«Fammi capire, questa figura rappresenta l'instabilità. Questa la mia saggia sapienza e questa qui, praticamente, mi sta dicendo di calmare i miei impulsi sessuali.»
Barty indicò una alla volta le tre carte pescate da Evan per la lettura dei tarocchi. Aveva iniziato da poco l'arte occulta, o quella che Barty definiva una stronzata da neuro-divergenti.
Evan aggrottò la fronte e indicò con insistenza la Papessa, che avrebbe dovuto indicare la sapienza interiore, il cui significato non combaciava affatto con la stupidità del suo ragazzo.
«Si vede che le carte si prendono gioco di te. L'unica azzeccata è la prima. Sei un instabile di merda.»
«E riguardo alla terza, non potrei mai darle ascolto. Non è un caso se mi è uscito il Diavolo, no?»
Regulus leggeva la descrizione dell'arcano maggiore rappresentato dal Diavolo. Evan stava studiando il significato delle carte grazie a questo libro, e doveva ammettere che era molto dettagliato.
«Amico, se è uscita rovesciata ci sarà una ragione. Probabilmente è stata anche influenzata da Evan, che vuole scopare di meno.»
Evan e Barty scoppiarono a ridere all'unisono.
«Vedi che non ha senso?» disse Evan mentre mischiava le carte. «Io non te le leggo più. Due volte letture nulle e poi l'ultima è stata una presa per il culo.»
Barty grugnì e rollò una sigaretta. «Perché invece non ammetti che sono tutte cazzate?»
«È una magia delicata quella delle carte. Così come molte arti occulte. Ma finché uno è scettico non vale la pena di convincerlo del contrario.»
Evan si voltò verso Regulus, che era disteso a pancia in su con le gambe appoggiate allo schienale del letto.
La musica risuonava nel sottofondo, rendendo quella serata di Capodanno un vero e proprio momento di chill.
Nessuno dei tre era in vena di festeggiare o di passare una serata chiassosa. Stare solo loro tre a mangiare una pizza, bere birra, ascoltare musica e fare dei giochi era la cosa migliore.
Regulus era stato l'artefice di quell'idea e i suoi amici l'avevano accolta senza se e senza ma.
Erano a casa di Evan perché era l'unico cui i genitori passavano la notte fuori a fare festa in un buon ristorante.
«Vuoi farti leggere le carte?» chiese Evan, sfilando di mano il libro a Regulus.
«Okay» rispose, provando una sensazione già sentita mentre osservava dal basso il volto di Evan. I capelli disordinati e i suoi occhi azzurri lo rendevano un ragazzo molto affascinante. Barty al contrario era rozzo, ma non per questo meno attraente. Erano uno l'opposto dell'altro, se voleva metterla così, una strana accoppiata, alla quale si era invischiato spesso anni fa.
«Dai, fammi una domanda.»
Regulus ci pensò su, le labbra arricciate e gli occhi fissi sul mazzo che Evan mischiava.
Pensò a tante cose che poteva chiedere, e una sorse spontanea.
«Vorrei sapere che tipo di reazione potrebbe avere la mia famiglia alla riconciliazione con Sirius.»
«Ti prenderanno a calci in culo» disse Barty, accendendosi la sigaretta.
«Stai zitto?» lo ammonì Evan. «E vai alla finestra a fumare, che dopo la camera puzza, coglione.»
«Che grande palla che sei.»
«Deficiente...»
«Ma vi chiamate mai "amore della mia vita"? Perché sto dubitando della vostra relazione.»
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Imperfect | Regulus Black
FanfictionRegulus non è un ragazzo perfetto. Lo fa credere davanti alla sua famiglia, perché è quello che vogliono. Ciò che lui vuole però gli fa paura e vuole celarlo per non finire come suo fratello. Solo chi gli vuole bene veramente, lo spingerà ad essere...