Male più non fare, paura non avere

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MALE PIÙ NON FARE, PAURA NON AVERE
Naira

La scorsa notte, dopo essere rientrati brilli e innervositi dalla reazione di Ade, siamo andati a dormire senza rivolgerci parola.
Il diavolo biondo mi ha preparato sul comodino un'aspirina e un bicchiere d'acqua per poi sparire senza degnarmi di uno sguardo.
Stupido biondo suscettibile.

«Cosa facciamo Ade?» sento dei sussurri provenire dal corridoio e, incuriosita, mi avvicino alla porta.

«Stasera dobbiamo...» la voce si abbassa prima che tra le pareti risuoni un rumore che non riconosco.

«Devi fare silenzio, Naira potrebbe sentirci» risponde a tono Ade.
«Ci troviamo dopo pranzo nella stanza blu» mette velocemente a tacere la persona che stava parlando con lui, prima di congedarsi.

«A dopo» dice e i suoi passi si avvicinano alla rampa che conduce in salotto.
Colgo l'occasione al volo e, in tutta fretta, indosso le ciabatte per fiondarmi fuori dalla camera.

«Ciao Xander, come stai?» col fiatone lo raggiungo, poggiandomi una mano sul petto.
D'istinto la sua schiena s'irrigidisce e il suo respiro si velocizza.

«Meglio grazie. Tu come ti senti? Ieri non mi sembrava che stessi molto bene, ma Ade non mi ha permesso di avvicinarmi» un sospiro fuoriesce dalle sue labbra.

«Ho ancora un gran mal di testa, ma soffrendo di emicranie è normale» ammetto, sorridendo per rassicurarlo.
Xander annuisce rimanendo stranamente silenzioso.

«Che ne diresti se dopo pranzo andassimo a fare una passeggiata?» propongo, nella speranza che mi inviti con loro.
Ma la sua espressione si incupisce.

«Non posso, devo...» lascia la frase in sospeso, rivolgendo il proprio sguardo verso il basso per qualche secondo.

«Oh...» sospiro mostrando un'inesistente timidezza «non credevo che tu fossi impegnato con qualcun'altra. Scusami tanto» arrotolo una ciocca di capelli attorno al dito, vedendo il panico prendere possesso dei suoi occhi che si sgranano.

«No, no, no Naira, mi hai frainteso, non è quello. È che...» e lascia nuovamente la frase in sospeso.

«Forse è meglio che tu faccia chiarezza» sbuffo, fintamente infastidita, prima di dirigermi verso le scale per raggiungere il piano inferiore.
È vero, non è giusto che io mi comporti in questo modo con lui, ma devo sapere cosa stanno escogitando e farò di tutto pur di scoprirlo.

Arrivata in cucina trovo seduti al tavolo Devi, Axel e Ade che bisbigliano animatamente, ma non appena si accorgono della mia presenza smettono di colpo di parlare, tornando a concentrarsi sulla colazione.

«Buongiorno Cenerentola, qual buon vento ti porta tra noi comuni mortali, dopo una notte brava?» Ade si alza in piedi, facendo una riverenza, prima di poggiarmi una mano sulla parte bassa della schiena per condurmi verso il tavolo.

«Niente che ti riguardi diavolo biondo» gli rivolgo un occhiolino ammiccante prima di prendere a braccetto Devi e portarla in salotto.

«Cosa dovete fare dopo pranzo? Ti prego per una volta di dirmi la verità» la imploro, congiungendo le mani di fronte a lei che rapidamente scuote la testa e sospira colpevole.

«Non posso Naira... lo sai bene» ammette sedendosi sul divano.
«Sono cose che Ade ci impedisce di condividere. Si tratta di problemi di sicurezza e non posso andare contro la sua volontà rivelandoti la verità» cerca di trovare una motivazione valida alla sua impossibilità di darmi spiegazioni.

Cinderella's DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora