Capitolo 18 -Mare Agitato

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Erano ormai mesi che Davide ed Alessandro andavano a letto insieme, ma quella notte c'era stato un forte temporale, per tanto lo aveva invitato per restare a dormire, approfittando del fatto che non avrebbero lavorato il giorno successivo. Quando Davide aprì gli occhi e si ritrovò sul petto di Alessandro avvertì delle sensazioni allo stomaco che non gli piacevano, ma non ebbe tempo di ragionarci che l'uomo al suo fianco si svegliò:

- Buongiorno piccolo.

- Hey, buongiorno.

Alessandro grattò il capo di Davide, poi gli accarezzò la schiena e gli baciò la fronte, Davide sprofondò nella tenerezza poi si scansò d'improvviso:

- Avevamo detto niente coccole, baci e sdolcinatezze!

- Calmo, calmo...scusa.

- Vado a preparare il caffè, ti aspetto in cucina, poi vai via.

Si alzò turbato e uscì dalla stanza.

Sollevò il coperchio della moka per vedere il livello del caffè quando Alessandro lo abbracciò da dietro e gli baciò la nuca, improvvisamente di nuovo quella sensazione allo stomaco. Fece forza per liberarsi dalla presa, ma l'uomo lo trattenne e portò la bocca all'orecchio di Davide:

- Sono nella merda.

Il ragazzo si liberò e lo guardò con aria mista tra rabbia e interrogazione:

- In che senso? Perché?

- Credo di essermi innamorato di te.

- Ma dannazione! Avevamo detto niente sentimenti!

- Cosa vuoi da me?! Mica l'ho deciso io...Non puoi pretendere di avere il controllo sui sentimenti e non ti credo se dopo tutti questi mesi non sono niente per te...tutti i messaggi di premura che ci scambiamo, le telefonate veloci...che senso hanno?

- Sono stato chiaro dal primo giorno, mi arrapi, mi piace come scopiamo, stop. Per me è solo sesso e sarà sempre così.

- Perché non mi guardi in faccia mentre me lo dici?

Il ragazzo rimase con il capo chinato per qualche istante, poi spense il gas e versò il caffè per l'uomo che attese invano una risposta. Gli afferrò il braccio:

- Guardami! Dimmelo in faccia.

Davide deglutì e lo guardò timidamente:

- Non sono pronto per una relazione.

- Sono veramente solo sesso per te?

- Se concretizzassi che non è solo sesso scapperei.

- Perché non sei pronto? Guarda che io non sono come il tuo ex se è la fiducia che ti spaventa.

- Sono i sentimenti che mi spaventano...Sono stato così tanto male che ho paura dell'amore.

- Sei riuscito a fare quel lavoro sui miei genitori e non riesci a lavorare su te stesso?

- Lavorare sugli altri è molto più facile che lavorare su se stessi.

- Posso guarire le tue ferite, Davide...Posso farti riscoprire l'amore...e non pretendo che tu decida desso, ma dammene l'occasione...dammi la possibilità di viverti anche fuori dal letto.

- Resti per pranzo?

- No.

Rispose bruscamente l'uomo, poi aggiunse:

- Ci sentiamo.

Alessandro si avvicinò alla porta, appoggiò la mano sulla maniglia, poi si girò:

- Ceniamo insieme, stasera? Posso passare a prenderti?

- Va bene.

- Posso darti un bacio?

- Preferirei che non me lo chiedessi per il mom...

L'uomo lo baciò zittendolo, poi sentenziò:

- Passo a prenderti alle otto.

Quando la porta si chiuse tornò in camera sua e si lasciò cadere sul letto, chiedendosi cosa lo spingesse ad alzare muri, una parte di sé arrivò a pensare anche che forse non voleva un altro amore dopo Marco perché, nonostante tutto rimanesse l'unico e solo, un pensiero che però bocciò immediatamente con rabbia e prepotenza.

Alessandro passò a prenderlo alle otto in punto. Davide indossò abiti eleganti come gli aveva consigliato in un messaggio durante il pomeriggio.
Pioveva, l'uomo scese da un 'auto di lusso con un ombrello ed era bellissimo:
aveva un completo griglio attillato con una camicia bianca sbottonata fino al petto che risaltava la carnagione scura. Lo accompagnò fino alla macchina e lo fece salire, poi salì anche lui, chiuse la porta e lo baciò, Davide lo guardò male:

- Ti stai prendendo la mano con tutte le dita.

- E non mi basta, voglio ogni parte di te.

l ragazzo scoppiò a ridere, poi lo prese in giro:

- Quanto sei scemo.

- Stasera sei più bello del solito.

Davide arrossì ma cercò di nascondere l'apprezzamento al complimento:

- Anche tu mi arrapi più del solito.

