Anche quel mattino, con la frenesia di scendere ed incontrare Marco, Davide dimenticò di preprare la colazione per Serena. Insieme raggiunsero il semaforo, ma questa volta fù diverso dalle altre volte, Marco rapidamente scese dal motorino ed entrò in auto:
- Buongiorno!
- Buong...
Il ragazzo lo interruppe dandogli innumerevoli baci a intermittenza fino a quando il semaforo divenne verde, scappò dalla macchina e raggiungendo lo scooter gli disse:
- Ci vediamo oggi!
- Va bene!
Davide sorrise per tutto il tragitto e quando arrivò l'ora di pranzo si affrettò a lasciare l'ufficio, con grande sorpresa Marco era già lì:
- Dai, salta su, andiamo.
Senza esitare Davide salì sul motorino e si strinse a Marco, riusciva a sentire il suo cuore battere sotto le mani e come se lo avesse percepito Marco gli disse:
- Senti quanto rumore fai fare ai miei battiti.
Il ragazzo, da dietro, lo abbracciò ancora più forte.
Marco parcheggiò sotto casa sua ordinando al ragazzo di seguirlo.
Arrivarono all'ultimo piano del palazzo, aprì una porta che portava direttamente su un terrazzo.
Davide si meravigliò quando si accorse che si vedeva tutta la città.
C'era un tavolo apparecchiato per due, Marco gli chiese di accomodarsi ed aspettarlo lì, poi tornò con una teglia fumante che teneva fra le mani. Davide sorrise:
- Ma quando hai preparto tutto questo?
- Ieri sera ho cucinato, poi con una scusa son tornato prima da lavoro, ho infornato i maccheroni, son salito, apparecchiato e son corso a prenderti.
- E i tuoi?
- Non ci sono oggi. Sono ospiti da amici.
- Ma sono buonissimi. Quindi pure cuoco!
- Eh, che esagerato.
- È bellissimo qui.
- Tu sei bellissimo.
- Tu.
Un bacio, poi ripresero a mangiare. Davide si alzò per sparecchiare, ma Marco guardò l'ora per accertarsi che ci fosse ancora tempo, poi gli disse di lasciar stare e di seguirlo.
Scesero in casa, chiuse la porta a chiave e andarono in camera. Sapeva benissimo cosa sarebbe successo e non vedeva l'ora. Si lasciò spingere sul letto, Marco salì sopra di lui e lo baciò come lui sapeva fare, scendendo sul collo, gli sfilò la maglia e continuò a baciarlo sul petto, a leccargli i capezzoli facendolo impazzire, gli sbottonò i pantaloni, con i piedi gli tolse le scarpe ed i calzini, gli sfilò i pantaloni e lo baciò dagli slip per sentirlo ansimare. Si alzò, si spogliò completamente, liberò Davide dagli slip e tornò sopra di lui, continuò a baciarlo fin dove desiderava. Godeva come mai, poi prese la testa di Marco e lo allontanò dal piacere tirandolo al suo viso e lo baciò con la lingua. Spostò l'uomo e ribaltandolo salì sopra, ricambiando ogni movimento. lmpazziva nel sentire Marco godere, più gomitava e più aumentava i movimenti della bocca sulla sua maschilità, poi fu Marco a spostargli la testa e a riportarlo su per baciarlo, baciarlo ancora fin quando lo girò, gli leccò la schiena scendendo con la punta della lingua fino ai glutei, poi risalì leggermente infilandola dentro Davide che moriva dal piacere. I movimenti della lingua erano sempre più veloci e insistenti, più gli piaceva e più continuava. Lo prese fra le mani e con un delicato movimento lo penetrò. Davide diede un grido soffocato di dolore, Marco gli sussurrò all'orecchio di stare tranquillo, poi si mosse dentro di lui con movimenti lenti e delicati, ma vedendo la sofferenza del ragazzo gli chiese se voleva che si fermasse, ma Davide non volle, il dolore si stava trasformando in piacere, così aumentò i ritmi.
Davide avrebbe voluto non smettesse mai, ma la voglia di entrare anche lui dentro Marco si fece irrefrenabile, l'uomo sopra di lui gli cedette il posto concedendosi a momenti dolorosi ma poi piacevoli. Esplosero insieme con giochi di mano, restando avvinghiati per qualche minuto, poi scapparono a lavoro.
Solo quando si sistemò in ufficio Davide lesse i messaggi di Serena e le chiamate perse:
" Anche stamattina ti sei dimenticato di me. "
" Perché non rispondi? "
" Dà...tutto ok? "
" Boh, io non capisco "
" Mi sto arrabbiando. "
Ma fu Davide ad arrabbiarsi, sentendosi soffocato e sotto pressione, assunse degli atteggiamenti verso Serena che non aveva mai assunto, rispose:
" Perché ogni volta devi fare un casino? Ma cavolo!!!! Se uno non risponde significa che non ha tempo! Non pressarmi pure tu. "
A quel messaggio non ebbe risposta e ignorando la situazione riprese il suo lavoro, poi rientrò a casa. Serena era sul divano a guardare la tv e non rispose al saluto del suo ragazzo. Davide sbuffò e aprì il discorso:
- Devi smetterla di reagire ogni volta così, diventi infantile.
- Come mai tutto d'un tratto ti dà fastidio?
- Perché non erano capitate situazioni che ti portassero a reagire in questo modo.
- E tutto d'un tratto stanno succedendo...Guarda caso ti dimentichi di me, di un messaggio, una telefonata, un gesto...
- Invece di farti dei film mentali, prova a collegare le cose da un'altra prospettiva...SONO STANCO, STANCO! Incasinato!! Non riesco a tenere sotto controllo niente e la mattina mi sveglio tardi e faccio le corse!
- Ok.
- Ok, cosa?
- Ok, chiaro.
- Ah. Vado a farmi una doccia.
Dopo cena andarono a letto, ma si voltarono ognuno sul proprio lato e si addormentarono.
Il mattino seguente, anche se lo aveva ricordato, non preparò la colazione per Serena, era nervoso, mise la giacca dopo essersi preparato e bevuto un caffè al volo e sfrecciò fino al semaforo. Come il giorno seguente, Marco scese dal motorino, entrò in auto e lo baciò ripetutamente fino al verde, poi gli diede appuntamento per l'ora di pranzo.
Quando uscì dall'ufficio, Marco era già lì ad aspettarlo, salì dietro di lui e senza chiedergli dove andassero portò le sue braccia intorno al suo torace per sentire la sensazione sotto le mani dei battiti violenti. Percorsero una stradina di montagna, sterrata e costeggiata da alberi in fila disordinata, poi parcheggiarono in prossimità di una vallata e scesero. Marco gli fece strada, sembrava un paesaggio naturale del Trentino Alto Adige, le distese di verde, grandi pini, un lago turchese e tanta pace. Davide stupito:
- Non sapevo che nelle nostre zone esistessero questi posti.
- Questo è il mio preferito, quasi nessuno lo sa. Vengo qui spesso per pensare e non ci ho mai portato nessuno, ne sono geloso.
- Oh, oh...Ne sono onorato.
- È giusto che questi alberi, queste nuvole, questo lago e questo sole ti conoscano, gli ho parlato tanto di te, mi han visto piangere, disperarmi, cercare una soluzione...
Davide sorrise, si avvicinò e lo baciò, poi l'altro ragazzo aggiunse:
- Se vuoi, da oggi sarà il nostro posto fuori dal Mondo.
- Si.
Si baciarono ancora, poi si sedettero sull'erba, Marco gli prese la mano e disse:
- Ripreso da ieri?
Davide rise:
- Si, anche se fa ancora un po' male, tu?
- Idem, ma ne è valsa la pena.
- Assolutamente.
- Ti sto mettendo in difficoltà con lei?
- No, ma sento che sto cambiando nei suoi confronti...ieri abbiamo litigato.
- Come mai?
- Mi soffoca. Se non la chiamo o non rispondo ai messaggi fa scenate...Mi sto rendendo conto di non avere libertà e con questo non mi sto giustificando, anzi, so di essere un pezzo di merda e che le sto facendo male anche se non se lo merita.
- Ma stai facendo del male anche a te stesso però.
- Lo so.
- Devo esserti sincero, Davide...Sono stato io a dirti di esser disposto a fare l'amante pur di non perderti, però qualcosa sta cambiando.
- I-in che senso?
- I miei sentimenti per te...Si stanno trasformando.
- In meglio o peggio?
- In meglio, purtroppo...
- Purtroppo?
- Si. Ci stiamo frequentando per vedere cosa succederà...ma i miei sentimenti sono diventati più grandi e questo mi porta a riflettere, molto.
- Su cosa?
- Sono innamorato di te e son certo che anche tu lo sei. Quindi che cosa siamo? Fidanzati? Facciamo tutto quello che fanno due persone che hanno una relazione, con la differenza che però non sono al primo posto nella tua vita e di conseguenza non riesco a renderti il primo della mia...e....e questi sentimenti mi portano a dei disturbi.
- Mi sono perso, non riesco a seguirti, spiegati meglio.
- Mi dà fastidio lei, Davide. Sto male al pensiero che la sera torni a casa e stai con un'altra, che ci vai a letto, ci dormi insieme ed io non posso farlo. Mi dà fastidio che lei tocchi e baci cose che sento che mi appartengono, non so se riuscirò ad accettarlo, sincero...Credevo di essere più forte ma non pensavo che sarei arrivato a questo punto e con questi sentimenti.
- Marco...tu sei la gioia più grande della mia vita, mi susciti emozioni che mai nessuno mi ha dato e quei sentimenti di cui parli sono gli stessi miei ed anche io mi chiedo cosa siamo e si, assolutamente, ti sento come il mio ragazzo.
- Ma non lo sono, Davide.
- Diventiamolo adesso, qui, nel nostro posto fuori dal Mondo.
- No, con me non funziona così...Non mi sentirei il tuo fidanzato se sono la seconda scelta e stai con un'altra. Se vuoi davvero diventare il mio ragazzo devi prendere delle decisioni.
- Non ho il coraggio Marco, non ci riesco...ma tu credi che io non ci pensi ogni santo giorno? Credi che io la sera vorrei essere nel letto con lei e non con te? Pensi che mi accontento di un'ora al giorno? Sto diventando pazzo, ogni giorno di più e di te...Ma non ci riesco.
- Allora a quello che verrà. Continuiamo e vediamo a che cosa possiamo arrivare.
Davide bagnò gli occhi:
- Non voglio perderti.
- Nemmeno io...Baciami.
Restarono a baciarsi senza interruzioni per molto tempo, uno sull'altro, poi tornarono a lavoro.
Quando Davide tornò a casa trovò la cena sul tavolo e Serena a letto, dormiva già. Percepì che fosse arrabbiata.
- FINE OTTAVO CAPITOLO -Secondo voi, Serena ha scoperto qualcosa?
Voi, nei panni di Marco, avreste accettato la situazione?
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Il Rumore dei tuoi Battiti ( Gay Love Story )
RomanceSe due persone sono destinate a stare insieme, troveranno davvero il modo?