Capitolo 9 -Consapevolezze

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L'estate era alle porte, erano trascorsi ormai tre mesi dalla frequentazione con Marco e i suoi ritmi oscillavano tra felicità, instabilità con Serena ma a volte anche stabilità. C'erano giorni in cui si dimenticava dei piccoli gesti che la facevano arrabbiare e giorni in cui cercava di non insospettirla e così sembrava di aver trovato i giusti equilibri, soprattutto adesso che si era abituata al fatto che non la chiamava più nelle pause pranzo, anche se i sentimenti per Marco erano cresciuti, si sentiva come un adolescente al primo amore, con la consapevolezza che per Marco fosse la stessa cosa, ma quel giorno successe qualcosa che Davide non avrebbe mai voluto. Rientrò a casa per cena dopo una pesante giornata lavorativa, ma consolidata da splendidi momenti passati con Marco, nel loro posto segreto, a fare l'amore, a riempirsi di affetto e dolci parole, proprio come i giorni passati.

Serena era al tavolo, felice. Davide finse un sorriso e la salutò con un bacio sfuggente, poi chiese:

- Sei felice?

- Sii, i miei mi hanno confermato che ci lasceranno la casa vacanza per tutto il mese! Loro non potranno andarci.

- M-ma...ma è fantastico.

Rispose Davide cercando di sembrare entusiasta.

- Finalmente avremo un po' di tempo solo per noi! Ho già organizzato tutto, partiamo venerdì!

- Ma venerdì è dopo domani, non so se avrò già le ferie.

- Si, amoree! Io e Rossella siamo diventate amiche, anche suo marito prenderà le ferie venerdì e per tutto il mese!

- Scusa, chi è Rossella?

- La moglie del tuo collega, amore, Gianluigi.

Davide si gelò. Perché Serena aveva stretto amicizia con la moglie del suo collega? Era stato un caso o era insospettita e lo stava controllando? Sentiva il cuore battere in gola, ma se così fosse stato, pensò, conoscendola non sarebbe stata così felice in caso avesse scoperto qualcosa. La paura gli impedì di indagare facendole domande, si finse felice e nel frattempo pensava a come dirlo a Marco, soprattutto come avrebbe fatto per un mese senza di lui?

Il giorno successivo, in pausa, i due ragazzi si rincontrarono. Marco, approfittò dell'assenza dei suoi genitori e portò Davide a casa sua, pranzarono insieme e fecero l'amore, rimanendo abbracciati per molto tempo. In quell'abbraccio Davide cercava il coraggio di dirgli che l'indomani sera sarebbe partito, ma quel momento era così perfetto che non ci riuscì, ma si promise che il giorno successivo glielo avrebbe detto e lo fece.

Erano sdraiati sull'erba a guardare le nuvole, avvinghiati, Davide si schiarì la voce:

- Devo parlarti.

- Dimmi.

Disse Marco con un filo di preoccupazione.

- Stasera...Stasera parto.

- Parti? In che senso?

- Starò via un mese...p-per le vacanze.

- Con lei?

- S-si.

- Davide, non devi chiedermi il permesso, tu sei libero di fare quello che vuoi, non sono il tuo ragazzo.

- Non dirmi così.

- Ma è vero. Sono impotente in questa situazione, non sono nessuno per arrabbiarmi, ingelosirmi...Posso solo farmi il fegato amaro, ma l'ho voluto io e mi sta bene. Divertiti e fà buone vacanze.

- Sei arrabbiato?

- Non posso arrabbiarmi, NON SONO NESSUNO NELLA TUA VITA, solo un'amante e gli amanti restano lì ad aspettare il loro turno.

- Non è vero, tu non sei il mio amante, tu sei molto di più.

- A parole. A fatti sono solo un'amante, trovami le differenze. Dici sempre che il male che fai a lei non se lo merita, ma io? Io merito questo?

- NO!

- Perfetto, l'importante è che almeno ne sei consapevole, ma ripeto, l'ho voluto prima io, ne pago ed accetto le conseguenze, NON SONO NESSUNO e non posso arrabbiarmi, quindi, d'amante ti dico divertiti e buone vacanze, quando tornerai ti aspetterò per il mio turno.

- Mi dispiace, non ho scelta...

- Non fa niente. Fatti sentire ogni tanto, trenta giorni senza di te... ne morirò.

- Ma certo che mi farò sentire e anche spesso.

- Lo spero.

- Promesso.

I due amanti si salutarono con un doloroso bacio interminabile.

Il giorno seguente Davide partì con Serena e rimase in silenzio per gran parte del viaggio, mentre la ragazza dormiva nel posto accanto. Ogni tanto la malinconia saliva fino alla gola e lo faceva lacrimare. I suoi pensieri non si staccavano da Marco.

Quando arrivarono a casa, Davide si rese disponibile per andare a fare la spesa ed ovviamente ne approfittò per telefonare Marco che rispose turbato:

- Pronto?

- Hey.

- Hoy.

- Che fai?

- Son sul letto.

- C'è spazio per me?

- Magari.

- Marco non ce la faccio.

Il ragazzo dall'altra parte sospirò:

- Nemmeno io. Non mi aspettavo una telefonata così presto.

- Mi mancavi e questa è l'ora in cui ci vediamo...Mi fa strano senza di te.

- Infatti, mi sono abbattuto. Mi sento vuoto.

- Sei importante.

- Come?

- Sei importante.

- Dimmelo ancora.

- Sei importante, per me.

- Sei importante piccolì.

- Ci sentiamo più tardi.

- Ok, non guardare gli altri uomini in spiaggia che ti ammazzo.

- Mi fai impazzire, mi fai morire!!! E tu non fare il carino con i clienti.

- Scemo. A dopo.

- Ciao.

Mise giù con un filo di felicità che scomparve leggendo un messaggio di Serena che stava provando a chiamarlo ma era sempre occupato. La richiamò:

- Con chi eri al telefono da tutto questo tempo?

- Serena, stai esagerando ultimamente, non farmi sbottare che sono al supermercato.

- Con chi eri al telefono?

- Con mia madre, con chi secondo te? Voleva sapere se fossimo arrivati.

- Ok, scusa. Volevo solo dirti di prendere anche una bottiglia di detersivo per piatti.


                                                        ☆──────════♦ஓ♦════──────☆


I giorni che lo dividevano da Marco trascorsero molto lentamente e non furono semplici. Tirò un una somma durante il viaggio di ritorno, immerso nei pensieri. Quella vacanza, in fondo gli aveva fatto bene. Stare lontano da lui e costantemente con Serena gli era servito a capire chi, ormai, fosse più importante dei due e lo aveva capito dal cercare disperatamente ogni piccolo momento lontano da lei per sentire Marco in quei giorni. Lo aveva capito da Serena che gli stava con il fiato sul collo senza lasciargli spazi, lo aveva capito dalle frasi che aveva sentito spesso in quel mese:

" Sei strano; non sei più lo stesso; non ridi più; non mi ami più; se non volevi venire me lo dicevi; non ti stai divertendo; mi eviti; non mi guardi; non mi fai un complimento; non mi desideri."

No, non l'amava più, non era quella la vita che voleva, qualcosa si stava smuovendo, quel coraggio stava arrivando. Avrebbe chiuso quella relazione con Serena per stare definitivamente con Marco.



                                                                         - FINE NONO CAPITOLO -

Avrà trovato il coraggio di lasciare Serena e stare con Marco ?

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