- Ma io ho detto che sei più bello del solito...Nel senso che, indubbiamente mi arrapi, ma stasera farei l'amore con te e non del sesso. Tanto è inutile che fai il duro, lo so che anche tu ti sei affezionato, ma diventi così freddo che poi ne dubito e mi chiedo se ho qualcosa che non va.

- Sicuramente la camicia sbottonata fino al petto.

- Perché, non ti piace?

- Se fossi il mio ragazzo, col cavolo che te la farei portare così.

- Farei di tutto per piacere al mio ragazzo, se non gli piacesse l'abbottonerei.

- Nel senso che non farei andare in giro così il mio ragazzo, dovrei fare a botte con donne e uomini per strada se lo guardassero e tu...ho visto che ti guardano, insomma, non passi inosservato per strada.

Alessandro si morse il labbro e portò gli occhi al cielo:

- Oddio, impazzisco se fai il geloso, ti divoro di baci e morsi.

- Non sto facendo il geloso, ho detto se fossi il mio ragazzo, ora metti in moto e andiamo, su.

L'uomo sorrise e azionò l'auto.
Durante il percorso parlarono del più e del meno, risero e scherzarono fin quando Alessandro parcheggiò fuori ad un hotel a cinque stelle. Scese dall'auto e aprì lo sportello di Davide per farlo scendere, il ragazzo lo guardò con aria stranita, scese e disse:

- Comunque le mani e le braccia le ho.

- Come scusa?

- Sembravi uscito da un film tipo Pretty Woman...Po-potevo aprirmelo anche io lo sportello e scendere.

- Sei un cafone, si chiama galanteria.

- Lo sportello?

- Stupido!!

Alessandro si recò con il ragazzo alla reception:

- Ho prenotato una cena per due, una suite per stanotte ed una spa per domani mattina.

Davide sussurrò:

- Ma sei impazzito? Quanto hai speso??

- Shhh.

Si recarono alla sala ristorante e si sedettero ad un tavolo con al centro una candela. In sottofondo una violinista suonava My heart will go on, contrastata dal rumore delle posate di chi stava mangiando. Erano tutti ben vestiti, la sala era grandissima, ordinata e pulita. Le tovaglie erano di seta bianca e fresca come i copri sedie e i tendaggi.
Durante la cena parlarono a bassa voce per non disturbare e spesso ridevano perché non riuscivano a sentirsi, ripetendo la stessa cosa più volte.

Finalmente risero con gusto e rumorosamente quando, con la forza dell'abitudine, entrarono nella suite e Davide continuò a parlare bisbigliando. La camera era addobbata con candele e petali intorno ad una grande piscina calda, accanto alla quale c'erano vassoi con biscotti all'amarena, champagne, accappatoi e asciugamani. Si spogliarono e si immersero nell'acqua. Alessandro girò Davide di spalle e lo abbracciò mettendosi comodamente a bordo piscina. Dopo una serie di baci sul collo, Davide avvertì l'eccitazione dell'uomo che pulsava insieme alla sua.
Alessandro spezzò il silenzio:

- Ora dimmi, sinceramente, non stiamo bene anche fuori dal letto? Abbiamo una bella connessione.

- Non posso negarlo...

Si girò verso di lui lasciando che i loro corpi si toccassero completamente e continuò:

- Ale...Non sei tu il problema...A me piaci in tutto, mi piaci tu, il fascino dell'uomo maturo, mi piace come sto con te, anche se solo per una scopata, mi piaci quando sei premuroso, mi piace come sai prendermi, capirmi e a volte vorrei pure sbilanciarmi...Hai ragione quando dici che i sentimenti non si comandano ed io faccio il contrario, cerco di avere il controllo su di loro e di fare resistenza perché altrimenti sarei nella merda...

- Facciamo che invece della merda sia un mare bellissimo. Se non ti tuffi non saprai mai cosa ti perdi in quelle acque limpide.

- Ho paura di annegare di nuovo. Quando ti tuffi in un mare e stai per annegare poi non ci vuoi entrare più, ne lì e ne in nessun'altro mare.

- Ma non tutti i mari sono fatti allo tesso modo ed io ti prometto che sarò l'ancora in queste acque, l'ancora dove potrai aggrapparti ogni volta che avrai paura...Sei speciale, Davide ed io voglio prendermi cura di te, voglio farti felice...non mi basta più scopare solamente.

Davide portò la sua mano dietro la testa di Alessandro e lo baciò e non era un bacio perverso, anzi, quel bacio aveva dato più di cento risposte.

                                                                            - FINE CAPITOLO 18 -

Vi sta piacendo la storia, come avreste voluto che continuasse? Siete contenti del nuovo amore di Davide? Fatemelo sapere nei commenti

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