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Avevo passato l'intera giornata tra il divano e la cucina, non potevamo dare nell'occhio e quindi la possibilità di passeggiare liberamente per le strade di Brooklyn mi era stata distrutta da William. Per questo avevo finito due miniserie e preparato una quantità indefinita di biscotti, era però finalmente arrivato il momento di prepararmi per la serata.

Andai in bagno e dopo essermi spogliata mi infilai nel box doccia, il getto d'acqua calda mi rilassava e iniziai a fare una lista mentale delle cose che sarebbero dovute succedere quella sera, Damian Lombardo sarebbe arrivato molto più tardi rispetto all'inizio della festa, per questo motivo noi ci saremmo trovati già lì, William si sarebbe avvicinato a lui, mentre io sarei stata solo una sorta di supporto in caso di complicazioni.

Uscì dalla doccia e dopo aver indossato un asciugamano a mo' di vestitino sul corpo e una a mo' di turbante sui capelli uscì

"Rossa"

"Will sono in camera, ce c'è"

Convivere con Will mi ricordava la convivenza con Melody e non riuscì a trattenere un sorriso

"Sei pronta?"

"Venti minuti e scendiamo, giuro"

Era davanti la porta di camera mia mentre cercava di fulminarmi con lo sguardo per il mio essere come sempre ritardataria, mentre io lo guardavo con lo sguardo da cane bastonato più dolce del mondo

"Muoviti"

Se ne andò chiudendosi la porta della mia camera alle spalle e io inizia a prepararmi

Per la serata non avevo molta scelta visto che avevo portato un solo vestitino e un completo, scelsi il primo. Era un vestitino argentato, corto fino a metà coscia, così da poter nascondere il coltellino sotto, e con un'unica chiusura a mo' di fiocco che si agganciava al collo, ai piedi i tacchi sottili argento non troppo alti, presi la mia pochette e ci infilai dentro tutte le mie cose compresa la mia Queen Anne, adoravo quella piccola pistola potevo portarla ovunque e senza problemi di spazio, dopotutto era stata creata per questo.

Nel frattempo i miei capelli si erano praticamente asciugati, così tolsi l'asciugamano e li spazzolai per poi fare una leggera passata di phone e lasciarli al naturale, nel locale si sarebbero comunque gonfiati e sporcati di nuovo, quindi tanto valeva portarli mossi come già li avevo, mi truccai leggermente con l'eyeliner e il rossetto bordeaux e uscì dalla stanza.

"Will sono pronta"

Il mio amico scattò come una molla dal divano e venne verso di me, per la serata aveva scelto di indossare un jeans scuro a gamba larga con sopra una maglietta bianca infilata del pantalone e per completare il tutto la giacca di pelle, dovevo ammetterlo non era niente male

"Sei uno schianto Cass"

Mi fece fare un giro su me stessa e io risi

"Anche tu non sei niente male Willy"

Non sopportava quel soprannome e infatti lo vidi alzare gli occhi al cielo.

Ci accertammo di aver preso tutto e dopo uscimmo, William aveva chiamato un taxi che trovammo giù ad aspettarci quando scendemmo, salimmo e nell'auto e dopo aver dato l'indirizzo al tassista rimanemmo in silenzio.

Impiegammo dieci minuti per arrivare al Cherry, pagammo il taxi e quando ci ritrovammo davanti al locale capì che sarebbe stata una bella serata, la fila fuori era chilometrica e alcuni erano già su di giri, noi passammo dal retro e dopo aver dato una cospicua mancia al buttafuori entrammo.

Il locale si sviluppava su due piani, il primo formato da una pista in marmo nero lucida su cui ballavano un centinaio di corpi ammassati, il dj era sulla destra e le luci strobo rendevano la sala misteriosa, alla fine della pista c'era poi il bancone che costeggiava tutto il perimetro ed era completamente fatto in vetro con una decina di ragazzi e ragazze che ci lavoravano dietro, non riuscivo a vedere bene il secondo piano ma da quello che potevo vedere era formato da un pavimento in vetro che copriva per intero il primo piano, e al centro sparsi un po' per tutta la sale c'erano dei cubi con delle ballerine sopra

Pezzi sparsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora