa di sì"è chiaro davanti ai miei occhi,mi chiedo come mai non l'avevo capito prima.
"Stai attento. È una spogliarellista,non so se c'è spazio per questo nella sua vita."consiglia cauto.
"Vedrai che la convincerò a lasciare il lavoro"ne sono convinto.
"Sicuro?"mi chiede dubbioso Frank ma io rispondo con un cenno del capo credendoci fermamente.
"Se lo dici tu. A me basta avere il libro tra le mani per la scadenza che ci siamo prefissati poi il resto è affar vostro."

La serata si conclude poco dopo con io che esco guardandomi in giro nella speranza di non essere visto e ridendo come solo un ubriaco può fare, barcollo nel corridoio e quasi sbaglio porta della mia stanza.
Per fortuna riesco ad aprire la porta.
Sono le due di notte,mi chiedo cosa sta facendo Susan adesso, probabilmente ha finito di lavorare, quasi quasi la chiamo.

Risponde dopo due squilli,la voce tremolante,forse sta camminando.
"Ciaoooo"
"... Luca?sei ubriaco?"
Beccato.
"Solooo un pooochino"sto volutamente esagerando con la voce
"Luca?!"
"Mi maaanchi"
"Vai a letto "
"Cosa ssstai facendooo?"ignoro il suo tono seccato, voglio parlare con lei.
"Sto andando a casa a piedi,sono quasi arrivata"
"Hai ...mmm...avuto... una buona serata...mmm?"le chiedo per fare conversazione,la sento distante, sarà stanca.
"Perché me lo chiedi?"si mette sulla difensiva.
"Cosìiii"
"Si, tutto come al solito "sbuffa spazientita.
"Non vedo l'ora di vedertiii"
"Dai, domani sei a casa"
La sento armeggiare con le chiavi,un fruscio,e poi richiudere la porta.
"Sei a casa?"
"Si"
" Da soolla?"
"Si, Francesca è uscita con un tipo"
"Sai di cosa ho voglia?"mi sto riprendendo alla grande, altro che doccia fredda, Susan è meglio di tutto per farmi tornare in me.
"Cosa?"accidenti sembra le dia fastidio stare al telefono con me.
"Toccati per me"
"No"
"Su dai"cerco di convincerla facendo la voce suadente ma non so cosa sia uscito dalla mia bocca in realtà,meglio lasciar perdere le cose elaborate quando sono in queste condizioni.
"Senti Luca,sono stanca,non ne ho voglia. Domani faremo ciò che vuoi ma adesso voglio solo fare una doccia e andarmene a letto"sembra stia parlando ad un bambino.
"Va beneeee"
La saluto poco dopo mandandole tanti bacetti che la fanno ridere,stasera era infastidita, sarà come dice lei, sarà stanca.
Non vedo l'ora di vederla.

Dovrei andare a letto e riposare ma prima sarà meglio che vada a farmi una doccia,cerco di non sbattere addosso alle pareti nei quattro passi che mi separano dal bagno, entro in doccia con la testa che mi gira,mi levo i pantaloni,la maglia i calzini... ecco dovrei essere pronto. Apro il rubinetto dell'acqua calda ed entro chiudendo le porte di cristallo trasparente dietro di me.
Cazzo!mi accorgo che ho i boxer ancora addosso,li sfilo lottando con un'erezione spaventosa che ho da quando le ho chiesto di toccarsi,la sola idea mi ha eccitato. Peccato che non abbia voluto, sarebbe stato divertente.

Mi insapono,arrivo al mio membro turgido ancora bello dritto e quasi vorrei schiaffeggiarlo perché non si abbassa. Immagino ancora Susan con le gambe aperte che si tocca per me. Immagino i suoi ansiti,le sue cosce che si tendono,i muscoli dell'addome che si contraggono. Quell'espressione contratta ed estasiata che assume quando è vicina all'orgasmo,mi sembra di averla davanti a me,non resisto e richiudo la mano sul mio pene muovendola su e giù rapidamente in cerca di un orgasmo veloce per appagare la voglia di lei.Agito velocemente la mano,ansimo digrignando i denti appoggiandomi alle piastrelle fredde,invoco il suo nome con rabbia e frustrazione esplodendo in un orgasmo liberatorio.

Fisso il vuoto davanti a me per qualche istante,poi mi guardo esterrefatto.
Gemo disperato rendendomi conto che ce l'ho ancora duro, c'è solo una cosa che posso fare.
Giro il rubinetto sull'acqua fredda perché ne ho proprio bisogno e mi infilo sotto trattenendo il respiro.

LIVE ME due vite diverse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora