Hey Sexy Lady (Luke)

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Entro nel pub e vedo la donna che il mio inconscio cerca di continuo. Attendo un instante per capire se la visione che ho di fronte sparirà o si confonderà con un corpo che non mi interessa.

È lei, ed io non ho intenzione di lasciarmela scappare, per cui la punto, come un leone con il suo prossimo pasto morbido e inconsapevole.

Ora ho un obiettivo per questo venerdì sera.

Ho sentito la battuta sul sesso: come si fa a non scopare con quella bocca?

Sarà anche più facile del previsto e sarà un vero piacere chiudere il suo record oggi.

Ordino da bere per le ragazze e mi paleso. Conosco le signore con cui è uscita, sono mie clienti da diverso tempo, il marito di una di loro ogni tanto lo becco anche al bar e si può dire che siamo diventati amici.

Quando sono al tavolo deve essere chiaro a tutte qual è il mio intento e difatti le altre due spariscono dopo poco ed io sono finalmente da solo con lei.

La sua reticenza è fasulla ed il desiderio che le leggo negli occhi è qualcosa che conosco.

Quello che non potevo sapere, invece, era l'effetto che mi avrebbe fatto averla tra le braccia e baciarla. Per un attimo temo di aver esagerato e la sua espressione spaventata quando mi è quasi caduta addosso, mi fa sentire un cretino.

So, però, che mi vuole. Ne sono sicuro.

Quando entro con la mia, nella sua bocca, un'esplosione di calore mi riempie il petto. Quel caldo divampa veloce come un incendio sulla sterpaglia in agosto.

Sono confuso, come se fossi in preda all'alcool.

Un bacio intimo, naturale, perfetto. Da lì, la frenesia che ci coglie ci fa arrivare a malapena a casa. Stiamo quasi per spogliarci nel vicolo, ma non voglio alimentare questo tipo di fantasia, la voglio con calma, con comodità, con lentezza estrema, affinché si ricordi di me come l'uomo migliore che abbia mai avuto.

Mi calmo, respiro e blocco la sua avanzata sulla mia pancia.

I miei propositi vengono meno dopo che la sua bocca mi fa esplodere in estasi. Avrei bisogno di qualche minuto per rinvenire dopo l'orgasmo, invece, il modo sensuale in cui mi risveglia dal torpore del godimento, mi scaraventa di nuovo la dopamina al cervello, come in un'iniezione di adrenalina.

La sua lingua calda sulle mie labbra, ed il corpo nudo a cavalcioni sul mio, fanno esplodere la violenza con cui la voglio.

Quando entro dentro di lei, mi godo tutta la sua astinenza: è stretta, resistente, ma bagnata fradicia, come lo era stata la sua bocca e dopo essermi fatto strada ed aver ammorbidito le sue pareti, dimentico l'obiettivo che avevo e la galanteria mi abbandona.

La prendo senza dolcezza, senza occhi negli occhi, senza delicatezza alcuna. Le stringo le natiche morbide e mi faccio cavalcare al ritmo che detto io. Le imposto la posizione, le posiziono le mani dietro al mio collo e le faccio capire che si deve far trasportare, non condurre, e inizio a farla saltare su di me in un ritmo impazzito.

Le faccio rizzare poi la schiena, spingo il suo addome in dietro per crearmi più spazio dentro di lei, mi sollevo, avido di nutrirmi del suo seno e le lecco i capezzoli duri. Li mordo e li succhio e mi viene voglia di ficcare la faccia tra le sue gambe per assaporarla.

Capisco dai gemiti disperati che Alessia sta per venire, allora, spingo più forte e lei si aggrappa con le gambe a me, incastrandosi e spingendo insieme, in una ventosa perfetta. Mi sembra di arrivarle al cuore direttamente e pompo sangue e spinte finché non arrivo all'apice.

Quel giorno in piùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora