Capitolo 8

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Chi dà luce
rischia il buio.
Eugenio Montale.

Damon's pov

In questa festa sono tutti ubriachi marci. Io ho solo bevuto un po' di vodka ma sono abbastanza lucido da dire che Rochelle é così sexy da mozzare il fiato. Stasera é... Magnifica.
Non fraintendetemi, lo é sempre ma con quel vestitino attillato che risalta le sue curve...
Merda, devo smetterla di fare fantasie o mi verrà un erezione.

Vedo Chase in lontananza venire verso di me, oh merda ma che cazzo di erezione massiccia ha? Non so cosa sia successo ma quello che è accaduto ha dato i suoi frutti.
Ma dalla sua espressione in faccia non sembra molto..

«Dammi la cosa più forte che hai.» chiede al tipo che da gli alcolici. Ma che cazzo gli prende?
«Che hai?» domando io tenendo sempre gli occhi saldi su Rochelle.
«Grace. Mi fa uscire i nervi dal sistema nervoso.» dice mentre beve tutto d'un sorso il contenuto del suo bicchiere.
«Quella tipetta é interessante. Ti darà filo da torcere, ne sei consapevole?» domando.
«Oh non sai quanto.» sbraita prima di andarsene a baciarsi una rossa.
Io mi giro verso Rochelle.

In questo momento sta ballando, non le tolgo mai gli occhi di dosso, non glieli ho mai tolto di dosso questa sera. Vorrei spogliarla con lo sguardo.
Non appena si accorge dei miei occhi su di lei accenna un sorrisetto e cammina verso un ragazzo, gli attorciglia le mani alla gola e si struscia su di lui.

Cazzo questo è troppo. Serro la mascella così forte che sento uno scricchiolio ma non mi importa un cazzo.
La rabbia mi ha così accecato che non mi ero accorto di essermi alzato e aver camminato verso di loro.

«Le mani, toglile. Subito.» ringhio inferocito. La mia pazienza sta per andare in frantumi.
«Che c'è? Non riesci a controllare i tuoi istinti, Damon? Vai a scoparti una delle tue troie e ti rilasserai.» dice con dell'amaro in bocca superandomi ma l'afferro da un polso con stringendola a girarsi verso di me.

«La prossima volta che ti vedo avvinghiata ad un ragazzo giuro su Dio che lo ammazzo a mani nude.» dico a denti stretti in tono ostile. Lei mi guarda sfidandomi. Io la prendo da un polso e la porto nella biblioteca di questa casa. Almeno un posto tranquillo dove parlare.

«E perché? Non hai nessun diritto di farlo.» dice lei incrociando le braccia al petto.
«Oh.. Raggio di sole.. Ho tutti i motivi per farlo. Partendo dal fatto che io ero con te tutte le volte in cui ti sbucciavi un ginocchio in bici, o al
parco, o a mangiare un gelato. Devo continuare?» dico io immergendo il mio sguardo nel suo.

Dio, quanto vorrei baciarla. Deglutisco a fatica perché la sua vicinanza mi stordisce.
«Vogliamo parlare di come ti senti quando ti sto accanto?» Si avvicina lentamente a me e mi accarezza il torace e glielo lascio fare. Raggira la domanda, come sempre. Una vera regina in questo.

Il suo tocco é puro fuoco, e io sono la benzina.
«Mh.. E come mi sento?» le domando attendendo una sua risposta.
«Nervoso, ardente.» Oh cazzo io ardo per te.
«Ah, si?» mi avvicino lentamente a lei che ha ritrasso la mano e va a sbattere contro la scrivania dietro di lei.

Io poggio le mani ai lati della scrivania, proprio dove si trova lei. In trappola.
«Questa sera ho tutti i motivi per essere geloso. Guarda cosa ti sei messa, mi toccherà uccidere chiunque ti guardi.» dico abbassando il suo vestitino. Ma cazzo é così corto, le arriva a malapena alle cosce. Oh Dio, queste cosce.

Ti ho scoperta, Grace.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora