Capitolo 7 - Sentimenti

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Che sensazione strana svegliarsi di buon umore e senza quel senso di vuoto. Davide era così felice e con la testa fra le nuvole, soprattutto impaziente di rivedere Marco, che scese così di fretta dimenticando di preparare la colazione per Serena. Alla solita ora giunse al semaforo e c'era anche lui, abbassò il finestrino e gli diede il buongiorno:

- Buongiorno.

- Buongiorno a lei, posso conoscerla?

Davide scoppiò a ridere e aggiunse:

- Perché mai?

- Sono mesi che mi tormenta i pensieri.

- Ah davvero?

- Ci vediamo al bar?

- Ma tu non fai pausa?

- Il bar è di famiglia, stare a casa mi annoia, quindi di solito resto lì, ma se volessi avrei pause pranzo tutti i giorni.

- E allora ci vediamo in pausa pranzo, passo a prenderti.

- Va bene piccolì.

Sfrecciarono prima che scattasse di nuovo il rosso.

Alle h:12:55 Davide si preparò già per uscire di fretta e anche questa volta si dimenticò di Serena, raggiunse Marco che era fuori al bar ad aspettarlo, salì in auto e andarono.
Marco allungò la sua mano su quella di Davide che poi strinse sorridendogli e disse:

- Dove andiamo?

- Dove nessuno può vederci o sentirci.

- Interessante.

Risero.

Davide svoltò in una strada pianeggiante, dissestata e deserta, poi parcheggiò. Aprì il cofano e prese un telo, chiese a Marco di seguirlo. Entrarono in un boschetto e scelsero un posto all'ombra, distesero il telo e si sdraiarono senza importarsi degli aghi di pino che pungevano. Marco portò la testa del ragazzo sul suo petto e si immersero nel canto delle cicale e nella pace che si respirava intorno.

Dopo un po' i due si lasciarono andare in un lungo bacio, poi Davide porto la sua mano fra le gambe di Marco che ansimando disse:

- Ho voglia di fare l'amore con te.

- Me ne sono accorto.

- Voglio proprio vedere se anche tu hai voglia.

Marco ricambiò il gesto e disse:

- Ah, ah...quindi non sono l'unico.

Arrivarono al limite del piacere tra baci saffici, carezze e spingendosi l'uno contro l'altro, poi Davide scese con la bocca sulla sua pancia ed i fianchi, le gambe per poi risalire fin lì dove Marco desiderava, si fermò prima di farlo esplodere, con un gesto gli fece capire che aveva voglia della stessa cosa e Marco senza esitare lo accontentò. Esplosero insieme nel piacere toccandosi poi a vicenda. Rimasero sdraiati per qualche minuto, poi Davide prese il telefono e si accorse delle dodici chiamate perse di Serena e della tarda ora, dovevano assolutamente scappare. Sistemarono tutto rapidamente, si misero in auto, lasciò Marco sotto casa sua e corse a lavoro. Non appena ebbe un attimo scrisse un messaggio a Serena che rispose rapidamente:

" Hey scusami, ma avevo degli appuntamenti in pausa pranzo. Ci vediamo stasera "

" Va bene amore "

Si spinse contro lo schienale della poltrona, non aveva voglia di far nulla, gli mancava già Marco e avrebbe voluto stare insieme a lui.
Si fece " coraggio " e gestì delle pratiche importanti oltre che a dei fatturati, ma finiva spesso per perdersi a sognare ad occhi aperti pensando al giorno dopo, quando lo avrebbe rivisto.

Alle prese con il lavoro si fermò per un attimo quando bussarono alla porta, i battiti accelerarono, avrebbe voluto fosse Marco, rispose:

- Chi è?

Una voce femminile rispose:

- Bar!

- Prego.

- Buon pomeriggio, Davide, giusto?

- Si. Ho un caffè per lei.

- Ah, grazie, appoggia pure qui sulla scrivania.

La ragazza dalla carnagione scura e dai lunghi capelli neri appoggiò il vassoio sul tavolo ed alzò il coperchio, posando il bicchierino di plastica avvolto accuratamente nella stagnola, poi prese un bigliettino di carta ( che aveva già attirato l'attenzione di Davide ) e glielo pose, aggiungendo:

- Questo lo manda Marco e mi ha raccomandato di dirti di bere prima il caffè perché si raffredda.

Davide sorrise:

- Va bene, ringrazialo e grazie a te.

- Buon lavoro.

- Buon lavoro a te.

Il ragazzo attese che la barista chiudesse la porta, poi scartò il bicchiere e sorrise ancora quando vide che il caffè era schiumato. Bevve velocemente per leggere il biglietto:

" Grazie per oggi, sono stato benissimo. Non faccio altro che pensarti, mi manchi e ti terrei sempre qui. Mi mancano i tuoi occhioni verdi che mi guardano come non mi ha mai guardato nessuno, il sapore dei tuoi baci...Mannaggia a te! Mi stai facendo uscire fuori di testa! Quando non ci sei mi sembra di non essere me stesso, divento io quando sono con te. Non so se riuscirò a sopravvivere fino a domani senza di te. Ti lascio il mio numero di telefono, ogni tanto fatti sentire e non aver timore, sono grande e maturo, non ti metterò nei guai, ti scriverò solo quando lo farai tu. "

Davide salvò il suo numero sul cellulare e sorridendo strappò il biglietto in tanti piccoli pezzi e lo cestinò, poi gli scrisse un messaggio:

" Anche a me mancano i tuoi occhi che mi guardano come nessuno ha fatto mai e manca il sapore dei tuoi baci. Sei un chiodo fisso e non vedo l'ora che arrivi domani per poterti rivedere. "

Riprese il lavoro ma il suono di notifica gli fece balzare il cuore nel petto, era lui e da quella risposta avviarono una conversazione:

" Non so come io abbia fatto in quei giorni senza di te...è stato brutto. "

" Mi mancava l'aria, ti cercavo ovunque "

" Saresti potuto venire al bar..."

" Per complicarmi la vita e la situazione? "

" Alla fine non l'hai rovinata però..."

" Spero non mi stia mettendo in un casino "

" Se non te la senti possiamo lasciar stare. Non voglio tu ti senta costretto...Forse ho deciso solo per me. "

" No, se non avessi voluto e non me la sarei sentita te lo avrei detto...E poi, ormai, come faccio senza di te? "

" Qualunque cosa accada io sono con te, affronteremo tutto insieme, cerca solo di non metterti nei casini, stai attento. Da parte mia avrai la massima discrezione. "

" Grazie. "

" Ti mando un bacio grande come il Mondo e pensami stanotte "

" Un bacio immenso a te...e si, penserò di dormire sul mio posto preferito "

"??? "

" dove suona la mia melodia preferita "

" Ovvero? "

" Il tuo petto ed il rumore dei tuoi battiti è il più bel suono che conosco "

" No vabbè...volevo dirtelo oggi "

" Cosa? "

" Che il rumore dei tuoi battiti è il più bel suono che conosco. "

" Ma veramente?? "

" Si...sono piacevolmente sconvolto. E comunque sappi che il mio petto è tuo ed ogni mio battito è per te "

" Sto diventando pazzo di te "

" Sappi che io lo sono già "

" Non dirmi così, mi vien voglia di baciarti "

" Perfetto, baciami allora perché anche io sto morendo dalla voglia di baciarti "

La porta dell'ufficio si aprì, era Marco, la richiuse rapidamente, si avvicinò a Davide che rimase a bocca aperta e con gli occhi sorridenti, lo baciò per una manciata di secondi, poi si allontanò dal suo viso e disse:

- Devo scappare, mi sono allontanato con una scusa, dovevo vederti e baciarti, non riuscivo a stare.

- Tu sei pazzo.

- Si, di te. Ciao.

- Aspetta!

- Dimmi.

- Solo un altro bacio, ti prego.

Marco sorrise, si riavvicinò e prese il viso di Davide fra le mani e lo baciò. Quando sia avviò verso la porta si fermò, si girò verso il ragazzo, tornò indietro e lo baciò di nuovo, poi ridendo disse:

- Maledetto, vado via davvero altrimenti resto a baciarti fino a domani!

- Vai, vai.

- A domani.

- A domani.

Quando Marco chiuse la porta, Davide si morse un labbro pensando a quanto fosse pazzo di lui e di quanto stesse perdendo la testa. Non era mai stato così bene in tutta la sua vita.

Purtroppo, quando rientrò a casa capì delle cose che forse doveva aspettarsi, gli abbracci e i baci di Serena non avevano più lo stesso effetto, ma anzi, gli davano quasi fastidio.


                                                                          - FINE SETTIMO CAPITOLO -


Il Rumore dei tuoi Battiti ( Gay Love Story )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora