Persa tra i pensieri

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Jeongyeon aprì gli occhi e trovò Nayeon nell'ennesima posizione scomoda. Ogni volta che dormivano insieme, Nayeon aveva l'abitudine di occupare buona parte del letto. Quella mattina aveva optato per una gamba sul fianco di Jeongyeon, la testa sul suo petto e una mano sulla sua pancia. A Jeongyeon non dava fastidio, era capitato che anche lei si fosse trovata quasi sul punto di dormire sulla sua amica, ma poi si fosse svegliata e si fosse rimessa subito sul suo cuscino. Cercò di non svegliare Nayeon mentre prendeva il telefono sul comodino. Aveva solo un messaggio di Ryujin che le chiedeva quando sarebbe tornata. Per quanto Jeongyeon avrebbe passato volentieri tutta la giornata con gli Im, doveva mangiare, dato che sarebbero state ventiquattro ore che non lo faceva, e pranzare con altre persone non rientrava nei suoi piani, non ci riusciva. Nayeon si mosse ed emise un piccolo suono con la sua bocca, segno che si stava svegliando. Tuttavia, si poggiò meglio sul seno di Jeongyeon, mettendo una mano su uno dei due seni. La castana chiuse gli occhi cercando di mantenere la calma: era sempre la stessa storia. Forse era anche single da troppo tempo. Magari si fosse capita. Nonostante avrebbe dovuto prendere il pullman, decise di rimanere in quella posizione a godersi quel momento. Perché godersi quel momento se effettivamente la sua non era una cotta? Ma Jeongyeon non ci pensava, forse si era convinta a tal punto della sua dipendenza affettiva che non riusciva a pensare di poter amare. E sicuramente mai avrebbe pensato di poter essere amata.

Mezz'ora dopo circa, Nayeon si mise seduta ed osservò la sua amica.

-Sei sveglia.- affermò Jeongyeon mettendosi seduta anche lei. -Devo lavarmi, vestirmi e andare a prendere il pullman.

-Perché non rimani?

-Magari ci vediamo domani.

-Mh... Okay.

Jeongyeon si alzò e Nayeon la osservò andare verso il bagno. Quanto si odiava, quanto avrebbe voluto prenderla, tirarla a sé, baciarla, stringerla, proteggerla; ma era sicura che il modo migliore di proteggerla fosse rimanere la sua amica fidata per sempre. Lei era l'unica con cui Jeongyeon riusciva a sentirsi quasi totalmente se stessa e Nayeon non poteva essere tanto egoista da decidere di volerle togliere l'unica persona con cui Jeongyeon stava bene.

La castana uscì dal bagno già lavata e vestita- i denti li lavò col dito, anche se le fece parecchio schifo e si rilavò la mano tre volte- e sorrise alla sua amica.

-Allora a domani?- domandò Nayeon.

-Sì. Oggi divertiti con Minhyuk.

-Dovrei uscirci? Gli ho detto di no.

-Allora divertiti a scrivere la tesi.

-Ma domani vieni. Ho bisogno di te.

Per la tesi, era chiaro che Nayeon avesse bisogno di lei per quello. Eppure il cuore di Jeongyeon era sul punto di farle dire "anch'io ho bisogno di te".

-Sì, vengo.

-E resti a dormire di nuovo?

-Mh... Okay. Almeno questa volta avrò uno spazzolino.

Nayeon rise, chiudendo i suoi bei occhi e Jeongyeon sentì lo stomaco ritorcersi su se stesso quando vide quell'immagine tanto adorabile. La sua amica era così bella e carina.

-A domani.

-Ti scrivo dopo.- le disse Nayeon alzandosi per abbracciarla.

E Jeongyeon ricordò quando era lei a provare ad abbracciare Seulgi perché era convinta che potesse piacerle, ma in realtà era solo la sua dipendenza affettiva a farla agire. Sarò onesta, Jeongyeon tuttora non sa cosa aveva provato per Seulgi, ma è sicuro che aveva sopravvalutato quell'amicizia.

separatore

Nayeon stava scrivendo al suo computer. Era dal giorno prima che non si sentiva con Jeongyeon e sapeva che non le avesse scritto lei, la sua amica non sarebbe mai andata da lei. Così fece e Jeongyeon si presentò due ore dopo circa, con la sua borsa e uno splendido sorriso timido mentre salutava la signora Im sul divano.

-Andiamo al piano di sopra.- disse Nayeon prima che la madre iniziasse a parlare.

La corvina chiuse la porta della sua camera e si rimise al computer.

-A che pagina sei arrivata?

-Alla ventunesima. Siediti, ho quasi finito. Stasera restiamo sole, mio padre è partito e mia madre va da sua sorella.

-Bene.

Nayeon terminò di scrivere e spense il computer. Si girò solo per vedere che Jeongyeon si stava guardando le scarpe.

-Belle le tue scarpe.

Jeongyeon alzò il capo e lo scosse. -Mi ero persa nei miei pensieri.

-L'ho notato. A che pensavi?- le domandò sedendosi accanto a lei.

Jeongyeon si alzò e cominciò a camminare avanti ed indietro. -Al mio futuro.- iniziò. -Sai... A volte ci penso: ho solo ventitré anni e già ho dolori ovunque, sembro una sessantenne. Poi... Non riesco a trovare un lavoro e, soprattutto, una ragazza. Inoltre, sai che mi piacerebbe avere un figlio, una figlia se possibile, ma come faccio se sono single? Certo, con l'inseminazione artificiale ma è tutto così complicato. E poi... E poi...

Nayeon l'afferrò per il polso e la tirò a sé, facendola sedere sulle sue ginocchia. Jeongyeon era sorpresa da quel gesto, non era qualcosa che avevano mai fatto, ma quel contatto maggiore le piacque.

-Calmati, Jeong. Per i dolori non posso dire nulla, ma per il resto cerca di avere pazienza. Hai solo ventitré anni. Cerca di stare calma.- Le sorrise mentre le accarezzava i capelli. Jeongyeon la guardava considerandola la ragazza più bella del mondo, quasi non riuscendo a comprendere cosa le stesse dicendo. -E poi... Se saremo entrambe single, ci metteremo insieme.

Quasi non sembrava stesse scherzando. Ma perché fare questi scherzi al cuore di Jeongyeon? Batteva così forte come se stesse avendo uno dei suoi attacchi d'ansia.

-Nay, io vado.- disse la madre aprendo la porta.

Jeongyeon subito si tolse dalle gambe della sua amica e guardò in basso, mentre Nayeon maledisse mentalmente quella donna.

-Okay, ciao.

-Ciao Jeongyeon.

-Arrivederci.- disse la castana sentendosi le guancie andare a fuoco.

La signora Im chiuse la porta e Nayeon si girò verso Jeongyeon, mentre l'altra ritornò a guardarsi le scarpe.

𝑰 𝒘𝒊𝒔𝒉 𝒊𝒕 𝒘𝒂𝒔 𝒓𝒆𝒂𝒍|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora