Perfezione

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Some day in 2023

I suoi genitori si erano separati nel 2022, o forse era successo nel 2021, non lo ricordava, tuttavia l'essere insensibile continuava a vivere con loro. Aveva una casa sua ma continuava a passare la maggior parte della giornata in casa e la sua presenza aveva iniziato ad irritare Jeongyeon. Ma fu in quell'anno che finalmente il padre fu cacciato di casa. Purtroppo, però, gli eventi positivi sono spesso generati da altri negativi.

Partiamo dall'inizio del 2023: Jeongyeon era partita per una gita, dove aveva litigato definitivamente con una sua amica. Ormai erano tante le persone a cui si era affezionata e che non erano più nella sua vita, soprattutto le amicizie più importanti. Da allora Jeongyeon non riuscì più a definire nessuno con l'appellativo di amico, arrivò a dubitare dell'amicizia di quelle tre superstiti che conosceva da anni; certo, ad eccezione di Nayeon, perché Nayeon era perfetta, forse troppo perfetta, e la perfezione non esiste. Ormai aveva capito una cosa: la gente ha il brutto vizio di sostituire gli uni invece di fare spazio agli altri.

Quando tornò dalla gita si trovava in uno stato orribile: aveva un interrogazione due giorni dopo, aveva appena rotto un'amicizia importante e non mangiava da giorni. Era chiusa in camera sua a piangere, quando sentì l'essere insopportabile urlare delle parole che la fecero reagire. Si rivestì, prese il telefono, andò via da quella casa. Vagò a lungo, cercò di convincersi a non farlo, camminò ancora, nessuno sa dove andò quella sera, ma alla fine Ryujin la trovò proprio mentre stava per andare a compiere l'atto estremo. Il giorno dopo non riuscì a studiare molto. Ma cosa era successo? Cosa l'aveva portata ad uno stato tanto alto di depressione? Lei già ne soffriva, ma qualcosa era accaduto. Considerate che non aveva mangiato per cinque giorni, che aveva rotto un'amicizia importante, che era ferita dentro e poi... Poi aveva scoperto che sua madre aveva una relazione. Aveva tutto il diritto di averla ma... Il suo compagno era il fratello di una sua professoressa. Per Jeongyeon quello creava un gran senso di disagio. E poi... Non una professoressa qualunque, quella che la odiava, che le aveva urlato contro perché una volta stava avendo un attacco di panico. Ma no, Jeongyeon non ricevette nessun trattamento speciale da quella professoressa, semplicemente cominciò a trattarla come un essere umano.

A Pasqua, poi, ci fu un episodio in cui l'uomo la colpì forte alla testa e lì iniziò tutto. Furono chiamati i carabinieri. Ma quella non era la prima volta che intervenivano: un paio d'anni prima lui li aveva chiamati senza motivo, poi erano arrivati gli assistenti sociali. E di nuovo... Carabinieri e poi assistenti, e così anche nel 2024. Da quell'episodio il signor Yoo fu allontanato da casa Yoo. A volte andava a bussare il campanello di notte e Jeongyeon ormai tremava ogni volta che sentiva il campanello. E puntualmente aveva un'interrogazione quando succedeva, arrivando davanti alla professoressa con mille domande, tra cui: ne vale la pena? A volte, talmente tanto demoralizzata, non rispondeva a posta, perché non ci riusciva. E come dimenticare quando non tornò a casa perché un'interrogazione non era andata come voleva? Almeno la prima volta aveva avvisato che non sarebe tornata ed erano andati a cercarla.

Ma c'era un'altra cosa che Jeongyeon non sapeva: il signor Yoo si drogava, e lo aveva fatto anche in casa, anche davanti a lei. Pensate che nel 2024 lo trovarono svenuto a terra per aver mischiato alcol e droga. Jeongyeon era convinta che queste cose accadessero solo nei libri che leggeva e nei film che vedeva. Ed invece quella era la realtà, la sua realtà.

Passiamo ora a descrivere la povera signora Yoo, quella che sembrava essere solo una vittima. Improvvisamente cominciò a passare le notti fuori. Ryujin ci rimaneva male, Jeongyeon ormai sapeva che a nessuno importava di lei. Si era rifugiata nella scrittura dal 2020. Se non fosse stato per quest'ultima e per la musica chissà dove sarebbe ora. A Jeongyeon era capitato di affrontare la madre e lei aveva avuto il coraggio di dirle che era invidiosa di lei, della sua relazione. Quale madre sana direbbe una cosa del genere? E lì Jeongyeon si accorse che l'odio e la delusione nei confronti del signor Yoo aveva mascherato i suoi sentimenti di disprezzo nei confronti della signora (ex) Yoo. Ormai la signora passava raramente tempo in casa, abbandonando le figlie a se stesse. A volte sembrava che non le importasse delle figli. A Capodanno neanche trascorse la serata con loro. Dopo un primo periodo in cui Jeongyeon aveva tutte le responsabilità, andò a vivere con loro la nonna. Jeongyeon le voleva bene ma a volte la sua presenza era di troppo: doveva esserci la sua genitrice con loro, non la nonna. Jeongyeon era dovuta crescere all'età di quattordici anni, mentre le sue coetanee uscivano e andavano in discoteca, e lo aveva fatto per proteggere sua sorella e per proteggere se stessa.

Se ve lo stesse chiedendo, la depressione e i disturbi alimentari continuarono ad essere parte della sua vita, ma nei prossimi capitoli non li metteremo in evidenza. Jeongyeon non vuole la pena di nessuno.

E Nayeon... La sua amica tanto perfetta, di lei non ho parlato. Forse per un motivo preciso, forse perché Nayeon non è mai esistita.

Nayeon era perfetta, forse troppo perfetta, e la perfezione non esiste.

𝑰 𝒘𝒊𝒔𝒉 𝒊𝒕 𝒘𝒂𝒔 𝒓𝒆𝒂𝒍|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora