Guerra?

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Aziraphale e Dio spesero una decina di minuti angelici (quindi dieci giorni umani) a stendere un piano per fare quello che era stato l’ideale del Supremo Arcangelo fin dall’inizio: trasformare il Paradiso in ciò che avrebbe dovuto essere.

Michael ogni tanto era andata a controllare che fosse ancora legato, con tanto di minacce, e il biondo era rimasto lì a guardarla impassibile.
Non riusciva a credere a come fosse stato così ingenuo da credere di cambiare il Paradiso, Crowley aveva ragione: era tutto corrotto.

A un certo, mentre rifletteva, si ricordò di avere un modo per liberarsi da quelle fastidiosissime corde: il suo taglio carte d’oro.
Pochi mesi prima Crowley glielo aveva regalato per San Valentino e non se ne era mai separato, l’aveva sempre tenuto in tasca e con sua sorpresa aveva scoperto che si illuminava al buio.

Con molta attenzione e cautela, mosse la mano destra in modo circolare e si trovò il tagliacarte tra le sue dita, lo spostò verso le corde cominciò a tagliare.
Dopo qualche minuto smise di sentire quella stretta dolorante sui polsi e tirò un sospiro di sollievo, finalmente poteva muoversi.

“Ohhh, menomale!" esclamò soddisfatto, si sgranchì gambe e braccia. Si sistemò il suo abito come suo solito, si guardò nel riflesso della finestra che dava sul mondo e sorrise.
“È il momento di entrare in scena”

Nel frattempo, sulla Terra, Crowley aveva richiamato Gabriel e Saraquael alla libreria per spiegare il suo strano sogno e la geniale idea che lo aveva colpito subito dopo.
I due Arcangeli per poco non si prendevano un coccolone, soprattutto Gabriel, ma dovevano ammettere che l’idea del rosso sembrava abbastanza ragionevole.

“Quindi… fammi capire.” iniziò il castano, camminando avanti e indietro per la libreria.
“Vuoi andare in Paradiso sotto le vesti di Raphael, riprendere Aziraphale e convincerlo a convincere Dio a far cadere il Metatron?!”

“Esattamente!” rispose gioioso il rosso, ora tornato nella sua forma Angelica “Prima lo facciamo, prima ce lo togliamo di torno!”

“Non lo so, Crowley, non credo-”

“Non mi interessa cosa pensi tu, Gabriel! TU E BEELZEBUB SIETE INSIEME, PUOI VEDERLƏ QUANDO TI PARE. MENTRE IO DEVO RISCHIARE LA DISCORPORAZIONE PER RIAVERE IL MIO ANGELO!”

“Non ha tutti i torti” intervenne Saraquael, facendo voltare entrambi verso di lei.
“Però sei cosciente che Lei non ti ascolterà?”

“Se le mie parole usciranno dalla bocca del Supremo Arcangelo, non credo che abbia molta scelta. Mi ha parlato in sonno, ve l’ho detto!” ribatté con uno sbuffò, sistemandosi un ciuffo ribelle.

“E va bene, allora andiamo Su”

Le pareti del Paradiso non gli erano mai sembrate così accecanti, la luce che trapelava dalle finestre risaltava ancora di più quel bianco marmo e tutto ciò gli aumentava solo la rabbia.
Stava camminando con le mani giunte dietro la schiena, guardandosi intorno con l’aria solenne tipica del Supremo Arcangelo che era, quando ad un certo punto si sentì richiamare in un sussurro stupito.

“Aziraphale…!”

Il biondo si girò, forzando un sorriso, e mostrando un’espressione dì pure stupore.
Il Metatron era lì davanti a lui, nel suo imponente abito bianco, e lo stava fissando negli occhi proprio come tre anni prima.

“Oh…vostra onorificenza, non mi aspettavo-”

“Nemmeno io, caro ragazzo, nemmeno io!” esclamò il vecchio Angelo con un sorriso tipo dei nonni che vogliono presentarsi a nipoti mai visti.
“Sei tornato presto! Tutto bene sulla Terra?”

A New Beginning {AziraCrow} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora