“Pr-pronto?”
“Ciao, Stiles. Ti ho svegliato?”
Stiles guarda l’ora: sono le nove e mezza di sabato mattina e Stiles ha studiato fino all’alba. Quindi sì, lo ha svegliato ma si tratta di Derek perciò… “Tranquillo, sarebbe suonata la sveglia tra poco. Ho combinato qualcosa ieri?”
“No, assolutamente no. Solo che ieri mi sono dimenticato di chiederti se stasera fossi libero. Sai è il nostro anniversario e avevo prenotato una cena a sorpresa.”
Stiles si ritrova a pensare che Breaden è davvero fortunata ad avere Derek come marito. E pure come padre dei suoi figli. “Nessun problema. A che ore?”
“Per le sette. Ovviamente ti pagheremo il doppio.”
“Non c’è bisogno, davvero. Mi pagate già ben oltre quello che pensavo.”
“Sai, Stiles, dovresti dare più valore alle tue capacità. Sei bravo, i bambini ti adorano e sei disponibile. È giusto che ti faccia pagare.”
“Va bene, va bene. A stasera.”
Alle sette in punto Stiles è a villa Hale e Rebecca gli salta in braccio. “Papà ha detto che possiamo fare una serata cinema.”
“Davvero?”
“Davvero. Ho ordinato le pizze, i soldi sono sul mobile all’ingresso. Thomas sa dove sono i popcorn e abbiamo ogni possibile cartone animato sulla TV.”
Stiles registra distrattamente quelle informazioni troppo preso a fissare Derek: è vestito con un completo elegante nero che mette in risalto gli occhi, i capelli sono parzialmente raccolti, la barba appena fatta e ha la camicia bianca e una sottile cravatta nera. “È bello il mio papà, vero?”
“Molto bello” risponde Stiles quasi in trance.
“Solo lui?”
Stiles si gira verso le scale trovandosi davanti Breaden con indosso un vestito bordeaux che le fascia perfettamente il corpo. “Stai benissimo anche tu. Insieme siete perfetti” dice guardandoli vicini.
E lo pensa davvero anche se con una punta di invidia. Si chiede se lui riuscirà mai ad avere qualcuno al suo fianco perfetto per lui con cui costruire la proprio famiglia. “Cosa guardiamo?” gli chiede Thomas distogliendolo dai suoi pensieri.
“Decidiamo tutti insieme appena arrivano le pizze.”
“Divertitevi e fate i bravi” li saluta Derek uscendo da casa.
Ribaltano il salotto costruendo una specie di sala cinema per poter stare tutti e tre comodi: mettono ogni cuscino che trovano sopra al tappeto e, dopo aver mangiato, ci si sistemano sopra. Scelgono un cartone animato e si mettono a guardarlo sgranocchiando i popcorn. “Possiamo guardarne un altro?" gli domanda Rebecca appena finisce.
Stiles guarda l’ora: la bambina dovrebbe già essere a letto ma pensa di poter fare un’eccezione anche perché pensa che non arriverà alla fine del film. “Thomas cosa proponi?”
Ne scelgono un altro ma nessuno dei tre vede la fine.
“Ehi, Stiles.”Stiles si sveglia spaventato quando qualcuno gli passa la mano tra i capelli. “Oddio mi sono addormentato. Mi dispiace.”
“Tranquillo, dormivate tutti e tre.”
“I bambini?”
“Li abbiamo già messi a letto. Non volevo svegliarti ma non era il caso di farti dormire per terra.”
“Grazie. Ora vado” dice Stiles alzandosi. Barcolla e Derek lo afferra per la vita. “Ti accompagno a casa.”
“Non devi.”
“Voglio.”
Stiles non obietta e si lascia accompagnare alla macchina. Si siede al posto del passeggero, inserisce il suo indirizzo sul navigatore e poi si assopisce di nuovo: vorrebbe godersi la compagnia di Derek ma è esausto. Ha dormito troppo poco la notte precedente e ha studiato tutto il giorno prima di andare a lavoro. Nemmeno si accorge che sono arrivati e Derek ha parcheggiato. Gli passa di nuovo una mano tra i capelli. “Ehi, bell’addormentato, dove abiti?”
“Palazzo giallo, ultimo piano” biascica.
Registra appena Derek che lo prende in braccio e lo porta fino in casa. Chissà come riesce a prendergli le chiavi e aprire la porta, forse gliele ha date lui. Sente solo il morbido del materasso sotto la schiena e un bacio sulla fronte. “Sei un bellissimo e bravissimo papà.”
Derek sbuffa un sorriso. “Sei bellissimo e bravissimo anche tu. Ora riposa.”
“Grazie. Notte, Der.”
“Sogni d’oro, ragazzino.”
Stiles si sveglia riposato come non gli capitava da tempo. Ci mette un po' per realizzare parte di quello che è successo la sera precedente. Prende il telefono ma trova solamente due messaggi di Scott e una telefonata di suo padre. Apre la schermata dei messaggi e digita velocemente.
(Ore 09.56) Sono licenziato, vero? SS
(Ore 09.58) Perché? DH
Stiles si sente avvampare.
(Ore 09.59) Mi sono addormentato e… spero di non essere stato molesto con te. Quando sono in dormiveglia divento un’altra persona. SS
(Ore 10.04) Quindi non mi trovi un bellissimo e bravissimo papà? DH
Stiles urla. Okay che poteva decisamente dirgli di peggio ma poteva pure stare zitto.
(Ore 10.07) Potresti gentilmente cancellare tutto ciò che ti ho detto? Mi sento molto in imbarazzo. SS
(Ore 10.08) Però sì, ti trovo un bellissimo e bravissimo papà. SS(Ore 10.12) E tu sei uno dei migliori babysitter che abbiamo trovato quindi no, non sei licenziato. DH
(Ore 10.13) E sei molto carino quando sei molesto. DHStiles rilegge il messaggio almeno otto volte, il cuore che gli batte all’impazzata. Non sa cosa rispondere, non capisce bene come interpretarlo. Decide quindi di terminare così la conversazione.
***
Due settimane dopo, quando Stiles sta programmando con Scott le vacanze di primavera, gli arriva un messaggio di Breden che gli chiede di passare a casa mezz’ora prima quel giorno, in modo da parlare prima che arrivino i bambini. Stiles si ripassa nella mente gli ultimi giorni, convinto di aver combinato qualche pasticcio, ma è stato tutto perfetto. Solo due giorni prima a Rebecca è andata l’acqua di traverso, ma ha solo tossito un po’.
In preda all’ansia, però, si prepara, prende alcuni giochi nuovi e va a Villa Hale, ad aprirgli è proprio la padrona di casa. È sempre bellissima: la pelle scura, gli occhi grandi, i capelli sempre perfettamente ondulati e un bellissimo tailleur verde bottiglia. “Scusa se ti ho fatto anticipare, ma i bambini non sanno ancora nulla e ho convinto Derek solo questa mattina.”
Stiles annuisce, esortandola a continuare.
“Vedi, noi abbiamo una casa al mare e ci andiamo solitamente in primavera e qualche settimana in estate. Abbiamo già programmato tutto anche per quest’anno, solo che io ho avuto un’emergenza al lavoro, molto grave.”
“Mi dispiace molto. Vuoi che io stia qua durante le vacanze di primavera, quindi? Devo cambiare orario?”
“Più o meno. Ti chiedo un full time, sì, ma non qui. Vorrei che tu andassi con Derek e i bambini. Dice di potersela cavare e io mi fido, ma una mano non gli dispiacerebbe e l’ho pure convinto. Tu hai già programmi?”
Stiles rimane qualche secondo sbigottito. Cosa?
“Qu-quanti giorni?”“Solo una settimana. Avrebbero dovuto essere due, ma almeno l’altra potrò passarla un po’ anch’io con loro. Tutto pagato, ovviamente dormiresti in casa con loro, e ti pagheremmo per tutte le ventiquattro ore di ogni giorno. Ci saresti davvero di aiuto, se potessi.”
Stiles non è mai stato davvero una cima in matematica, ma approssimativamente quelli sarebbero davvero tantissimi soldi. Impiega solo un attimo a trovare il modo di farsi perdonare da Scott per aver ridotto la loro vacanza ad una settimana, poi le sorride.
“Va bene, posso farcela” le dice.

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Fanfiction"Buongiorno. È questa villa Hale?" domanda. L'uomo sorride. "Sì. Sei Stiles?" Stiles annuisce e l'altro allunga la mano. "Sono Derek. Vieni, mia moglie ci aspetta in cucina." Non è il primo colloquio che Stiles sostiene ma sì stupisce come sia Derek...