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h: 05:00

ho passato la notte in bianco, tra Rex che mi leccava le lacrime e mio fratello ubriaco con i suoi amici che non facevano altro che fare rumore.

cerco per mezz'ora le forze per alzarmi dal letto e una volta trovate lo faccio.

Volevo andare a fare colazione per poi andare a correre per sfogare la rabbia e la tristezza che ho addosso ma non appena ho aperto la porta mi sono ritrovata in mezzo ai piedi lui. Aron.

ha dormito dietro la mia porta.

lo scavalco e lui si sveglia richiamandomi

<eily...>

lo ignoro. Non lo guardo nemmeno e scendo di sotto andando in cucina.

cerco di fare la forte ma in realtà la situazione mi devasta.

<eily ti prego ascoltami...>

inizio a prepararmi il caffè mentre lui continua a richiamarmi

<io sono così dispiaciuto, mi dispiace tanto davvero! ti prego parliamo>

<ti dispiace?> parlo per la prima volta io e mi giro verso di lui

ha il viso sporco di sangue, ma credo sia il suo. Le nocche rosse e i capelli scompigliati

è attraente ma nello stesso tempo mi fa rabbrividire.

<a te dispiace? hai per caso pensato per un attimo di ascoltarmi ieri sera? PERCHÉ IO ORA DOVREI ASCOLTARE TE?!> mi agito sempre di più e la rabbia prende il possesso ma lui sembra capirlo

<ero offuscato dalla rabbia, ti giuro che non volevo, mi dispiace tantissimo Eily> prova ad avvicinarsi ma io mi allontano subito

<non toccarmi.>

sta fermo a guardare l'opera che ha fatto sul mio viso

<sono stato io?>

<e chi sennò?>

<scusami...>

lo guardo anch'io e vedo le sue condizioni poco carine

<chi è stato a ridurti così?> domando

non dovrei ma sono preoccupata per lui.

<mio fratello, e ha fatto bene> le sue ultime parole mi lasciano ancora più shoccata delle prime

ecco dove andava Drake di corsa ieri sera...

lascio un respiro profondo e chiudo gli occhi per calmarmi e sembra funzionare inizialmente.

<ti prego Eily, lasciami sistemare le cose, sono stato un coglione lo so, ma non voglio perderti...>

<Aron, non mi hai mai avuta, non sono tua.>

<ma voglio fartelo diventare>

sta volta mi calmo sul serio e sento un sollievo profondo nel mio petto. Non tutto il peso, ma la maggior parte mi abbandona all'istante. Forse le sue parole mi cullano e forse sbaglio a permetterglielo, ma ora come ora avevo bisogno di questo. Avevo bisogno di sapere che non voleva farmi del male.

Aron prova ad avvicinarsi di nuovo a me e sta volta non mi sposto, mi lascio avvolgere dalle sue braccia che mi stringono e che mi fanno stare leggermente meglio

<se mi aspetti cinque minuti mi do una ripulita e vengo con te... non sono bravo a correre e non ho nemmeno resistenza per quanto fumo, ma voglio stare con te>

sorrido complice delle sue parole e mi prendo il caffè mentre lui corre in bagno.

Io poco dopo mi infilo i vestiti per correre e insieme al ragazzo, che tanto odio ma che credo di iniziare ad amare, esco di casa.

pretty like the moonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora