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TONY POV

Era un tentativo, disperato ma pur sempre un tentativo.

Saremmo rimasti a Boston solo un altro giorno, lei non aveva mai risposto alle nostre chiamate e anzi aveva cambiato una quantità indicibile di numeri di telefono pur di non essere rintracciata da noi, io il suo numero l'avevo copiato dal telefono di quell'insetto di William e adesso mi rigiravo il mio cellulare tra le mani con il numero impresso sopra.

Non avrebbe risposto, oppure avrebbe attaccato ma ci dovevo provare.

Schiacciai il tasto verde e aspettai, erano le otto di mattina, molto probabilmente stava dormendo ma dopo quattro squilli rispose

"Pronto"

La voce graffiata confermò i miei dubbi e a me vennero in mente tutte le mattine in cui per farla andare a scuola dovevo costringerla a svegliarsi

"Pronto, chi sei?"

Mi schiarì la voce e presi coraggio, avrebbe attaccato

"Pulce"

Non aveva attaccato, non ancora, ma non dava cenni di voler rispondere così approfittai

"Blake ha picchiato Peter e Dj credo voglia distruggere la cucina, io ho bisogno di vedere che stai bene, per favore Cass passa per un'ora, non ci hai mai fatto spiegare e.."

Non riuscì a finire la frase che lei mise giù.

Ci avevo provato e infondo almeno fino alla sera ci avrei sperato.

Peter aveva un'idea, nel dubbio avremmo attuato il suo piano: andare da Trevor e risolvere il problema alla radice

Cassandra:

Non era bastato il risveglio di Tony ora ci si metteva anche Trevor da Las Vegas.

Erano le dieci, io ero sveglia già da due ore e non riuscivo a togliermi dalla testa la telefonata con mio fratello, ma la voce di Trevor mi stava infastidendo e mi stava distraendo dai miei pensieri

"Come cazzo avete fatto a perdere Lombardo?"

"Non è venuto al locale"

William mi stava coprendo, non c'era stato nemmeno bisogno di chiederglielo

"Craig non prendermi per il culo"

La rabbia di Trevor si percepiva persino attraverso il telefono, ma non mi scalfiva

"Cassandra, visto che so che la colpa è tua, la risolverai tu"

Attaccò e io mi girai a guardare Will

"Cass, posso andare io e non glielo diciamo"

"No, vado io, mi avrà già mandato tutto sul telefono"

Mi alzai dai tavolo e dopo aver posato la tazza che avevo usato per il caffè me ne andai in camera, presi il mio telefono e controllai il messaggio di Trevor

"Al Tigros, nel Queens alle 12:00"

Avevo un ora per prepararmi e scendere, quindi decisi di sbrigarmi.

Dopo aver fatto la doccia e aver sistemato i capelli in una coda alta e stretta, mi vestì, indossai il mio completo e sotto abbinai le sneakers, incastrai la pistola nell'elastico del pantalone e la coprì con la maglietta e la giacca.

Presi la borsa e prima di uscire mi affacciai nel salotto

"Will io vado, chiama il jet per domani mattina"

Pezzi sparsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora