La partenza

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"Non capita spesso di confrontarsi con la vera identità di chi si nasconde dietro a una maschera bonaria, di vedere appieno la parte più oscura di quella persona. E' una speranza inquietante."
Veronica Roth dal libro ''Allegiant"





"E questo è l'ultimo!"

Killian carico' l'ultimo baule sulla Jolly Roger, passandosi la mano sulla fronte, imperlata di sudore.

"Fermo fermo. C'è ancora questo!"

Belle arrivò ansimando e barcollando, con un enorme scatolone tra le braccia.

"Senti, se quello è un altro baule pieno di abiti, scarpe e gioielli..."

"No no Killian."

"Ah bene, perché la qui presente regina cattiva..."

Regina gli fece un inchino.

"...mi ha già sovraccaricato la nave di inutili, stupide cianfrusaglie."

Lo guardò male.

"Quelle non sono cianfrusaglie pirata! E 《inutili》 sai cosa saranno?!"

Lui inarco' un sopracciglio.

"Cosa pulzella? "

"I cartoni pieni di rum con i quali hai riempito la stiva!"

Killian spalancò gli occhi, incredulo.

"Inutile il rum!?! Tu non conosci il potere del rum."

"Il rum avrebbe un potere??!"

Belle s' intromise tra i due.

"Ok ok basta voi due. Non sono abiti...e non è rum."

"Bene."

"Sono libri!"

Killian e Regina esclamarono all'unisono:

"Cosaaaaa? "

La ragazza li guardò con aria innocente.

"Sì, ne ho recuperati un po dalla biblioteca del castello di Tremotino."

Regina parlo' con una calma studiata.

"E sentiamo, Belle, esattamente, credi che avrai tempo di metterti a leggere mentre siamo impegnati a rischiare la vita per trovare un modo per tornarcene a casa?!?"

"Non voglio leggerli...cioè si... voglio..."

La regina e il pirata si guardarono.

"Ragazzi, voglio solo portarli nella biblioteca di Storybrooke! Sono dei pezzi unici! Potrebbero sempre servire."

Killian le prese il cartone dalle mani con facilità.

"Sì sì va bene."

Intanto Emma e i suoi genitori, Henry, Robin e Tremotino si erano avvicinati con gli ultimi oggetti da portare via.

Killian li guardò e parlò sarcastico:

"Allora? Avete recuperato anche voi gli ultimi souvenirs?!"

Tutti lo guardarono confusi.

"Eh!??"

Regina s' intromise:

"Si, che ne so, pezzi di castello, fiori di lilla'..."

Killian la appoggiò:

"...bambole di pezza, vasi decorativi. Potrebbero sempre servire."

Belle l'interruppe spazientita e iniziò a salire sulla nave.

"Lasciateli perdere! Ce l'hanno con me. E diamoci una mossa."

Emma si avvicinò a Killian che sorrideva divertito.

"Di che stava parlando?"

"Nulla nulla. Hai preso tutto? "

"Beh, se per 《tutto》intendi l'arsenale di abiti assurdi che mia madre ha fatto confezionare per me è che buttero' in mare alla prima occasione...si!"

Killian guardo' Biancaneve, impegnata a parlare con suo marito.

"Io non lo farei tesoro. Credo che non ci abbia ancora perdonato la fuga dal ballo..." disse malizioso.

Emma guardò nella stessa direzione del pirata, incrociando lo sguardo di rimprovero di sua madre.

Le scappo' una risatella.

"Mi sa che hai ragione, ma ne è valsa la pena." gli disse girandosi verso di lui per stampargli un bacio sulle labbra.

Killian, senza darle il tempo di protestare, la prese in braccio, incamminandosi sulla nave.

"Ehi!! Che stai..."

"È ora di partire, Milady...per questa nuova avventura! "

Regina, a pochi metri da loro, urlò per farsi sentire:

"Già! Se non moriamo prima."

Emma, di nuovo in piedi, le rispose seria.

"Credi che troveremo parecchi ostacoli?"

"Non so, per adesso spero di sopravvivere a quello più imminente."

"Sarebbe?"

"Voi due... e il diabete che mi state procurando!"

Killian, scuotendo la testa, si avvicinò al timone e guardò Henry che era già in posizione, pronto a ricevere l'ordine.

"Bene, ritirare l'ancora! "

"Sì signor Capitano!"

Henry eseguì il comando con grande concentrazione, sotto lo sguardo preoccupato delle sue due mamme, mentre il Capitano virava il timone con una naturalezza e una forza che solo secoli di esperienza potevano donare.

Fatto da lui, sembrava la cosa più facile del mondo.

Nelle sue vesti di pirata, Killian dava il meglio di sé stesso.

Emma lo osservò gestire la nave, come gli aveva visto fare tante volte, con lo sguardo perso all'orizzonte.

Chissà se da bambino i suoi occhi avevano sempre avuto quel colore...o se, a furia di osservare l'oceano, ne avevano rubato una parte.

Perché Killian era proprio come l'oceano:

Luccicante e oscuro.

Freddo e caldo.

Immenso ma tangibile.

Familiare e sconosciuto.

Poteva mostrare una superficie totalmente diversa da ciò che si agitava al di sotto.

Quel qualcosa Emma riusciva a coglierlo, a volte, riflesso nelle profondità blu dei suoi occhi.

Ma ciò che ancora non sapeva, era che il destino li stava conducendo proprio nel luogo dove avrebbe scoperto una parte di quelle oscure profondità.








La Principessa e il PirataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora