A distanza di qualche settimana dall'ufficializzazione con la famiglia di Marco, Davide provò a dichiararsi con i suoi genitori, ma non la presero bene, suo padre gli chiuse il telefono e sua madre gli disse che era molto arrabbiata per la rottura con Serena, che per lei era come una figlia e che stava ancora male. Disse, inoltre, che la vita era la sua e poteva fare quello che voleva ma non avrebbe accettato un ragazzo come fidanzato, per tanto, lontano da lei poteva tranquillamente viversi la sua relazione se lo rendeva felice.
I primi giorni ci rimase male, poi con l'aiuto di Marco capì che non era un problema suo, ma dei suoi genitori se non l'accettavano...Non era lui ad essere sbagliato perché amava un uomo e questo lo aiutò a trascorrere più serenamente i giorni successivi, dando ai suoi un po' di tempo, intanto non avrebbe avuto timore se la cosa fosse uscita fuori e sarebbero venuti a saperlo per vie traverse.
Dopo cena i ragazzi si misero a letto, Davide portò la sua testa sul petto nudo di Marco che messaggiava, quando lesse il nome del mittente registrato nella rubrica fece una domanda spontanea:
- Chi è Fabio?
- Perché sei geloso?
- Io? bah! La gelosia è una cosa che non mi appartiene, quindi mi dici subito chi è questo o ti spezzo il pisello?
- Hahahha, stai tranquillo. Fabio è il mio migliore amico. Mi dice che non vede l'ora di conoscerti.
Ti va se sabato usciamo con i miei amici? Te li presento.
- Certo.
- Allora mando un messaggio nel gruppo, così mi ufficializzo anche con loro.
- Va bene.
- Intanto ho voglia di farti vedere un film, ti andrebbe?
- Siii!!
Accesero la smart tv e Marco selezionò Cinquanta volte il primo bacio che guardarono abbracciati fino ad addormentarsi.
Rimasero a letto fino a tarda mattinata quel sabato e dopo aver fatto l'amore Davide si alzò e preparò la colazione che portò a letto. Rimase fermo per un'istante a guardare Marco, pensando a quanto fosse bello e perfetto. Era sdraiato, appoggiato allo schienale del letto con un braccio dietro al capo, le lenzuola lo coprivano fino a metà busto, lasciando il petto scoperto. Aveva i capezzoli duri, circondati da chiarissimi peli poco folti, a differenza di quelli scuri delle ascelle. Marco gli sorrise e per quel sorriso aveva fatto pazzie senza pentirsi minimamente. Si sedette accanto a lui con il vassoio e bevvero un caffè, tra una chiacchiera e l'altra imboccarono dei biscotti alla mela.
Fecero una doccia insieme e in tenuta domestica pulirono casa, cantando come due matti dietro le canzoni alla radio, per la "gioia" dei vicini, ma il bello era proprio il fatto che nonostante sapessero di essere stonati come a delle campane continuavano a farlo perché erano felici.
Quella complicità non l'aveva mai avuta con nessuno, nemmeno con Serena e lo pensava ad ogni bacio che si scambiavano quando si incrociavano durante le faccende per prendere un prodotto o uno straccio dai mobili.
Dopo pranzo soddisfarono le loro voglie costanti che avevano l'uno dell'altro, rimanendo accoccolati per quasi tutto il pomeriggio, poi si alzarono per prepararsi ed uscire.Scelsero un locale tranquillo per poter avere il piacere di chiacchierare e quando parcheggiarono, gli amici di Marco erano già seduti al tavolo, scesero e li accolsero all'in piedi. Marco, un po' imbarazzato disse:
- Ti presento Jessica, Fabio, Paolo e Nicole. Ragazzi, lui è Davide.
- Piacere!
Risposero in coro tra una stretta di mano e l'altra. All'inizio pensò che fossero fidanzati fra di loro, poi conoscendoli meglio capì che solo Jessica e Paolo erano una coppia, infatti Nicole disse:
- Quindi adesso ci hai lasciati soli nel Mondo dei single.
Marco, con toni sarcastici, rispose:
- Beh, potreste sempre fidanzarvi tu e Fabio.
- MA ANCHE NO!
Rispose, ridendo, Fabio. Nicole lo fulminò con uno sguardo e rispose:
- Siamo come due fratelli, non potremo mai stare insieme. Forse le anime, povere aggiungerei, destinate a noi saranno nascoste da qualche parte.
Marco si schiarì la voce con un colpo di tosse:
- Guarda, con Davide ho capito una cosa: se una persona è veramente destinata a te, al di là del sesso e l'età, troverà il modo di fartelo capire e di giungere a te. Davide mi ha insegnato tante cose, soprattutto ad amare e ad essere felice...mi ha completato. Avevamo mille motivi e cento ostacoli per non stare insieme e invece siamo qui...Se non è il destino non so cos'è, ma so per certo che lui è la persona della mia vita.
Gli amici, entusiasti, lo applaudirono ma Davide notò un applauso forzato e l'espressione infastidita di Fabio, ma non ci pensò più di tanto.
La serata tutto sommato fu piacevole, ma una volta nel letto gli tornò in mente l'espressione di Fabio, così ne parlò con il suo ragazzo:
- Che rapporti hai con Fabio?
- Io e Fabio siamo cresciuti insieme, più che un migliore amico è mio fratello.
- Prima di stasera gli avevi parlato di me?
- No, non ne ho avuto il coraggio.
- Prima di me, hai avuto delle relazioni con delle donne, giusto?
- Una.
- E lui lo sapeva?
- Certo che si, usciva in comitiva con noi...Perché queste domande?
- Stasera quando hai parlato di noi e di destino, ha applaudito a stento e aveva l'aria infastidita.
- Fabio?!! Naaa, sarà stato per altro, non pensare proprio lontanamente a quello che stai pensando. Forse gli ha dato fastidio che non l'ho detto prima a lui, per come è fatto verrà a dirmelo e ci chiariremo.
- Ok.
- E tu sta tranquillo, ho gettato la chiave del lucchetto, ci sei solo tu nel mio cuore.
- Ti amo.
- Anch'io.
Quando Davide aprì gli occhi si accorse che Marco era già sveglio, messaggiava, ma non volle sembrare invadente, lo accarezzò:
- Buongiorno.
- Piccolì, buongiorno, vieni qui, dammi un bacio.
Poi lo sistemò con la testa sul suo petto e continuò:
- Mi sto scrivendo con Fabio.
- Ah, ok.
- Era come pensavo...Si è offeso che non gli avevo detto niente ed è arrabbiato. Dobbiamo vederci alle undici e chiariamo di persona.
- Ok.
- Ti dispiace?
- No....è un tuo amico fraterno, se mi dici che è questo ad avergli dato fastidio...Piuttosto mi chiedo perché in dieci mesi solo adesso è comparso.
- Quando è fuori per lavoro non ci sentiamo spesso, viene qui ogni tanto e nelle festività.
- Ahhh va bene.
- Ok! Devo alzarmi e prepararmi.
- Ti aspetto per pranzo?
- Certo che si.
Accese un sorriso e lo baciò.
Quando Marco andò via, Davide sospirò, non si fidava di Fabio, era una sensazione costante da quell'espressione che aveva notato la sera prima, però di Marco si fidava ciecamente, ma il pensiero che qualcun'altro potesse provare dei sentimenti per il suo ragazzo lo infastidiva tremendamente. Non voleva cadere nella trappola dei pensieri, si dedicò ad altro fino al ritorno del fidanzato. Andò a lavarsi le mani e si mise a tavola, raccontando l'accaduto:
- Niente, abbiamo chiarito. Gli ho spiegato che farglielo sapere insieme agli altri era per me più facile, che avevo paura del suo giudizio, alla fine mi ha capito. Siamo stati a bere qualcosa al bar per festeggiare il trasferimento.
- Il trasferimento?
- Si, insegnerà qui nel nostro paese. Lo ha saputo ieri ma non volle interrompere il nostro momento per dirlo.
- Ah...che bello.
- Non fingere. Guarda che ho capito, ti dà fastidio Fabio.
- No....è che...no.
- Invece sì. Imparerai a conoscerlo, sta tranquillo.
- Ok.
- Anzi, se ti va stasera possiamo andare a bere qualcosa con loro.
Non ci pensò più di due volte ad accettare, gli avrebbe dato la possibilità di studiarlo, ma ad alimentare i suoi sospetti fu la mancata presenza quella sera.
Il resto della comitiva disse che aveva avuto degli impegni improvvisi e non era potuto venire.
Davide non fece capire nulla a Marco, non voleva rovinare il loro rapporto di amicizia, tenne i suoi sospetti per sé, rimanendo con gli occhi ben aperti.
- FINE TREDICESIMO CAPITOLO -Secondo voi, Davide si sta facendo solo delle paranoie o dovrebbe stare in guardia? Voi come avreste agito? Fatemelo sapere nei commenti
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Il Rumore dei tuoi Battiti ( Gay Love Story )
RomanceSe due persone sono destinate a stare insieme, troveranno davvero il modo?