Disturbi

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some day in 2019

Jeongyeon era felice, era appena tornata da un viaggio fantastico con la sua famiglia e la vita finalmente sembrava sorriderle. Il 2018 era stato un anno un po' triste perché aveva perso due amiche per lei molto importanti. Le aveva conosciute entrambe online ma era andata a finire male. Una di loro era stata scoperta dalla madre e le era stato proibito di scriversi con una sconosciuta; l'altra, invece, era passata dal definirila la sua migliore amica online, ad ignorarla completamente, sparendo senza mai dare spiegazioni. E poi aveva litigato con la sua migliore amica secolare- oltre a Nayeon. La ragazza forse si era lasciata manipolare troppo da altre amiche e alla signora Yoo non era mai piaciuta particolarmente. Stessa identica storia: liti tra madri in cui venivano messe in mezzo delle bambine innocenti.

Jeongyeon andò a dormire di ritorno dalle vacanze, lasciandosi abbracciare dalle sue morbide coperte. Ma quella notte la ragazza non poté dormire.

-Mi hai tradita?- domandò la signora Yoo.

Nessuna risposta, solo singhiozzi, e Jeongyeon cominciò a piangere dall'altra stanza, ascoltando tutto quello che avveniva nell'altra stanza, che era solo un caotico silenzio. Il giorno dopo chiese alla madre se il padre l'avesse tradita e la signora negò. Jeongyeon, però, aveva dimenticato che era stato il padre stesso ad averle confessato di essersi innamorato di un'altra. Lei, però, non ci aveva fatto caso più di tanto.

Passarono i mesi e i dubbi di Jeongyeon ormai erano solo certezze. In casa non si respirava affatto un clima piacevole. I suoi genitori non facevano altro che litigare a causa del tradimento e lo facevano anche di notte, completamente ubriachi, urlando, quando le loro figlie dovevano riposare per andare a scuola il giorno dopo. E Jeongyeon si sentiva in dovere di proteggere sua sorella minore, Ryujin, quindi si alzava e li affrontava, finendo col litigare soprattutto con quella presenza ormai superflua, quell'uomo che viveva in casa sua e che non riusciva più a defiinire padre perché, diciamoci la verità, non si era mai comportato da tale. Ormai nemmeno lo chiamava "papà" e lui neanche se n'era accorto. Sin da quando aveva dieci anni Jeongyeon aveva come desiderio che i genitori divorziassero. Le dinamiche famigliari non erano mai state chiare: i due litigavano da quando Jeongyeon era piccola, quell'uomo era un essere violento e picchiava sua madre, la chiudeva in camera a chiave... Ma Jeongyeon non lo ricordava, Jeongyeon aveva sofferto così tanto da aver cancellato tutti i ricordi della sua infanzia che riguardavano la sua famiglia. I ricordi dal 2018 in poi, invece, li ricorderà, ma misti, non riuscendo a collocarli nel tempo.

Il culmine arrivò una notte, quando Jeongyeon si alzò e trovò quell'uomo con in mano un coltello. Non sapeva se lo avrebbe usato contro sua madre o meno, ma quel ricordo rimase impresso nella sua mente. Non sa dire se sia stata quella notte o una in quel periodo, am ricorda anche che quell'uomo insensibile, durante una richiesta di silenzio alle tre di notte da parte della ragazza, l'aveva spinta contro la porta con una tale violenza che si chiedeva se non fosse lei il problema.

some day in 2020

Gli episodi di liti notturne si erano ripetute per tutte le notti del 2019 e del 2020 ma il peggio doveva ancora arrivare. Quell'anno scoppiò la pandemia e Jeongyeon si ritrovò a convivere ventiquattro ore su ventiquattro con quei due, in quella situazione. E un giorno arrivò all'atto estremo: ferma davanti ad una finestra del quinto piano, si chiedeva quali fossero i motivi per rimanere in vita, ma non ne trovava nessuno. Improvvisamente si piegò su se stessa e cominciò a piangere: aveva trovato una ragione per cui non morire fisicamente- moralmente era già deceduta. Non poteva lasciare la piccola Ryujin da sola in quella situazione, non poteva. Ma la sua vita ormai era cominciata a precipitare.

-Jeongyeon, sbaglio o sei ingrassata?- disse lo spregevole a tavola una volta.

O forse usò parole peggiori che non starò a riportare.

È incredibile come basti un commento per far precipitare tutto un mondo. Ma Jeongyeon era una ragazzina, aveva quindici anni, e in una situazione come la sua, anche il minimo commento l'avrebbe fatta sentire insicura, come se già non lo fosse. E da allora cominciò a guardarsi attentamente: le sue gambe erano enormi, non era più magra come un tempo. E, no, non era vero, ma lei era convinta di essere enorme, che quello fosse un problema. Era sempre stata magrissima, solo all'età di dieci anni era un po' paffuta, ma non ci aveva mai fatto caso, era solo una bambina. Le maestre di ballo glielo avevano fatto notare, ma a lei non importava minimamente. Ballo... Un altro capitolo della sua vita. Jeongyeon aveva praticato hip hop con la sua amica Momo per un po'. Nel 2018, tuttavia, lo abbandonò a causa della sua ansia sociale. Hip hop era tutto per lei, ma aveva lasciato che le sue insicurezze prevalessero.

Dal giorno di quel commento Jeongyeon cominciò ad attraversare varie fasi della sua vita. Aveva scoperto un blog sui disturbi alimentari e ci era caduta. I dieci comandamenti andavano seguiti alla lettera o sarebbe stata grassa, non sarebbe stata stata come le altre che seguivano quel blog. E quando vedeva video di persone che uscivano da quel tornado di disturbi alimentari, pensava che lei doveva essere più forte e non uscirne. E così cominciò ad evitare di mangiare la sera. A volte quasi le veniva da piangere per la fame, ma si convinceva a dormire, che sicuramente avrebbe mangiato il giorno dopo e che ventiquattro ore senza mangiare non erano male.

Una volta la sua psicologa le disse: "Vorresti essere invisibile per gli altri ma forse sarebbe meglio se fossi invisibile per te stessa".

𝑰 𝒘𝒊𝒔𝒉 𝒊𝒕 𝒘𝒂𝒔 𝒓𝒆𝒂𝒍|2YEON|ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora