Capitolo 100

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tre giorni dopo...

<<Cari miei studenti. oggi vi ho convocati per dare un ultimo saluto, ad una persona che rimase leale fino alla fine alla Scuola.>> si spostó, è  dietro di lei c'era una bara.

Non c'era bisogno di un genio per capire chi c'era li dentro.

<<Pansy Parkinson. una ragazza che c'è sempre stata per tutti, e specialmente per una persona a lei cara.>> mi fissó subito, sorridendomi per incoraggiarmi.

Senza dire nulla mi incamminai in mezzo a quelle mura della Sala Grande, amdando verso la bara, dove potevo vedere il suo corpo ormai senza vita di colei che oltre ad essere la mia migliore amica, era anche mia sorella.

una parte di me é volata via con lei.

<<Pansy non era solo un'amica, ma era tutto ció che avevo..>> presi a parlare, guardandola attraverso la retina.

Tirai su col naso.
<<Fin da piccola mi ha sempre sostenuta. c'é sempre stata per me da quando i miei genitori sono venuti mancare. credevo che fossi rimasta da sola, e invece la vita ha fatto si che le nostre strade si incontrassero.>> iniziai a lacrimare.

<<Avevo giurato di proteggerla...>> non ce la feci, e scoppiai.

A giudicare dai singhiozzi in sottofondo, non ero l'unica a piangere.

<<Volevo solo che il finale fosse diveraso. C'eravamo fatte tante di quelle promesse tra qui che io le avrei fatto da damigella al suo matrimonio...tutti i nostri sogni sono andati in frantumi.>> mi asciugai le lacrime.

Senza dire nient'altro ritornai al mio posto accanto a Mattheo, che non perse tempo a stringermi tra le sue braccia.

____

<<Ehi.>> mi girai, sentendo qualcuno.

Trovai Mattheo con uno sguardo dispiaciuto.

Si sedette accanto a me guardando davanti a lui il panorama, che pian piano stava iniziando a riprendere quei colori che una volta Hogwarts aveva.

<<Strano come tutto sembra tranquillo.>> dissi.

<<Vero. eravamo ormai abituati a quell'ambiente freddo e cupo.>> poi si alzò.

<<É l'ora di pranzo. che dici di andare?>> scossi la testa.

<<No. troppa gente c'é ora. piuttosto vado da Harry a vedere cosa sta combinando.>> mi alzai anche io, e senza dire nient'altro lo sorpassai allontanandomi.

Ma poco dopo mi sentii afferrare dalla vita, per poi schiantarmi contro il suo petto.

<<Se vuoi parlare sai che sono il primo che ti ascolterebbe per ore.>> mi guardó negli occhi.

Lo baciai senza aggiungere nient'altro, volendo sentire la morbidella delle sue labbra.

____

Narratore esterno.

i giorni passavano e per Nicole le cose stavano andando come al solito.

dal funerale della sua migliore amica sono passate due settimane.

Due settimane in cui Nicole piangeva ogni notte, guardando il cielo stellato.

Aveva perso troppe persone che mai avrebbe voluto perdere.

Non s'aspettava che tutto ció potesse accadere, sopratutto alla sua migliore amica.

I suoi amici le stavano accanto per consolarla, e lei ricambiava ogni gesto e ogni attenzione che le riservavano.

My heart is yours || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora