Walburga entrò in camera con lo stupido vizio di aprire la porta senza ricevere il permesso da parte di Regulus.
Lui si stava preparando per uscire, sistemandosi alla bell'e meglio i capelli che li aveva lasciati ad asciugare senza phon. Aveva tanti bei boccoli messi in risalto grazie alla spuma per i ricci.
«Torni tardi stasera?» chiese sua madre mentre lo squadrava dalla testa ai piedi.
Regulus detestava essere giudicato da lei, perché studiava ogni sua mossa per trovare un singolo errore e commentarlo.
Faceva così anche con Sirius. Il problema è che Sirius lo faceva apposta a dare sui nervi Walburga.
Regulus non ci provava neppure.
«Dovrei tornare al massimo all'una.»
«Ogni volta che esci con i tuoi amici finisce sempre che arrivi molto più tardi.»
Si trattenne nell'alzare gli occhi al cielo. Sistemò il colletto della camicia nera e si girò verso sua madre. «Sarà successo una volta. E ti avevo pure avvisata.»
«Sì, ma oltre l'orario prestabilito.»
Regulus la ignorò. Prese il cappotto dall'armadio e lo indossò. Mise la sciarpa e si sarebbe portato dietro anche il cappello se più tardi sarebbe servito.
«Dove andrete?»
«Mamma...»
«Sì, Regulus, finché sei sotto il nostro tetto, vogliamo sapere che cosa fai.»
«Vado a prendere Evan e poi andiamo in un pub dove ci aspettano Barty e altri nostri amici di università.»
Sembrò preoccupata nonostante l'espressione impassibile, ma non gli fece altre domande.
Prese le chiavi della macchina e il portafogli e se ne andò via da lì.
Un'ora più tardi era davanti casa di Remus. Era una villetta a schiera, molto più piccola rispetto a Grimmauld Place.
Provò ansia da quando aveva messo piede nella sua auto perché non aveva mai mentito ai suoi genitori. Non così spudoratamente da non destare loro sospetti, soprattutto a sua madre.
Sospirò e andò a suonare il campanello. Per un attimo gli parve di sentire delle urla di bambino e dovette prepararsi anche a quello.
La porta si aprì, ma anziché trovarsi Remus, Sirius o il bambino di Remus, trovò una persona che meno si aspettava di vedere.
«Ciao! Sei il fratello di Padfoot?»
Dio ce l'ha con me.
«Harry! Ti avevo detto di aspettare ad aprire la porta.»
Sirius sbucò dietro il bambino settenne e sorrise a Regulus quando incrociò il suo sguardo.
Era sempre bello, Sirius, solare fino al punto di schiacciarlo. Con lui si ricordava cosa voleva dire essere felici.
Si abbracciarono per un breve momento, ma pieno di intensità.
«Che ti sei messo ai capelli?»
«La schiuma lacca.»
«È da una vita che non me la metto anche io.»
Lo fece accomodare, spingendo via Harry che si era aggrappato alla gamba di Sirius.
«Ehi Harry, lui è mio fratello Reggie.»
«Ciao» lo salutò Regulus. Non sapeva proprio come comportarsi con i bambini. E il fatto che Harry assomigliasse a James, non aiutava proprio per un cazzo. «È un piacere conoscerti.»
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Imperfect | Regulus Black
FanfictionRegulus non è un ragazzo perfetto. Lo fa credere davanti alla sua famiglia, perché è quello che vogliono. Ciò che lui vuole però gli fa paura e vuole celarlo per non finire come suo fratello. Solo chi gli vuole bene veramente, lo spingerà ad essere...