Chapter 6

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La musica era a palla.

Regulus si guardò intorno, smarrito.

La gente che ballava e saltava entusiasta a ritmo di musica lo spingevano da una parte all'altra.

Trovò il corridoio d'uscita e si lasciò alle spalle una delle sale di quella discoteca su cui non ci avrebbe messo più piede.

Era tutto perfetto fino a quando non lo aveva trascinato lì. A una serata gay.

Si era lasciato convincere ma era andato tutto a puttane. Se per colpa sua o no, per il momento non voleva comprenderlo.

Adesso, voleva soltanto uscire da lì.

***

«Domani ti va di uscire con me?»

Regulus lanciò uno sguardo interrogativo a Noah. Era pomeriggio e si erano dati appuntamento a un bar per giocare a biliardo.

Regulus non era molto bravo, nonostante a casa ne avessero uno e ogni tanto si metteva a giocare con i suoi zii.

Noah invece sembrava essere nato per quel gioco. Si concentrava e colpiva le palline con l'asta come se fossero un tutt'uno.

«Hai così tanta voglia di stare con me, vedo. Comunque okay» rispose con un'alzata di spalle.

Allineò la punta dell'asta di legno con la pallina bianca. La colpì leggera, e quella rotolò fino a scontrarsi con l'ultima pallina rimastagli per riuscire a vincere la partita. Non riuscì a farla entrare, così sospirò seccato.

Noah sogghignò con la vittoria in pugno e appena la pallina numero otto entrò, sibilò un "sì" carico di felicità.

«Ti porto in discoteca, se ti va. Fanno una serata a tema gay.»

«Oh.»

Regulus afferrò il suo drink che aveva lasciato su un tavolino. Ne bevve qualche sorso, fissando Noah che metteva a posto le palle da biliardo.

«Non sono mai stato a una discoteca gay.»

«Secondo me sono le migliori. La gente si diverte di più. Quelle etero hanno musica noiosa.»

«Ti avverto, non sono fan delle discoteche.»

«Ci divertiremo, fidati. Ti farò conoscere qualche amico.»

Regulus annuì e finì il suo drink: vodka e non sapeva cos'altro. Glielo aveva offerto Noah, era buono.

«Ci vai spesso?»

«Se ce la faccio, quasi ogni settimana.»

Regulus pensò che avesse tanti soldi da spendere.

«Be', comunque, se sei d'accordo ti vengo a prendere.»

«Okay. Per che ora?»

«Facciamo alle undici, tanto apre a quell'ora.»

Regulus era elettrizzato. Sapeva che significava soltanto una cosa: Noah ci stava provando con lui, ed era una scusa in più per lasciarsi completamente andare senza vergogna.

Tuttavia, Regulus non sapeva se avrebbe accettato le sue avance. O meglio, non sapeva fino a che punto Noah fosse interessato a lui.

Se da una parte gli chiedeva di uscire, dall'altra non gli diceva esplicitamente che gli piacesse.

Regulus per una volta voleva davvero che accadesse qualcosa tra loro. Non doveva per forza nascere una relazione... ma non baciava qualcuno al di fuori di Evan e Barty da qualche mese, ed era stufo di sentirsi sempre oppresso dalle sue paranoie. Quella fastidiosa vocina in testa che lo metteva in allarme voleva metterla a tacere una volta per tutte.
Barty glielo aveva suggerito, e se lo avesse respinto non ne avrebbe fatto una tragedia. C'erano tanti altri pesci in mare.

Imperfect | Regulus BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora