Dicembre 1679
1. Getto su carta, parole e parole ma nessuna risulta esser più adatta di ciò che io stessa proverò in quell'istante, ai piedi del legno della Croce.
Teresa, aiutami!
La mia vera promessa a Dio, Egli già la conosce ma è doveroso essere riconoscente dell'immensità che il mio Promesso mi ha già donato e continuerà eternamente a donarmi... perciò i miei occhi leggeranno e le mie labbra si muoveranno, per far udire all'Amato:"Mia forza e mio Tutto, sono qui nuda
dinnanzi a Te
e nonostante non senta più addosso alcuna parte del corpo, il mio cuore è
in gabbia palpitante e desideroso di amarti.
Non son degna di mostrarmi qui ai Tuoi piedi così colma di miseria e priva di ogni qualità,
ma so per certo che il Tuo amore,
spoglio di qualsiasi giudizio,
custodirà in eterno questa povera anima,
per poi un giorno chiamarla a sè.
Come una rosa priva di spine, desidero profumare di Te ed essere nutrita col Tuo corpo fino al momento in cui griderai: Figlia, tu m'appartieni!"2. Accoglimi Signore, secondo la Tua parola e avrò la vita;
non deludermi nella mia speranza... poiché Tu dici:
"Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell'amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai Me, il Signore." [Os 2,21-22]
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Il Dolce Supplizio
SpiritualUna giovane donna, forte della propria vocazione religiosa, entra nel monastero carmelitano di San Giuseppe, a Toledo (Spagna) nel 1677: un secolo esatto dalla pubblicazione della celebre opera: "Il Castello Interiore" di suor Teresa d'Avila, fonda...