Il ritorno

48 6 8
                                    

Il mattino dopo mi svegliai riposata, stiracchiandomi leggermente, ma appena aprii gli occhi mi accorsi che... non era la mia camera.
Il letto era matrimoniale anziché ad una piazza, era molto più grande della mia e dalla camera da letto riuscivo a vedere attraverso una porta aperta un salottino in un'altra stanza, anch'esso molto spazioso.
In camera c'era anche un'altra porta. Chiusa.
Ero perplessa. Non sapevo dove fossi e per un attimo fui leggermente spaventata. Notai che avevo ancora addosso il vestito della sera prima, il mio cappotto era su una sedia in un angolo e vicino a quella sedia c'erano anche i miei anfibi.

Mi calmai e iniziai a riflettere, ma prima che potessi arrivare a qualsiasi conclusione, la porta fino ad ora chiusa si aprì.
Ne uscì Johnny con i capelli umidi e...
nient'altro addosso che un asciugamano legato in vita.
Notò che ero sveglia, e con un'espressione da pesce lesso.
Mi sorrise, salì sul letto avvicinandosi a me e mi baciò lentamente per poi lasciarmi dei piccoli baci mentre scendeva verso il collo. "Buongiorno amore..."  sussurrò.
Ricambiai e lo baciai anche io "Buongiorno" dissi anche io sottovoce sorridendo.
La luce del sole penetrava dalla finestra creando un'atmosfera tranquilla e dolce di quando ci si sveglia la mattina abbastanza presto.
"Che ore sono?" chiesi. "Non ne ho idea, stavo facendo la doccia" rispose scuotendo poi la testa come un cagnolino. Mi scappò una risata, poi mi guardai intorno e vidi che la mia borsa era sul comodino accanto a me.
Presi il telefono e sbiancai.
Erano le 9:30 e avevo 10, 3 e 6 chiamate perse rispettivamente da Nik, Anna e Mari.
"Oddio!" esclamai "È tardissimo! Il treno per Ancona parte alle 10 e 20, non ce la farò mai!"
"Ti posso accompagnare io alla stazione se vuoi" "Ti sarei infinitamente grata!" Lo presi e lo tirai a me baciandolo a stampo "Ora devo andare immediatamente a fare la mia valigia. Grazie mille!" Mi misi le scarpe, presi il cappotto e la borsa e corsi fuori.
Johnny era ancora sul letto incredulo. "La adoro" sospirò.

In camera non c'era più niente a parte la mia valigia con i miei vestiti piegati affianco. In corridoio avevo chiamato Anna che mi aveva spiegato che avevano preparato le mie cose per facilitarmi. Non sapevano quando sarei tornata e non trovandomi più erano comunque andate in stazione. Ora mi stavano aspettando lì.
Presi tutto il più in fretta possibile e mi diressi fuori dall'hotel.
Ero ancora con vestiti eleganti e con il trucco addosso dalla notte prima, ma ora non era la mia priorità.
Stavo per prendere il telefono per richiamare Anna quando la limousine di Johnny si fermò davanti a me.
Mi aiutò a caricare la valigia e mi fece salire, poi diedi le indicazioni all'autista.
Erano le 9:55.
Potevo arrivare in tempo ma il problema principale era la lunghissima fila da fare prima di raggiungere il binario.
Arrivai alla stazione e con Johnny cercai il binario dove dovevo andare nel tabellone delle partenze.

La fila per fortuna scorreva abbastanza in fretta e anche Johnny riuscì ad entrare con me.
Vidi Mari davanti a me e le corsi incontro abbracciandola.
"Dove sono Nik e Anna?" Chiesi
"Nik è all'altro ingresso e Anna era qui con me, poi ti ha intravisto nella fila ed è andata a chiamare Nik".
Guardai l'orologio: 10:15. Ero addirittura 5 minuti in anticipo!
Vidi in lontananza anche Nik e Anna e le abbracciai.
"Ce l'hai fatta! Pensavamo rimanessi qui un'altra settimana con..." disse Anna adocchiando Johnny.
Risi e in quel momento arrivò il treno.
Mi girai verso Johnny, mentre le mie amiche salivano sul treno.
"Beh... questo è un'addio credo..." dissi con gli occhi lucidi
"Un arrivederci, principessa" rispose Johnny con un sorriso amaro.
Una lacrima mi rigò il viso.
Johnny mi abbracciò e disse "Ci rincontreremo. Lo so."
Dal finestrino Mari urlò: "Elly SBRIGATI!"
Baciai Johmny per l'ultima volta, consapevole che forse non l'avrei rivisto mai più, anche se la mia mente si rifiutava di crederci.
"Grazie. Di tutto."
Mi girai e salii sul treno poco prima che chiudesse le porte.

Sul treno non ero me stessa: ero molto giù, troppo. Avevo gli auricolari e ascoltavo della musica mentre stavo accoccolata nell'angolo del sedile e la finestra con il cappuccio abbassato.
Provai a leggere un libro, o le mie parti, ma niente.
La tristezza sembrava interminabile oltre che immensa.

Ad un certo punto mi dissi "Ok Ellie, basta pensarci, vai avanti e supera la cosa. In fondo, è stata solo una settimana.
Una settimana in cui mi sono innamorata...
No, basta! Devo lasciar perdere."
Mi alzai e mi diressi verso il bagno con dei vestiti e delle scarpe più comode per il viaggio dato che ero rimasta col vestito. Una volta lì, iniziai a spogliarmi, appoggiando i vestiti sulla parte piana vicino al lavandino, poi mi sciacquai velocemente la faccia e gli occhi, il cui contorno era un insieme di mascara rovinato e rossore dato dalle lacrime trattenute.
Dopo essermi cambiata, feci per prendere i vestiti e uscire, quando mi accorsi che dalla tasca del cappotto era caduto qualcosa.

Era un foglietto di carta piegato in quattro. Lo aprì confusa e vidi che sopra c'era scritto un numero.
Un numero di telefono con prefisso americano con sotto scritto una sola lettera: J.

Sul mio viso, scomparve gradualmente la tristezza, lasciando posto ad un grande sorriso.

Tornai a sedermi, questa volta con una faccia del tutto differente.
Mi rimasi gli auricolari, mi accoccolai nell'angolo e mi addormentai più serena cullata dai movimenti del treno: non lo avevo perso.

Mi risvegliai che eravamo praticamente quasi arrivate e nel giro di poco scendemmo ad Ancona. Più precisamente alla stazione di Falconara, vicino ad Ancona.

Pranzammo tutte e quattro in un ristorante vicino alla stazione, parlando del più e del meno.
Eravamo tutte taciturne, più che altro perchè eravamo stanche.

Recuperammo la mia macchina dal parcheggio e dopo aver accompagnato una per una le mie amiche a casa loro, andai a casa mia.
Portai in camera la valigia, mi feci una doccia e mi riposai. Appesi il biglietto alla lavagna di sughero all'ingresso e mi misi a dormire.
Dopo un'ora o due circa di sonno, iniziai a riordinare un po'.
Verso le 18:30 iniziai a prepararmi dato che avevo una "cena di ben tornata" con i parenti.
Odiavo le cene con i parenti, ma questa volta fu più facile andarci, dato che avevo fisso in mente quel numero di telefono che avevo memorizzato a forza di guardare il biglietto appeso.

Spazio autrice
Ragazzuoli scusate se non aggiorno spesso ma quest'anno ho anche l'esame e devo stare dietro a compiti e prove d'orchestra. So che è cringe pk la storia d'amore magari è troppo veloce e la parte drammatica mi sa che è un po' troppo.
Ditemi voi e detto questo chiudo che devo entrare a scuola.
Al prossimo cap!

Love on the slopes {fanfiction [Johnny Depp❤️]}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora