Iris - Storia Di Un Femminicidio

12. Il primo bacio

L'estate era agli sgoccioli. Una mattina Liam mi fece recapitare una lettera per posta. All'interno della stessa, espresse i sentimenti che lo legavano a me e inoltre scrisse che a breve sarebbe tornato in Canada; mi promise che avrebbe parlato ai genitori della nostra relazione e anche della sua voglia di trasferirsi definitavamente in Calabria.

Mia dolce e piccola Iris,
scriverti non mi è affatto semplice, mi incanta e addolora allo stesso tempo.

Questa terra mi ha regalato il sogno di una vita, incontrare una brava ragazza in grado di amarmi alla follia e poterla ricambiare. Sai, credo che ogni cosa accada per un motivo, il destino è artefice di tutto, noi non possiamo fare altro che essere spettatori di quel che ci riserva . Quest'ultimo è responsabile del nostro incontro e, da subito hai rapito il mio cuore. Non ho mai amato, non ho mai desiderato nessuna, non ho mai incrociato uno sguardo come il tuo, uno sguardo triste in cerca della felicità, esattamente come al mio. Il tuo fascino mi ha incantato. Sei la mia stella ed io il pianeta orbitante intorno alla tua forza di gravità.

Ho avuto rapidamente la sensazione d'averti già incontrata, di aver già percepito il tuo profumo, una fragranza che sprigiona purezza e dolcezza. Sei riuscita a stimolare ed estrapolare le mie emozioni, sconvolgendole. Ho fatto un pò di introspezione, compiendo un viaggio spirituale ed ho avvertito come se in un passato molto lontano, avessi fatto già parte della mia vita e, che a distanza di tanto tempo, sia riuscito a ricordarmene. Non so se potrai credermi ma è quello che ho riscontrato. Con certezza non potrei mai saperlo e affermarlo ma, se così fosse, vorrei farti sapere che sono felice di averti ritrovata. Ci sentiamo tutti i giorni e, ogni giorno, è come se fosse il primo. Mi regali sempre intense emozioni, a partire dal tuo messaggio mattutino. Lo attendo sempre con tanto fervore e fermento. Non ho avuto la forza e il coraggio di parlartene, sai sono un'anima antica, che ama mettere per iscritto tutto ciò che prova, così come facevano i nostri antenati quando non esistevano i social, i messaggi istantanei... le lettere sono qualcosa di magico, nelle quali i pensieri trascritti, ci permettono di volare e, per questo motivo ho deciso di incidere queste righe. Detto ciò, ho una notizia che mi inquieta da darti. Presto dovrò tornare in Canada, purtroppo devo farlo ma, ti prometto che parlerò con i miei, io voglio tornare qui, voglio viverti, non voglio perdermi nulla di te, voglio stare insieme a te e condividere tutto. Ho bisogno di un pò di tempo per organizzarmi e rientrare. Non voglio obbligarti ad aspettarmi ma se lo vuoi, ne sarò felice. Ti scriverò sempre, ti chiamerò tutti i giorni, aspetterò il tuo risveglio ogni mattina. Non ti farò percepire la mia assenza, in alcun modo, fidati, anche se non fisicamente, qualunque cosa dovrò fare, sarai sempre affianco a me e cercherò di fare lo stesso anche con te. Molte sono le paure che mi affliggono ma ho deciso di affidarle al vento affinché sprigioni tutta la sua forza per frantumarle e dispenderle.

Vorrei conoscere la tua mamma, vorrei parlarle di noi, vorrei riuscire a convincerla che il nostro è amore vero. Me ne vergogno tanto, le mie debolezze sentimentali vorrei li conoscessi soltanto tu ma, questo dovrò farlo. Vorrei conquistare la sua fiducia.

Ho già fatto il biglietto per il Canada. Purtroppo non potrò esserci per il tuo compleanno e mi spiace tanto.

So che ami molto Tropea, se tua mamma me lo permette, vorrei portartici, anche insieme a Samira e Lorenzo, non importa, non vorrei preoccuparla nel saperti sola con me. Potremmo portare anche la tua mamma se volesse unirsi a noi, purché tu stia con me sono pronto a fare qualunque cosa.

Vorrei portartici domenica prossima..attendo una tua risposta.

Domenica saremo insieme, cinque, sei ore, troppo poco per parlare, abbastanza per tacere, per tenerci per mano, per guardarci negli occhi... Franz Kafka.