SECONDA DIMORA

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Novembre 1677

1. Qui, in monastero, nulla è cambiato da come tu l'hai lasciato, anzi la vita claustrale è sempre più faticosa per quelle che vivono seguendo la vita di Gesù e ogni giorno la mia orazione sembra essere il momento più dolce della giornata, in cui poter ascoltare nel silenzio, la voce di Colui che quietamente comunica con l'anima mia e ripone dentro me pensieri e volontà del tutto chiari.
Il mio confessore crede però, che queste siano solo mie immaginazioni e come contrariarlo, è un uomo di così alta istruzione... ma nessuno, anche il più dotto può farmi deviare da quello che il mio cuore prova ogni qual volta che è in comunicazione con Dio ed ogni volta che col Suo Corpo e col Suo Sangue nutre il mio spirito.
Tu, cara sorella, sei la sola che può comprendermi.
L'unica che conosco che ha passato i miei stessi turbamenti e che avendo percorso la via seducente del maligno (proprio come me) ha riconosciuto con la propria mente quale fosse il giusto cammino e senza alcun aiuto, se non quello del Creatore, ha ritrovato la Luce, temporaneamente offuscata dalle tenebre.
2. Anche queste motivazioni hanno contribuito a farmi lasciare casa ed i miei genitori; e se pur contro la loro volontà, son riuscita comunque ad abbandonare tutto, per seguire il Solo che sin dal principio, m'ha regalato amore e profumato le giornate di gioia e serenità.
3. A tal riguardo, come un passo della tua opera riporta, quel: "Lascia tutto e seguimi" [Mc 10,17-30] che i discepoli hanno compiuto come gesto d'amore nei riguardi del loro Maestro Gesù; anche noi consacrate religiose l'abbiam fatto, poiché teso a Lui l'orecchio, abbiamo udito il Suo grido e colla Croce in mano l'abbiamo seguito.
Perciò, in questa prima dimora dell'anima, a risiedere è il verbo "Amare"; il più semplice sentimento che ciascuno di noi possa dispendere nei riguardi di coloro a cui maggiormente ci si relaziona ma al tempo stesso l'emozione con maggior riserve in quanto a mancare è sempre la fiducia verso i fratelli che si amano, cosa però che io non ho mai sperimentato fino a questo momento (difatti se non è come dico mi scuso profondamente ma è la mia inesperienza a parlarne) poiché l'unica certezza che possiedo è quella della continua presenza di Cristo nella mia giovane esistenza.

4. Teresa, dalle tue parole dunque: "L'amore reciproco è così importante che io vorrei non lo dimenticaste mai", il mio animo non ha esitato ad adibire una dimora del mio castello proprio ad esso, in modo da poterlo donare alle mie consorelle e al prossimo a me più vicino (come i poveri che ogni giorno bussano alla nostra porta rendendo le ore del giorno liete e piene di gioia) cosicché i miei occhi possano sempre riconoscere in ogni singolo fratello e nemico, il Volto Santo di Cristo; un Volto questo coronato di spine ed impresso sul velo dell'umiltà e della miseria.

[Matteo 25,31-40]
«Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.»

Che l'infinita misericordia del Salvatore possa guarire le nostre ferite e perdonare le nostre mancanze. Sia Egli sempre lodato e ringraziato. Amen!

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