Capitolo 6

40 3 12
                                    

Adoro quelli che si sentono sempre fuori posto, con loro mi sento sempre nel posto giusto.
Charles Bukowski.

Grace's pov

Oggi é una giornata di merda. Devo usare per forza queste parole perché non so come altro definirla. La mia voglia di andare a scuola é pari a zero, e a quanto pare ci si mettono anche le campane della chiesa vicino casa a suonare.

Ho capito che devo alzarmi ma cavolo, mi sembra eccessivo le campane. Comunque, faccio un bel respiro e vado in bagno a sciacquarmi il viso. Mi asciugo e poi metto un po' di mascara. Non so truccarmi é evidente.

Vado di nuovo in camera e apro l'armadio. Cosa metto? Ufff. Sempre la stessa storia.
Come se non bastasse Chase é venuto a controllarmi un minuto fa per dirmi di sbrigarmi.
Ottimo.

Farò una figuraccia a scuola e tutti mi prenderanno in giro già lo so. Ma sinceramente non me ne frega un cazzo. Possono pensare quello che vogliono, sarò sempre me stessa.

Alla fine opto per un jeans cargo color verde militare a vita bassa e una maglietta che arriva alla pancia nera. Ci sono anche dei gioielli perciò li sfrutto.
Metto una collana e degli orecchini in perle, credo possa bastare.

Aggiusto quanto basta i capelli e poi scendo al piano di sotto. Ho già fatto lo zaino -anzi mi correggo- la servitù mi ha fatto lo zaino. Non mi piace sfruttare le persone, lo so che è il loro lavoro ma proprio non mi va giù.

Appena entro in sala Chase mi fissa da testa a piedi toccandosi il mento.
«Che hai da guardare?» domando sedendomi proprio difronte a lui. Oh mi piace molto provocare.
«Oh niente, Ardesia. Sto solo immaginando tutti quegli ammassi di ormoni che ti guarderanno così a scuola. Sai non sarebbe gradito per una ragazza raffinata come te.» mi fa l'occhiolino.

«Tieni le mani a posto. So difendermi da sola.» Lui mi tira un ultima occhiata e poi le cameriere fanno il loro ingresso con due piatti.
C'è lo mettono sotto al naso e vedo dei pancake con dell'acero sopra e alcune fragoline e mirtilli.

É molto appetitoso, peccato che la mia mente mi dica il contrario. Di non mangiarlo. Oh ma al diavolo! Mangio un boccone beandomi del gusto.

Quando riapro gli occhi vedo Chase intento a guardarmi. Ghigna e mangia i suoi pancake.
Mentirei se direi che non ho paura di andare a scuola.
Chase si accende una sigaretta, credo non voglia più mangiare.

«Di mattina già fumi?» domando io.
«Si, Bambi. Forse c'è qualche problema?» sostengo
il sguardo ardente.
«No, ma sai che fa male. Dovresti smettere.» gli dico sinceramente.
«Beh, questi sono affari miei, Bambi. Mh, intesi?» lo odio cazzo.
«Stavo solo cercando di aiutarti, mi scusi Miss Arrogante.» sento una risatina sommessa.
«Ma questo arrogante ti mette molto a disagio vedo.» abbassa lo sguardo alla mia mano che ha preso a tremare, non me n'ero neanche accorta.

Deglutisco cercando le parole per giustificarmi. Ma non credo ce ne siano. Questa volta mi ha messa alle strette.
Mi fa l'occhiolino prima di alzarsi dalla sedia.
«Ramona, accompagna Grace in macchina. Io vi raggiungerò tra poco.» La governante annuisce e si dirige verso di me.

«Andiamo cara. Lo zaino é già in macchina. Vado a prenderti una giacca.» mi liquida prima di andare verso un grande armadio dove deduco ci siano le giacche.
Ne prende una in pelle, nera.
«Ecco a te, indossala. Siamo in piena primavera quindi dovresti non provare molto freddo.» io annuisco e la ringrazio.

Ti ho scoperta, Grace.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora