SETTIMA DIMORA

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Agosto 1679

1. "Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio. L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il Tuo Volto?" [Salmo 41].
Queste meravigliose parole non fanno altro che esprimere tutta la voglia che Tu Signore riponi nell'animo dei tuoi prescelti;
ed anche se colei che sta scrivendo non è stata ancora da Te colmata di questa grazia, proprio come quella cerva, ella desidera ardentemente dissetare il suo spirito con quell'Acqua, simbolo d'incontrastabile guarigione e purezza.
...e perdonami mio Dio se di Te ho dubitato, perché solo quando mi chiamerai a Te, io verrò e vedrò il Tuo Santo Volto.

2. In tale ultima dimora, infatti, è la mano di nostro Signore a cogliere i resti di quei corpi ormai così vicini alla Sua divina presenza, in modo da poterli rendere finalmente liberi; una libertà, che di certo noi religiose ben conosciamo, poiché la riceviamo facendo sposare la nostra anima alla Sua.
...e sorella, manca così poco al mio grande passo che ho paura di non essere all'altezza di uno Sposo così tanto perfetto!

3. Piaccia comunque a Sua Maestà, che tutte noi, sorelle e figlie di Dio, possiamo vederci riunite nel luogo dove lo loderemo per sempre.
Mi dia Egli la grazia di far qualcosa di quello che ho scritto, per i meriti di Suo Figlio che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

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