Il giorno della partenza, Stiles si fa trovare a Villa Hale alle sette del mattino. Il viaggio in auto non è lungo, giusto un paio di ore, ma Derek vuole evitare il traffico. È proprio lui ad accoglierlo, sta già caricando l’auto. “Ciao Stiles. Hai solo quella?” chiede, indicando la valigia che Stiles sta trascinando.
“Sì, se mi dici dove metter-” ma Derek gliela sfila dalle mani e la carica in auto. "Io prendo Thomas e tu Rebecca? Sono assonnati e lenti.”
Stiles gli sorride, poi lo segue in casa.
Il viaggio passa veloce, tra canzoni e giochi con i bambini. Stiles è seduto tra di loro sui sedili posteriori perché l’hanno costretto e quando arrivano chiude gli occhi e prende un profondo respiro, sentendo il profumo del mare.
“Soffri il mal d’auto, vero?” Derek al suo fianco gli sta sorridendo, mentre i bambini stano correndo già in giro.
“Come l’hai capito?”
“Non hai un’ottima cera e hai fissato per tutto il tempo la strada. Potevi sederti davanti.”
“Mi dispiaceva deludere i bambini” dice, poi prende la sua valigia. “Dove vado?”
“Lì” Derek indica una piccola casetta bianca. Ha un solo piano, le porte azzurre alle finestre e la porta di ingresso gialla. “Una casetta un po’ piccola, ma era della famiglia di Braeden e ci è affezionata. Si rifiuta di comprare una villa anche qui.”
“Sa davvero di casa” commenta Stiles, avviandosi verso il vialetto.
Quando entra, sorride spontaneamente. È la classica casa al mare, tutto è azzurro e bianco ed essenziale.
“Stiles!” lo chiama Rebecca. “Tu dormi con noi, lo sai?”
Stiles si volta verso Derek che lo affianca. “Ci sono due camere: una con due letti a castello e la matrimoniale. Pensavo mia moglie te lo avesse detto. È un problema?”
Stiels scuote la testa, poi corre verso Rebecca, prendendola in braccio. “Chi sta nel letto di sopra?” esclama, facendola ridere.
Quando mettono i vestiti a posto e i bambini gli hanno mostrato ogni angolo della casa, Derek li raggiunge sul piccolo patio e prende proprio la bambina in braccio, baciando poi la testa di Thomas. “Vi va di andare a fare la spesa tutti insieme? In frigo non c’è nulla. Così poi cuciniamo.”
I bambini gridano con entusiasmo e Stiles non può fare a meno di lasciarsi coinvolgere.
“Non credevo fosse così complicato fare la spesa con due bambini” dice, mentre è di fianco a Derek che spinge il carrello nella corsia delle verdure. Rebecca e Thomas, davanti a loro, non fanno che toccare tutto e infilare cose improbabilmente salutari nel carrello.
“Ci vogliono abilità da ninja per togliere dal carrello tutto ciò che ci buttano loro ma senza farsene accorgere. Per fortuna solitamente dimenticano tutto ciò che hanno preso prima di arrivare a casa e siamo salvi” e gli fa un occhiolino.
Ed è proprio così: quando tornano, i bambini corrono in camera a giocare, dimentichi della spesa, che Stiles comincia a mettere a posto. “Sto mettendo tutto a caso nei mobili, dimmi se avete un ordine preciso.”
“Nah” gli risponde Derek, prendendo qualcosa da un cassetto e lanciandolo in faccia a Stiles che quasi si spaventa. Un grembiule. “Mi aiuti a cucinare?”
Stiles ci mette tutto il suo impegno per evitare di sporcare la cucina e ci riesce piuttosto bene. Derek gli fa pure i complimenti e anche i bambini non avanzano nulla.
Un tuono. Stiles sobbalza nel letto con il cuore in gola. Odia i temporali specialmente quelli pieni di vento e tuoni che fanno tremare le finestre. Si rannicchia sotto le coperte ma poco dopo sente qualcuno mettersi vicino a lui. “Ho paura, Stiles.”

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Fanfiction"Buongiorno. È questa villa Hale?" domanda. L'uomo sorride. "Sì. Sei Stiles?" Stiles annuisce e l'altro allunga la mano. "Sono Derek. Vieni, mia moglie ci aspetta in cucina." Non è il primo colloquio che Stiles sostiene ma sì stupisce come sia Derek...