7. Una breve ma intensa gita

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La mia prima estate in libertà, mi ha regalato una miriade di emozioni ed è un qualcosa che cercherò di serbare, proprio come uno scultore, che porta con sè sempre il ricordo del primo tocco sulla sua prima opera d'arte.

Una sera di metà luglio, mia zia si ricordò, che mesi prima promise di portarmi a visitare Tropea e a sorpresa lei e la mamma il giorno dopo presero un giorno libero a lavoro per poter fare una breve gita, portammo anche Lisa con noi, la mia frenesia poteva arrivare a sfiorare le stelle.

La mattina seguente ci svegliammo molto presto, partimmo prima dell'alba. La strada per arrivarci non era una delle migliori, piena di buche profonde e deviazioni ma ne è valsa la pena. Impiegammo poco più di un'oretta ad arrivare sulla spiaggia del Palombaro e, rimasi incantata dalla sua bellezza.

Giunti lì ci accorgemmo che c'era ancora poca gente in giro e quindi parcheggiammo la nostra auto a bordo strada a ridosso della spiaggia. É stata una comodità averla potuta parcheggiare lì, altrimenti i parcheggi più vicini distavano almeno mezzo chilometro.

Scesi subito dall'auto e mi diressi sullo scoglio, sul quale si innalza un Santuario meraviglioso e dal quale si poteva ammirare un panorama mozzafiato, un tratto di costa simile ai Caraibi. Non potevo non pensare che le suore da lì ogni mattina al loro risveglio, avrebbero goduto di quella vista meravigliosa.

Quella mattina le onde si percepivano a stento da far apparire il mare un'immensa e sconfinata distesa liscia dal colore azzurro lucente con sfumature argentee. Tra lo scintillio di quelle azzurre trasparenze sorge sotto lo scoglio una grotta rasentata appena appena dal mare limpido, costellato da un'estesa spiaggia, con granelli di rena sottilissima simile a sabbie desertiche, dal colore tenue e dall'aspetto morbido e setoso...sembrava la dimora degli Dei, un luogo che riuscì a regalare ai miei occhi quella magia che credevo esistesse solo nei sogni o in mondi incantati non reali e invece la stavo vivendo e toccando con mano...

Dalla spiaggia si poteva ammirare il Vulcano Stromboli e i suoi sbuffi molto frequenti...

Il mare era basso e quindi molto frequentato da famiglie con bambini, infatti mio fratello si divertì molto sul bagnasciuga a creare castelli di sabbia insieme agli altri piccini.

Presi la maschera e mi misi a fare snorkeling, non molto lontano dalla riva già la flora e la fauna abbondavano e non potevo fare a meno di ammirare il fondale. Per arrivare alla grotta bisognava nuotare un pochino e poiché non mi sentivo ancora tanto sicura delle mie braccia, abbandonai l'idea con la promessa di riprovarci in un secondo momento. Lisa e Samira invece ci andarono e scattarono tante belle foto da lì, molte al nostro rientro, le avevamo affisse al muro della nostra stanza.

Arrivò l'ora di pranzo e decidemmo di lasciare tutto sulla spiaggia per non caricarci di roba e andare a mangiare del pesce al ristorante costeggiato sulla strada che volge lo sguardo esposto sul mare.
Mangiai così tanti pesci quel giorno che, per digerire mi ci è voluta una giornata ma anche in quel caso ne era valsa la pena...

Finito di mangiare, tornammo sulla spiaggia ma senza fare il bagno, l'aria era così torrida da respirare a fatica e, di ombra non ce n'era neanche a pagarla fior fior di quattrini.

Era risaputo che la mamma fosse affascinata dalla mitologia greca e quindi la zia decise più tardi di fare un salto a Scilla, la perla della Costa viola, chiamata così per il colore delle sue acque. Il litorale è a tratti roccioso e a tratti caratterizzato da sabbia dorata, semplicemente incantevole.
Salimmo in auto e percorremmo un altro tratto di strada ma meno incidentato.

Alle spalle questo paese si porta una storia tanto bella quanto spaventosa che perdura da diversi secoli.

Tra Messina e Scilla, si narra, che vi fossero nate due naiadi in particolare, Scilla e Cariddi. Scilla era una ninfa tanto bella quanto seducente ma rifiutava tutti i pretendenti, persino Glauco, un pescatore trasformato dalla maga Circe in Dio del mare, mezzo uomo e mezzo pesce. Quando si avvicinò a Scilla con l'intento di sedurla, quest'ultima spaventata per il suo aspetto, scappò via. Glauco non sapendo come fare, si recò da Circe in cerca di aiuto, affinchè lo aiutasse a riprendere la figura umanoide tramite un filtro d'amore però lei, si invaghisce di lui. Non essendo corrisposta, decide di versare una pozione malefica nelle acque del mare di Zancle (Odierna Messina) nel quale Scilla era solita tuffarsi, trasformandola in un mostro con dodici piedi e sei teste. Cariddi era anch'essa una fanciulla ma dedita a furti e, dopo aver rubato a Eracle i buoi di Gerione e averne divorato qualcuno, Zeus la fulminò e la gettò nelle profondità del mare, alterando il suo aspetto, mutato in mostro marino altrettanto spaventoso. Accomunate dallo stesso destino ma sorveglianti in punti differenti, Scilla é la guardiana delle coste Calabre e Cariddi delle coste Sicule.

Mia madre rimase tanto catturata da questo racconto. Anche se credo che qualcosa la sapesse già, perché aveva studiato molto le storie leggendarie, forse, l'avere avuto un'esperienza diretta, la commosse. Lo fummo tutti in realtà.

Io comprai molti gadget da portare a casa, alcuni da regalare ai nonni e, magneti dei mostri Scilla e Cariddi, da apporre al frigorifero...

La giornata era volata in fretta, mancava poco al tramonto e dovevamo tornare indietro, la strada percorsa era stata davvero tanta e tortuosa, ma non vedevo l'ora di poterci tornare e trascorrere più tempo tra questi borghi con una finestra affacciata sul mare, scrigno di miti e bellezza.

Quella di Scilla e Cariddi è sicuramente una leggenda seducente, chissà se sia solo un mito o sia realmente accaduto tutto questo, forse non lo sapremo mai ma, qualunque esso sia il responso, rimane pur sempre una bella storia da raccontare e tramandare alle generazioni future.

La mia euforia era tangibile, ogni piccolissima parte di me sprizzava gioia, per un attimo però, pensai che quella felicità non mi appartenesse...

Arrivati a casa, feci in fretta una doccia e subito dopo andai ad arricchire il mio diario di dolci e preziosi pensieri e in seguito, mi sdraiai sul letto proiettando i miei occhi sul soffitto per rivivere quella giornata come se fosse un film...senza rendermene conto mi addormentai con il sorriso innocente di un'adolescente sognante dipinto sulle labbra...


Avevo vissuto uno dei giorni più belli della mia giovane vita...

🧸 Spazio Autrice🧸

Un saluto a tutti voi, spero abbiate apprezzato questa storia... vi aspetto nei commenti come al solito...

Alexis

Iris - Storia Di Un FemminicidioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora