L'inferno é la sofferenza di non poter più amare
Fëdor Dostoevskij.Grace's pov
Mamma? Mamma.. Dove sei..
Cammino lentamente nel buio, non vedo niente, perché é così buio qui?«Piccola bastarda!» qualcuno mi afferra dalla vita e mi strattona a terra. Mio padre. L'essere spregevole che più odio sulla faccia della terra.
«Che vuoi?!» urlo fuori di me. Lui ghigna mentre mordicchia uno stuzzicadenti.
«Tua madre é scappata, imbecille che non sei altro! Sei inutile! É scappata senza di te, non gliene frega niente di te!» serro la mascella e mi tappo le orecchie.
«Zitto! Zitto! Non é vero! Mamma non lo farebbe mai!» urlo più forte di prima.
Non è possibile, mamma non se ne sarebbe mai andata senza di me.Mi ripete sempre che avrebbe voluto una vita diversa per me, per noi. Avrebbe voluto una casa felice, un prato pieno di fiori e l'amore che desideravo.
«Invece è così, non accettare la realtà é una brutta abitudine, Gracy.» sto per vomitare. Odio quando mi chiama così. Vorrei tagliargli quella lingua del cazzo che si ritrova.
«Ti odio!» sbraito. Lui si gira verso di me con uno sguardo animalesco.
«Oh mi odi? Stronza di merda!» Vedo la sua grande mano schiantarsi verso il mio viso.
Mi sveglio sudata, tremante e impaurita da quel cazzo di incubo.
Ormai mi perseguitano da anni.La natura é davvero ostile con me. Mi alzo dal letto e vado in cucina a bere dell'acqua. Devo calmarmi.
Le mani mi tremano come foglie.Mi verso un bicchiere d'acqua e la bevo a pochi sorsi respirando quasi a fatica.
Improvvisamente sento dei rumori. Ma chi cazzo é alle 4 di notte.Agguanto il coltello da cucina che era sul piano e lo posiziono davanti a me per proteggermi.
Lo scricchiolare del parquet non mi calma affatto.Cammino lentamente guardandomi intorno con occhi robotici.
«Bingo.» Sento una voce baritonale provenire proprio dietro di me e mi giro di scatto.
Mi ritrovo davanti un ragazzo dai capelli mori, mascella scolpita, alto...tanto alto, tatuaggi che gli ricoprono le braccia..Mi ero fatta distrarre dalla sua bellezza e in un attimo lui mi pianta al muro. Si posiziona davanti a me scrutandomi.
Mi fissa gli occhi, le labbra e poi tutto il corpo.
Oh merda indosso solo dei pantaloncini e un top, non lo avrà mica fatto arrapare? Dio.. gli uomini.«Chi cazzo sei e che cazzo vuoi da me?» domando scandendo bene, caso mai sia un pakistano venuto per uccidermi.
«Ah.. Aria da principessa ma carattere da ribelle, mi piace.» ghigna e mi fissa, ancora.
«Levami le mani di dosso o te le faccio ingoiare.» affermo con freddezza serrando la mascella.
«Oh.. Che c'è? Bambi si sta innervosendo?» Bambi? finalmente alzo lo sguardo verso di lui. Lo guardo e lui guarda me. Già odio questo scorbutico.
«Ti faccio vedere quanto posso innervosirmi.» Tiro fuori dai pantaloncini un coltellino svizzero e glielo punto alla giugulare.
Questo non lo smuove affatto, anzi appare divertito al mio gesto. Abbassa lo sguardo e io lo seguo.
Vedo una pistola puntata proprio davanti alla mia pancia.«Pari, Bambi.»
«Ok beh..» mormoro. Sto per tirare fuori la mia parte attrice.
«Scusa, non farmi del male!» urlo facendo finta di essere spaventata.Lui ghigna e mi lascia andare. Non appena indietreggia gli salto addosso come una scimmia e inizio a tirargli un pugno e poi un'altro.
Lui ribalta la situazione, ora é sopra di me che mi sta tenendo i polsi sopra la testa.
«In trappola? Ti facevo più astuta sai.» io sorrido e gli tiro un calcio nelle palle facendolo accasciare a terra.
«Ora ne hai la conferma.» lo liquido prima di prendere delle corde. Lo legherò e lo ucciderò, come tutti.
Lui almeno ha lottato. Ha fegato posso riconoscerlo.Afferro le corde, e altri attrezzi con cui lo ucciderò.
Non appena mi giro non vedo nessuno a terra. Ma che cazzo?Improvvisamente qualcuno mi tappa la bocca e mi trascina via. Sono bloccata cazzo. Pensa Grace, pensa...
«Pensavi davvero di potermi uccidere?» sussurra qualcuno al mio orecchio. Sento il suo alito caldo contro il mio lobo.
Gli mordo la mano e lui geme gutturalmente dal dolore. Ma perché trovo attraente quello che fa? Cazzo sto impazzendo.
«Aggressiva, va bene va bene... Ti lascio andare se stai calma. Urla pure quanto vuoi tanto nessuno ti sente.» Mi lega le mani con le corde che avevo il prima. Merda.
Pure i piedi, cazzo.
«Ora starai calma per un po'. Almeno credo.. Hai altri coltelli con te? No perché sai ci tengo alla mia incolumità.» roteo gli occhi al cielo.
«Ma si può sapere che cazzo vuoi?» domando infastidita.
«Volevo scoprire la verità, semplice. Ora che la so sono contento di non aver dubitato in me.»
«Ma ancora non ho scoperto tutto..»Si avvicina lentamente verso di me e si inginocchia. Ora c'è l'ho a un pelo dalla mia faccia. Non posso neanche indietreggiare perché mi ha letteralmente appoggiata ad una parete.
I suoi occhi color pece mi scrutano di nuovo. Mi posiziona due dita al mento e mi obbliga a guardarlo.
«Non ti farò del male, se è questo a cui stai pensando. A differenza tua so cosa faccio.»
«Non sai niente della mia vita, quindi non parlare.» lo aggredisco.
«Bambi.. Calma. Nessuno ti ha attaccata. Cosa ti è successo?» mi domanda con un tono di voce quasi come se volesse comprendermi.
«Non sono affari tuoi.» dico girando la testa dal lato opposto al suo. Non mi va più di proseguire questa conversazione.
«Va bene, ti darò il tempo per pensare a qualcosa di logico da dirmi. Ora sei scossa e lo capisco. Ti porto da mangiare, quello vero, tra poco.
Sai ho visto la carne fresca che hai nel frigo, non vivrai più così.» mormora.Dopo quelle parole chiude la stanza e il buio, di nuovo, mi travolge.
E lo sento arrivare, Dio. Fa solo che sia veloce questa volta.____________________________________
Ciao ragazzi! Capitolo movimentato devo dire, vi é piaciuto? A me molto.
Vi piace Chase?E Grace?
Fatemi sapere tutto quello che pensate, ci vediamo la settimana prossima❤️
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Ti ho scoperta, Grace.
RomanceUna casa abbandonata. Una ragazza impacciata. Ostacoli da superare. I tre motti di Grace Walker. Ormai viveva nella casa abbandonata più conosciuta del Bronx, da quando era piccola,e aveva imparato a difendersi molto bene. I suoi genitori erano sta...