Capitolo 56

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<<Smith concentrata porca merda! Sennò te ne puoi pure andare via. Non ci serve uno scarto in squadra>> mi urlò contro Malfoy guardandomi con disprezzo.

Ho la testa fra le nuvole in questo periodo lo ammetto, pensavo che quando avrei ricominciato ad allenarmi mi sarei distratta un po', ma mi sbagliavo di grosso.

Se inizio la giornata con la luna storta inizio a fare schifo a tutto.
Anche nello sport che amo.

<<Perché piuttosto che correggere i miei di errori facendo il sapientino di sto cazzo, non ti concentri su te stesso Malfoy?>> gli sorrisi beffarda, e lui si avvicinò un po' troppo per i miei gusti a me.

Mi squadrò disgustato. <<Te l'hanno mai detto che hai la lingua lunga? Lunga anche per qualcos'altro>> si leccò le labbra.

Che schifo di persona.

<<Fai schifo Malfoy>> sputai, ma lui si limitò a ridacchiare scuotendo la testa <<Vedi di lavorare bene. Sennò te ne vai.>>

<<Non sei tu a stabilirlo. Non sei il capitano>> gli dissi con tono di sfida.

Fece una smorfia<<Ma posso fare in modo che tu non ci torni piú sai?>>

Stavo per ribattere ma una voce ci interruppe: <<Stiamo facendo una bella chiacchierata a quanto vedo io.>>

<<Non é colpa mia. Dillo a sto coso.>> indicai Draco che nel frattempo di stava aggiustando i capelli.

<<Mattheo penso che dobbiamo fare un po' di pulizie. Magari buttando qualcosa che non ci serve>> ghignò lanciandomi uno sguardo di sfida.

<<Malfoy fai poco lo svelto, e vatti a fare un po' di addominali che penso ti servano.>> mi trattenni dal ridere.

Finalmente Malfoy se ne andò, lanciandomi uno sguardo disgustato.

<<Ti senti bene?>> mi chiese Mattheo, dopo un po' di tempo.

<<Si.>> risposi velocemente.

<<Vuoi riposare?>> mi chiese di nuovo dolcemente.

Scossi la testa <<No no. Mi alleno.>>

Annuii incerto, per poi concentrarsi sul resto della squadra.

___

<<Non mi ha detto nulla basta!>> dissi ormai spazientita.

É da quando siamo ritornati in camera che mi continua a chiedere cosa Malfoy mi avesse detto.

Non glielo volevo dire per il semplice motivo che poi gli avrebbe fatto il culo, ma poi ci avrei rimesso io quindi no.

Sbuffai incrociando le braccia vedendo che mi stava fissando incazzato seduto sul letto.
Mi avvicinai a lui lentamente e mi seguii con lo sguardo.

Gli arrivai di fronte mettendoli una mano sulla spalla, ma si spostò malamente voltando lo sguardo dall'altra parte offeso.

<<non fare cosí>>Dissi con voce roca. <<Non mi ha detto nulla di particolare>> continuai.

Mi guardò intensamente in silenzio.

<<Perché mi guardi?>> chiesi quasi in sussurro.

<<Perché non riesco ad arrabbiarmi con te>> sussurrò cosí piano che ho fatto molta fatica a sentire.
Sembra che l'abbia detto piú a se stesso che a me.

Mi afferrò da un polso buttandomi su di lui.
Cacciai un urletto di sorpresa e prontalmente mi afferrò dai fianchi mettendomi su di lui a cavalcioni.

My heart is yours || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora