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Lo sapevo che quel giorno in palestra sarebbe stato la quiete prima della tempesta, e lo capì la mattina dopo quando la prima faccia che mi ritrovai di fronte fu quella di Trevor

"Devo parlarti"

Uscimmo in giardino e mi accesi una sigaretta per affrontare la conversazione

"Che vuoi?"

Mi guardò con un ghigno e questo mi fece correre un brivido lungo la schiena

"Ho saputo che il tuo amichetto Peter ha dei problemi con Benedict e io ho un modo facile e veloce per farli sparire"

"I tuoi modi non sono mai facili e veloci"

Mi stavo innervosendo, non avevo detto a nessun della questione di Peter ed ero sicura che nemmeno lui l'avesse fatto, quindi non riuscivo a capire come facesse a sapere dei suoi debiti

"Dovrai semplicemente, fidanzarti con Jake Mayers"

Mi venne da ridere e non riuscì a trattenermi, stava dicendo cose assurde e per un attimo mi girai a cercare delle telecamere nascoste

"Di che stai parlando Trevor? E poi chi diavolo sarebbe?"

"Il figlio dell'avvocato Mayers, e sto parlando dell'unico modo che hai per evitare che al tuo amico vengano piantate due pallottole in testa"

Tornai seria all'istante, potevo trovare un'altra soluzione, doveva esserci un'altra soluzione

"Hai tempo fino a stasera, poi farò in modo che lo uccidano entro domani"

Mi lasciò lì da sola, e io mi accasciai terra, non potevo fare una cosa del genere, non ora che mi stavo riavvicinando a Blake e stavo rimettendo in piedi i pezzi della mia vita

Avevo meno di 24 ore per trovare una soluzione alternativa, dovevo trovare ventimila euro e dovevo farlo in meno di un giorno, presi il mio telefono e per un solo secondo pensai di chiamare i miei fratelli, mi avrebbero aiutato lo sapevo, ma infondo sapevo anche che quello che mi aveva detto Peter non era del tutto sbagliato, i ragazzi si stavano riprendendo e rimetterli in una situazione del genere ora che si stavano rialzando sarebbe stato come pugnalarli

Restai lì fuori per ore, Will provò a parlarmi ma dopo un po' si arrese, sapevo di aver già preso la mia decisione, Peter come gli altri aveva sacrificato un anno della sua vita per cercarmi e riportarmi a casa, ed era arrivato il momento di ricambiargli il favore

Andai nell'ufficio di Trevor e senza bussare entrai, mi stava aspettando e lo capì dalla posa rilassata e dallo sguardo arrogante

"Allora che hai deciso?"

"Lo farò"

Non aspettai una sua risposta e corsi in camera mia, gli avevo appena permesso di stringere ancora di più la sua presa su di me, ma avrei fatto di tutto per evitare che chiunque altro vivesse quello che stavo vivendo io o peggio.

****

Trevor era stato abbastanza chiaro nel suo messaggio, alle otto ci sarebbe stata la cena con l'avvocato Mayers e suo figlio, per permettere a noi di conoscerci e a loro di parlare d'affari.

Avevo passato tutto il giorno prima chiusa in camera e a distanza dal telefono, Melody mi aveva proposto un caffè e Blake mi aveva scritto qualcosa che però non avevo avuto il coraggio di leggere, non avevo risposto a nessuno e mi ero trincerata nel mio silenzio.

Ero stretta nel mio abito blu, i capelli tirati in uno chignon basso e un leggero eyeliner sugli occhi, scesi al piano di sotto e trovai la sala da pranzo perfettamente ordinata e vuota, non ebbi tempo per girare perché poco dopo bussarono alla porta

"Cassandra va ad aprire"

La voce di Trevor mi fece sussultare e scattai sugli attenti, indossai la mia maschera di indifferenza e andai ad aprire

Avevo già visto l'avvocato Mayers un paio di volte, un uomo sulla cinquantina con i capelli brizzolati e occhi verdi scuro e un'altezza degna di un giocatore di basket, mi salutò velocemente ed entrò dietro di lui c'era il figlio, e per un attimo rimasi imbambolata

Alto quanto il padre, capelli ricci e scuri, aveva lo stesso sguardo di suo padre ma il colore dei suoi occhi aveva una sfumatura che non riuscivo a capire ed erano risaltati dalla pelle leggermente abbronzata, la camicia accentuava il suo fisico; fu la sua voce a risvegliarmi 

"Mi fai entrare o giochiamo alle belle statuine?"

Ed ecco che il concentrato di bellezza, era appena diventato un concentrato di stronzaggine

Mi spostai per farlo entrare e lo portai in sala da pranzo, non avevo ancora detto una parola ma era come se il mio cervello avesse deciso di anestetizzarsi per sopravvivere a quella serata

Ci sedemmo tutti e quattro a tavola, e mentre i nostri padri procedevano in una conversazione spedita era evidente che né io né Jake avremmo voluto essere lì

"Allora Jake so che lavori con tuo padre"

Il ragazzo di fronte a me si piazzò un bel sorriso sulla faccia e rispose

"Si signore"

Sentir chiamare Trevor signore mi fece ridere e non riuscì a trattenermi

"Cosa c'è di così buffo Cassandra"

Il mio nome lo pronunciò quasi come una parolaccia ma lasciai perdere, continuarono a parlare alla fine Jake mi propose di andare a fumare una sigaretta fuori, accettai volentieri

Una volta fuori ci sedemmo sui gradini del portico, per un po' non parlammo ma poi fu lui a spezzare il silenzio

"Dovremmo conoscerci"

Non era una domanda, ma una costatazione e un senso di nausea per tutta quella situazione mi attanagliò lo stomaco

"Domani fatti trovare pronta, ti porto a pranzo fuori"

"Senti Jake riduciamo gli incontri al minimo e indispensabile"

Mi gelò con lo sguardo

"Fatti trovare pronta"

Si alzò e dopo aver buttato la sigaretta rientrò, rimasi per un po' fuori a farmi cullare dall'aria fresca e alla fine decisi di scrivere a Blake, non scrissi granché solo "mi dispiace" spensi il telefono e rientrai

La cena proseguì quasi pacificamente, Trevor mi diede un paio di calci sotto al tavolo per le mie risposte velenose e io lo ignorai completamente.

Il giorno dopo io e Jake ci saremmo dovuti vedere per forza, visto che anche quello era un suggerimento dei nostri padri, e io più passava il tempo più sentivo l'aria intorno a me dimezzarsi

Verso mezzanotte andarono via e io senza degnare di uno sguardo Trevor mi rintanai nella mia stanza, non avevo voglia di piangere e nemmeno di urlare, semplicemente desideravo addormentarmi e poi al mio risveglio trovare una realtà diversa 

Pezzi sparsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora