Lezione numero 8: i dettagli rivelano più di quanto crediamo.
Mi tocca farvi presente che la parte clou della mia storia non è ancora stata rivelata. Siamo al capitolo 8 di una vita che sembra (beh, non sembra effettivamente è) quella di un'adolescente che si lamenta di qualsiasi cosa o persona. Sì, lo ammetto. Tuttavia devo specificare, per coloro che si illudono che io possa cambiare atteggiamento e che quest'ultimo diventi miracolosamente meno infantile, che io sono fatta così e la situazione non muterà, questo è certo.
Adesso torniamo alle questioni irrisolte e i punti interrogativi che ho lasciato sparsi nel corso del racconto per tentare, invano, di creare quell'effetto suspance degno di una storia per bambini il cui finale è prevedibile, un pò come il mio esaurimento nervoso quando mi obbligano a fare qualcosa contro la mia stessa volontà.
Avverto la necessità di specificare che le parole che adotto per descrivere ciò che provo per lei non danno giustizia ai miei reali sentimenti. In ogni caso non ho altro modo se non tramite l'utilizzo di locuzioni che non soddisfano per niente ciò che avverte la mia anima per esprimere le sensazioni che mi scaturisce quella ragazza.
La piccola strega si stava insinuando fin sotto pelle tanto da divenire nel mio immaginario una piccola falce in cerca del momento giusto per colpire dannatamente forte e sempre nello stesso e identico punto: dritto al mio cuore. Ormai l'avete capito che la melodrammaticità fa parte della mia persona particolarmente complicata e più deviata di quanto io voglia ammettere, tuttavia è proprio questa che mi spinge a scrivere dei pensieri che non verranno mai esposti ad alta voce perché ritengo che quest'ultima, la maggior parte delle volte, venga avvertita dall'essere umano come la nota della vergogna la quale inevitabilmente si propaga lungo le tue guance colorandole di un rosso che aumenta, ancora di più, la voglia di sprofondare in qualche buco nero nel multiverso di cui fai parte.
Quella ragazzina, a tratti insolente e a tratti la creatura con cui vorrei stare all'infinito, mi stava facendo a pezzi la razionalità alla quale mi ero aggrappata disperatamente in questi anni per non essere sottoposta a situazioni umilianti che mi avrebbero segnata per sempre.
Combattevo contro un essere così fragile fisicamente, ma così forte moralmente che temevo di schiacciarla ed essere schiacciata allo stesso tempo. Quei turbamenti mi facevano oscillare tra paura ed incanto e Marika mi aveva fatto capire che prevaleva quest'ultimo.
I miei occhi parlavano più di quanto io immaginassi e me lo faceva presente proprio lei. A quel punto ero terrorizzata. Era come se non sapessi quale ombra avrebbe potuto celare i raggi di ciò che stavo tentando di soffocare, era come se questi stessero crescendo ed io non potevo impedire loro di farlo. A meno che non avessi trovato qualcun'altro che fosse disposto ad aiutarmi a spegnere i sentimenti, ma dato che Klaus Mikaelson era solo uno dei miei personaggi preferiti di The Vampire Diaries e il potere dell'attore era solo quello di emanare bellezza da tutti i pori e non di certo di incantare con la sola forza del suo sguardo come invece accadeva nella serie TV, non mi restava far altro che disperarmi come una patetica. Nonostante questo, le dinamiche non impedivano di certo alla mia mente di andare in luoghi nei quali gli infanti non dovrebbero stare. I suo fianchi che si muovevano erano la mia peggiore ossessione, non riuscivo a fare a meno di osservarli muoversi a ritmo di una canzone che solo nella mia testa trovava vita. Così mentre le sue anche ondeggiavano da destra a sinistra e viceversa, io riscontravo l'esigenza di urlare forte finchè tutti gli altri non avrebbero sentito la mia afflizione. Mi vergognavo dei miei pensieri, ma ero arrivata al punto di non ritorno. Non potevo più fare marcia indietro, tantomeno riavvolgere il nastro perciò dovevo fare i conti con sentimenti che erano una tortura giornaliera.
Sono state apportate delle modifiche a questo capitolo che precedentemente presentava il nome esplicito della persona a cui faccio riferimento. Per quanto il coraggio mi abbia spinto a pubblicare queste pagine, alle volte anche lui stesso è costretto a fare un passo indietro dinanzi alla vigliaccheria. Badate bene, però, che anche quest'ultima prima o poi si farà da parte e a quel punto non so proprio cosa si farà sentire.
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THE TRUTH
Художественная прозаAhimè mi tocca iniziare con una premessa che alle persone che la riguardano potrebbe non andare bene, ma io voglio che questo libro sia una vera e propria copia della realtà perciò non cambierò idea. Generalmente si utilizza uno pseudonimo per celar...