Iris - Storia Di Un Femminicidio

19. Gli ultimi mesi sulla Terra.

Per il mio diciottessimo compleanno, i miei, pianificarono una festa a sorpresa, in un locale della cittadina di Soverato. Mi convinsero ad andare, proponendomi di bere qualcosa insieme in famiglia, invece quando arrivai, ho notato che la sala era buia e cercavo qualcuno affinché accendesse le luci. Entrando nella sala ricevimenti, trovai i miei familiari, i miei suoceri, i miei amici e tutti coloro che mi volevano bene inclusi i vicini di casa. Erano lì, tutti per me, per festeggiarmi. L'emozione fu così tanta e intensa da scatenare dentro i miei occhi, un lungo pianto di gioia e, tutto il mascara che avevo messo sulle ciglia, grondò come piccoli rivoli, fin sotto alle guance.

Allestirono un bouffet per l'occasione, colmo di supplì, crocchette, rustici, fritture varie, calzoni, pizzette e anche salumi e formaggi. La sorpresa più bella fu ritrovare mio nonno, entrato in scena più tardi, poco prima che mi mettessi a ringraziare tutti per la loro compagnia e partecipazione, venne appositamente per me, da tempo non lo vedevo, purtroppo rimase pochi giorni insieme a noi ma averlo avuto vicino in quella circostanza, mi fece sentire completa, appagata.

Dall'Iran mi portò le lettere da parte dei miei fratelli, quanto mi mancavano...fui sorpresa e alquanto confusa, loro non mi scrissero mai nulla in tutti quegli anni vissuti lontani gli uni dagli altri, neanche io lo feci, è vero, però io non potè; mio padre avrebbe saputo dove ci fossimo rifugiati e temetti che una volta scoperta la nostra ubicazione, si sarebbe recato in Calabria a turbare la nostra tanto agoniata felicità ritrovata.

Ovviamente tutti sapevano che mi trovavo in italia, mio nonno lo aveva confidato ai miei fratelli ma non conoscevano il posto esatto, evitò di raccontare qualcosa in più, perchè sospettava che l'avrebbero spifferato a suo figlio. Almeno lui era dalla nostra parte.

Mia cugina quella notte, mi scattò un'infinità di fotografie insieme a tutti gli invitati, per immortalare quei momenti di ilarità...trascorsi una serata indimenticabile.

I miei suoceri, per l'evento, mi regalarono un abito elegantissimo e mi chiesero con cortesia se potessi indossarlo per la festa quindi andai a prepararmi in bagno. Io ero vestita normalmente, eravamo rimasti che avremmo bevuto qualcosa quindi, non indossai nulla di particolarmente bello.

Quell'abito era bellissimo, mi sentii una principessa. Il vestito era di raso, color champagne, luccicante, a maniche lunghe, con corpetto scollato sui seni e spalle scoperte, un bolero trasparente di pizzo, il tutto impreziosito da paillettes.

Io e Liam ci mettemmo a ballare un lento, lui vestì elegantissimo e bellissimo, sembrammo i protagonisti di una fiaba, il principe e la principessa.
Verso le tre di notte la festa finì, bevvi qualche bicchiere di spumante ma, non mi sbronzai.

Non amavo spacchettare i regali davanti agli invitati, quindi li raccolsi in una busta e li portai a casa.
Una volta sul letto, in camera mia, mi misi a scartarli tutti, insieme a Samira.

Il regalo più costoso e inaspettato me lo fece Leonardo che, non avendo figli, decise di regalare a me e Liam per la realizzazione dei nostri progetti, un bell'assegno.
Fu troppo strano per me, a queste cose avrebbe dovuto pensarci mio padre e invece ci pensò uno sconosciuto, se così si potrebbe definire.

Il mattino seguente mi sentii in imbarazzo per quel regalo, non me lo sarei mai aspettata.
Chiamai Leonardo al telefono e gli spiegai che non potevamo accettare un regalo tanto grande ma, lui fu insistente, mi disse che mi vedeva come se fossi una figlia, per cui non dovevo fare storie.

Da poco cominciai l'ultimo anno di scuola serale, fu l'anno del diploma, dovetti studiare intensamente ma non mi preoccupai, mi sentii abbastanza preparata, mi feci interrogare spesso ma solo per sentirmi più sicura al momento degli esami.

Nel frattempo, le ristrutturazioni nella nostra nuova casa giungerono a termine, mancava soltanto allestire i pensili in cucina e sistemare i mobili in salotto.