Capitolo 4

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Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro.
Se guarderai a lungo in un abisso, anche l'abisso vorrà guardare dentro di te.
Nietzsche.

Grace's pov

Gli incubi non mi danno tregua. Ma ormai ci ho fatto l'abitudine, il dover soffrire. Mi ha accompagnato per molto tempo, fino ad arrivare qui.

Non so ancora che cosa ne sto facendo della mia vita. Mi sto affidando ad uno sconosciuto che non so neanche se menta o meno.
Io non mi fido ancora del tutto, ma mi ha portato dei vestiti e del cibo..
Siamo già a un passo positivo.

In questo momento mi sta osservando mentre sbrano il mio panino. Letteralmente mi sarò sporcata tantissimo perché vedo tutta la salsa del panino schizzare via.
Abbozzo un sorrisetto.

«Attenta a non ingozzarti troppo. C'è anche il dolce eh.» sento ridacchiare Chase.
Io pulisco un po' di salsa al lato della mia bocca e lui segue ogni mio gesto. Il suo sguardo é puro fuoco.

L'ho fatto apposta lo ammetto. Ma si sta prendendo gioco di me e questo non mi piace.
«Attenta anche a quello che fai, altrimenti non potrò controllarmi ancora per molto.» mi dice mentre cammina verso la porta.

«Io devo sbrigare una faccenda. Ti lascio con Trevor, lui é più amichevole di Damon.» Mhh.. Interessante.
Terrò bene a mente questi nomi, potrebbero servirmi.

Chase sparisce oltre la porta e al suo posto entra un ragazzo altissimo, con dei capelli marroni, degli occhi color nocciola e la mascella definita.
Sembra una scultura, ha la mascella così scolpita che non so come definirlo.

«Vuoi una foto, Occhioni?» io sbuffo. Ma c'è l'hanno con i miei occhi o sbaglio?
«Cos'avete tutti contro i miei occhi.» dico io buttando la schiena contro il muro mentre gusto il rimanente panino.

«Beh, se avessi uno specchio ti farei vedere. Hai degli occhi grigi e grandi. Quasi fanno paura. Sembri una bambola. Ma fidati, é un complimento.» mi sorride lui con le mani nelle tasche.

Mi piace Trevor. Almeno lui é simpatico. Credo..
«Buono?» indica il panino che sto mangiando. Io annuisco mentre mastico la carne. Da tanto non sentivo questo sapore, é delizioso.

Tutto ciò che mangiavo era qualcosa che cacciavo con lance o armi create da me. Me la cavavo insomma.
Trevor si siede davanti al muro davanti al mio.
«Allora, cosa mi racconti di bello?» domanda guardandomi.

«Niente di quello che ti potrei raccontare é bello quindi fai tu.» mangio le patatine e ne degusto ogni singolo morso.
«Mh.. A me piace una ragazza.. Si chiama Erika, é della nostra scuola. É molto ricca, educata, a volte se la tratti male può far uscire un lato di lei che nessuno ha visto.. Come so tutte queste cose? Beh ecco io e lei eravamo migliori amici un tempo, poi ci siamo allontanati perché lei si era fidanzata e mi ha tagliato fuori dalla sua vita, non ho mai capito il perché di questo comportamento, e vorrei davvero scoprirlo..
Per ora però mi limiterò a guardarla ogni volta che passa nei corridoi, o in mensa.. Dovunque.»

«Wow.. É una storia molto.. Burrascosa.» lui annuisce e inizia a giocherellare con un portachiavi.
«L'unica cosa che vorrei sapere é perché ora mi evita se si è lasciata. Non la capisco proprio.» io metto giù il panino che stavo mangiando e lo ascolto.

«Forse dovresti lasciarle del tempo per elaborare. Non so davvero che tipo di persona sia lei, ma forse c'è qualcosa sotto più grande di entrambi, ci hai mai pensato? Non devi sottovalutare nessuna opzione.»
Lui annuisce.

Ti ho scoperta, Grace.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora