Dimmi cosa resterà di noi.
Cicatrici addosso come rasoi,
sarà l'ultimo ricordo, e poi,
svaniremo, come fumo oramai.---
Nell'ombra d'un segreto, la mia storia si avvolge tra le pagine leggere di un libro che non ho mai rischiato di scrivere davvero.
Come se mi trovassi nel bivio di un inchiostro mai utilizzato, la carta bianca attraversa il mio sguardo così come i pensieri annebbiano la mia mente.
E penso, ma come comincio?
Come si possono trascrivere su carta certe sensazioni, emozioni, come si può raccontare qualcosa che è sempre rimasto rinchiuso nelle pieghe del nostro cuore, divenendo un brivido, un attimo.Qualcosa di solo nostro.
Perché il nostro amore era tutto, era tutto e niente.
Era peccato e proibizione, un'armonia sottovoce, una danza discreta.E tra i meandri della mia anima le note del pentagramma sembrano uno sfogo, lo sfogo di ciò che è stato, che era e che non sarà più. Lo sfogo di chi avrebbe voluto accoltellarsi un'altra volta pur di riprovarci, tentarci di nuovo, a salvarti, a salvarmi, a salvarci.
Ma come si può salvare l'impossibile, come si può riparare l'irreparabile?E io ci avrei riprovato, se solo tu me lo avessi permesso.
Sarei andato contro tutti, avrei lasciato che tu mi distruggessi, un'altra volta, e avrei disegnato sorrisi sui cocci del dolore.Dicevi sempre che mi hai trascinato nel buio, che non lo avresti voluto, perché in fondo un po' a me ci tenevi.
Ma ti sbagliavi, Max, ti sbagliavi di grosso.
Perché non sei stato tu a trascinarmi, no, sono stato io.
Con le mie stesse mani ho afferrato i lembi della tua maglia, costringendoti, amandoti, desiderandoti al punto da farmi trascinare nel buio che erano i tuoi occhi, ghiaccio sulle mie colline d'estate.Max, che tu un'anima di fatto non ce l'avevi, come potevi amare me? Come potevi unirla alla mia?
Max, come facevi ad amare se l'amore non ha mai fatto parte di te.E forse sono stato io, lo stupido, a pensare di poter inniettare, come droga, quel sentimento nelle vene del tuo corpo.
Stupido, stupido io che pensavo che sotto quei pacchetti ci fosse un cuore, che oltre alle pasticche ci fossimo noi.Ma un noi c'è stato, quel noi era fatto di attimi fuggenti che rubano il respiro, si insinuano tra i vestiti mentre noi ci ripetiamo "questa volta è l'ultima".
E mi prendevi, Max, mi tenevi stretto a te come cristallo in procinto di rompersi.
E tra il buio dei nostri pensieri, il calore dei nostri baci lenti, tu ti prendevi me.
La mia mente, il mio cuore, la mia vita, la mia morte.La verità è che siamo soli, Max, lo siamo sempre stati.
E le righe dei fogli son stracolmi di note, singole, sole.
Come noi.
STAI LEGGENDO
Fuoco e benzina || Lestappen.
FanfictionE il rischio di perdere sé stesso si rivelò come un'ombra glaciale, ma la sua anima danzava sull'orlo, desiderosa di tuffarsi nell'ignoto di quell'amore. Con il cuore in tumulto e gli occhi fissi sull'abisso, Charles sapeva che il prezzo dell'inc...