Davide restò sveglio tutta la notte, si alzò dal letto costretto, senza energie si preparò e scese con molta lentezza. Al semaforo ignorò Marco con la ragazza avvinghiata dietro di lui, senza importarsi di un eventuale " perché non ti ha salutato il tuo amico? ". Appena scattò il verde sfrecciò prima che partisse il motorino. Arrivò in ufficio dedicandosi e concentrandosi solo sul lavoro. Quasi come se avesse dimenticato della chiusura della frequentazione con il ragazzo, uscì di corsa e solo quando non lo vide concretizzò ogni cosa. Una stretta alla gola venne a trovarlo, si mise in auto e si rese conto di non avere un posto dove andare, qualcuno con cui parlare, le lacrime gli appannavano la vista, non sapeva neppure lui cosa fare, il vuoto più totale. Aveva chiuso la sua relazione, ne aveva trovato il coraggio ed ora che poteva viversi Marco aveva una ragazza.
Si recò nel loro posto. Riaffiorarono i ricordi ed avvertì delle sensazioni simili alla paura, strette allo stomaco, soprattutto fastidio al pensiero che un'altra persona stesse con il ragazzo che gli apparteneva. Pianse, pianse disperatamente, inconsciamente si stava liberando da tutto lo scarico di tensione e dolore di quei giorni.Dopo lavoro tornò a casa distrutto, spense il telefono e cercò di non portare la mente a pensieri che potessero infastidirlo, ma mentre si ricordava Marco e i loro bei momenti compariva Giusy e la nostalgia si trasformava in rabbia.
Quella stessa rabbia lo portarono ad agire con determinazione il mattino successivo. La gelosia era irrefrenabile, scrisse un messaggio a Marco:" DEVO PARLARTI. "
" Buongiorno anche a te. "
" QUANDO? "
" Quando vuoi. "
" Ci vediamo alla vallata. "
" Vengo a prenderti alla solita ora. "
" OK. "
Come d'accordi, Marco era fuori ad aspettarlo, salì dietro di lui e anche questa volta si resse sulle spalle del ragazzo. Arrivarono alla vallata e si sedettero davanti al lago.
- Dimmi pure, ti ascolto.
- Sto morendo, la gelosia mi sta divorando.
- Lo hai scelto tu.
- Non iniziare a parlarmi con questi toni che ti faccio male, sono incazzato nero.
- Piccolì, ti ricordo che sono più grande, non parlarmi cosi.
- Innanzitutto i nomignoli che dai a gli altri non li affidi a me.
- Ma era prima tuo.
- Appunto, ERA.
- Perché ti stai lasciando divorare dalla gelosia, non sono comunque tuo?
- Sei anche di un'altra!
- Ahhh, benissimo! Cosa si prova? Hai capito come sto io da quasi quatto mesi? Era questa la reazione che volevo scatenarti.
Poi si mise a ridere.
Davide arrabbiato:
- Mi stai innervosendo. Il senso di questa risata?
- Giusy è mia cugina. Le ho parlato di te...Io e lei ci diciamo tutto. Le avevo spiegato la situazione e l'idea è stata sua.
- Sei proprio uno stronzo. Son stato malissimo.
- Ora son serio. È così che mi sento io...Capisci adesso? E non solo...non posso nemmeno viverti come vorrei.
- L'ho lasciata.
- C-cosa?? Sei serio?
- Si.
- E-e....come stai? Come l'ha presa? Cosa le hai detto?
- Io sto bene, lei non l'ha presa bene e credo stia malissimo. Le ho detto la verità, che mi sono innamorato di un'altra persona.
- Sei sicuro della scelta che hai fatto?
- Assolutamente sì. Avevi ragione, stavo diventando egoista nei miei confronti soprattutto, mettendo da parte la mia felicità per quella sua. In quei trenta giorni ho riso solo al telefono con te, ero spento e mi sentivo soffocato. Voglio essere felice e lo sono solo se sto con te.
- Vuoi essere il mio ragazzo?
Davide sorrise, il viso s'illuminò e si gettò fra le braccia di Marco, si baciarono così intensamente da recuperare i baci persi.
Il buon umore e l'adrenalina diedero a Davide eccellenti risultati anche sul lavoro quel pomeriggio e non riusciva a credere che potesse viversi Marco senza scuse e restrizioni, anzi, gli scrisse un messaggio:
" Ti va di dormire con me stasera? "
La risposta arrivò rapidamente:
" Speravo che me lo chiedessi. Certo che sì "
" Guarda che ora sono il tuo fidanzato, puoi anche non aspettare che sia io a chiederti le cose, chiedimele. "
" Non mi sembra vero. "
" Nemmeno a me. "
" Vengo a prenderti al bar quando finisco "
" Va bene "
Come accordi, Davide parcheggiò fuori al bar e quando Marco lo vide gli chiese di entrare.
- Salve...buonasera.
Il ragazzo con gli occhi pieni di gioia lo accolse con un caffè macchiato caldo, poi si rivolse a Giusy:
- Ti presento il mio ragazzo.
La ragazza dai lunghi ricci mogano assunse una smorfia di stupore sul viso, rimanendo con la bocca aperta e approfittando dell'assenza di persone e del personale, andò a fondo rivolgendosi a suo cugino:
- Ma veramente?
- Si.
- Quindi il mio piano ha funzionato?
- Non proprio...Questione di minuti e l'avrebbe lasciata.
Poi Giusy si rivolse a Davide:
- Ciao cugino!! Non immagini la gioia che provo in questo momento. Ho vissuto la vostra storia dal primo giorno in cui ti ha visto Marco ed è andato in crisi. L'ho visto in giorni in cui era felice come una Pasqua, altri in cui stava male, altri geloso da morire, impaurito, innamorato e....e alla fine l'amore vince sempre!
Davide, imbarazzato, abbassò la testa poi rispose:
- Tuo cugino mi ha rubato il cuore...È stato difficile prima di arrivare qui, non era nei piani, non era programmato...eravamo completamente impreparati...e adesso non ci sembra vero.
- Ora è il vostro momento, quello che desideravate...vivetevelo incondizionatamente.
Marco prese un borsone con la sua roba e salutò, allontanandosi con il suo ragazzo. In auto si tennero per mano fino a casa, felici come non mai.
- FINE UNDICESIMO CAPITOLO -
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Il Rumore dei tuoi Battiti ( Gay Love Story )
RomanceSe due persone sono destinate a stare insieme, troveranno davvero il modo?