Uno

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Stiles è un po' in ansia. Okay, forse molto più di un po' ma è la prima volta che si trova in quella zona ricca della città. È all'ultimo anno di college e sta lavorando come può per ottenere un minimo di indipendenza economica e non gravare completamente sulle spalle di suo padre: per qualche mese ha fatto il barista ma era sempre stanco e non riusciva a studiare come avrebbe voluto, così aveva cominciato a fare il babysitter e ha scoperto di essere piuttosto bravo con i bambini e riusciva a gestire bene lo studio. Quando aveva trovato quell'annuncio quasi non poteva crederci.

"Considerando la zona sono certo che mi pagherebbero bene."

"Magari trovi qualche vecchia signora disposta a mantenerti."

Stiles scoppia a ridere. "Scott non fare l'idiota! Sai perfettamente che mi piacciono gli uomini e okay che ho un debole per quelli più grandi ma non vecchi."

"Va bene. Fammi sapere come va."

"Sicuramente, sono arrivato, ci sentiamo" risponde Stiles chiudendo la chiamata.

Stiles guarda l'enorme villa a bocca spalancata e controlla bene l'indirizzo prima di suonare. Ad aprirgli uno degli uomini più belli che Stiles abbia mai visto. "Buongiorno. È questa villa Hale?" domanda.

L'uomo sorride. "Sì. Sei Stiles?"

Stiles annuisce e l'altro allunga la mano. "Sono Derek. Vieni, mia moglie ci aspetta in cucina."

Non è il primo colloquio che Stiles sostiene ma si stupisce come sia Derek a fargli le domande, quasi come se la scelta spettasse a lui e non riguardasse anche la moglie, Breaden. Derek gli spiega che dovrebbe occuparsi di due bambini, la piccola di cinque anni e quello più grande di dieci, che non avrebbe orari fissi ma dipenderebbe dagli impegni dei due. "A che ora finisci le lezioni?"

"Alle due del pomeriggio" risponde prontamente Stiles.

"Rebecca torna dall'asilo poco prima delle quattro mentre Thomas arriva alle quattro e mezza quando non ha calcio."

"È da andare a prendere?"

"No, torna con i suoi compagni."

A Stiles sembra una bella famiglia e senza grandi problemi. "Quando Thomas è a casa ha bisogno di aiuto per i compiti?"

"Generalmente va solo spronato a farli. Fosse per lui giocherebbe con la PlayStation tutto il pomeriggio ma la regola è che non può accenderla se prima non li ha finiti."

"Tutto chiaro."

"Non hai chiesto nulla per il pagamento."

Stiles arrossisce: sa che è lì principalmente per quello ma gli sembra sempre maleducato chiederlo. "Ancora non so se mi ritenete idoneo" si giustifica.

Derek sorride. "Scopriamolo subito. Ragazzi venite qui" chiama.

Rebecca arriva di corsa e si lancia tra le braccia di suo padre: è la sua fotocopia con gli stessi capelli lunghi e neri (sì, Derek ha i capelli lunghi) e gli occhi verdi e profondi. Sorride nel suo vestitino viola glitterato e si stringe al collo dell'uomo. "È lui?" chiede.

"Solo se va bene anche a voi."

Stiles si meraviglia di quella decisione presa assieme ai figli ma gli piace e spera davvero di piacere a loro. "A me non frega nulla" dice Thomas.

È un bel bambino con gli stessi lineamenti di sua madre.

"Thomas le parole" lo riprende Breaden.

"Che palle. Tu e papà le dite sempre quando litigate. E poi sono grande, non ho bisogno di un babysitter."

"THOMAS" tuona Derek facendo tremare anche Stiles.

Rebecca scende dalle braccia del padre per andare da Stiles e prenderlo per mano. "Vieni a vedere la mia casa delle bambole?"

Stiles è indeciso ma l'attenzione dei due è tutta sul figlio e Rebecca sembra proprio volerlo portare via da quella situazione spiacevole. Si siede sulla piccola sedia indicata dalla bambina e aspetta che tiri fuori tutte le sue bambole. "Papà dice che Thomas non è cattivo ma sta diventando grande. Però non mi piace quando fa arrabbiare mamma e papà."

"Fa arrabbiare anche te?"

Rebecca scuote la testa. "Però non vuole più giocare con me. Io non voglio diventare grande se devo diventare così... così... nnnntipatica."

A Stiles quella bambina sta già simpatica. "Sono certo che tu non diventerai così, sei più intelligente" risponde facendole un occhiolino.

Rebecca si nasconde la bocca dietro la manina ridendo. "Siete qui" dice Derek spuntando dietro di loro.

"Mi piace" sentenzia Rebecca.

"Molto bene. Stiles cosa ne dici di fare una prova domani pomeriggio e vedere come va? Se tutto va bene prometto che parleremo del tuo compenso."

"Va benissimo. Alle quattro?"

Derek sorride. "Alle quattro è perfetto."

*
Buonasera!
Siamo tornate con una nuova long un pò più long del solito.
Siamo emozionate perché era davvero tantissimo tempo che non scrivevamo qualcosa di così lungo.
Forse è un po' diversa dalle solite Sterek a cui vi abbiamo abituat* ma speriamo che l'amerete quanto noi.

Buona lettura

Pampu e Blu

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