Capitolo Cinque: "She is magnetic"

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HOLDEN'S POV

Come sempre mi ritrovo dopo cena nel giardino a fumare con gli altri, per ora l'argomento più famoso tra tutti è 'Lavinia'.

Quando è entrata in studio penso che i miei neuroni si siano guastati e abbiamo fatto falso contatto perché per tutta la durata della sua esibizione ho sorriso.

Non so perché in realtà io abbia sorriso, forse per la sua intraprendenza sui tacchi o i capelli biondi che le svolazzavano intorno ma, di sicuro, sono rimasto folgorato dalla sua persona e il mio sguardo è rimadto ancorato a lei per tutta la durata della coreografia fino a quando Maria non l'ha fatta sedere accanto a me.

Quando si è accomodata accanto a me mi ha sorriso e io, per un attimo, mi sono sentito un quindicenne in piena crisi ormonale con la sua prima cotta; ma il castello di carta è caduto subito quando Maria ha messo i puntini sulle i: è minorenne e ha un pischello.

Tutto questo significa una sola cosa: è off-limits.

Da quando è entrata in casetta cerco di non guardarla con un sguardo d'ammirazione ma qualche volta sento una gomitata da parte di Giovanni e lì capisco che i miei occhi l'hanno analizzata fin troppo.

<<Mi sembra carina, emana un sacco di positive vibes>> Lucia, stretta nel suo giubbino, parla con Christian.

<<È super simpatica, mi dispiace che l'abbiano bullizzata da piccola>> stringe più a sè Gaia, la sua fidanzata.

<<Non capisco come faccia a vivere se non sente>> Ayle, in piedi poggiato su una colonwtta, sogghigna a quella sua affermazione.

<<Io non capisco come tu possa vivere senza cervello, pensa te>> controbatte Giovanni ed è totalmente d'effetto la sua frase che, prendendo un tiro di sigaretta elettronica, cerco di camuffare il mio sorrisetto.

<<Già che Joseph ride, è già tanta roba>> Sarah, la più piccola della casetta, stretta a sè accanto a me mi punzecchia e io la guardo male.

<<Ve l'ho detto; è stata una coincidenza. Era da tanto che mi stavo sbloccando e quando entrata ho sorriso, fine, solo una coincidenza>> prendo un altro tiro dell'iqos e mentre i ragazzi ridono non credendo minimamente alle mie parole, il portoncino si apre facendo spuntare la figura della bionda in lacrime.

Come se io fossi nato per questo mi avvicino a lei, prendendo il suo borsone e i tacchi che penzolavano dalle sue mani, per poi stringerle un mio braccio intorno alle spalle.

I ragazzi si sono silenziati e mentre passo tra loro, con lei poggiata su di me, prego che non facciano battutine.



I ragazzi si sono silenziati e mentre passo tra loro, con lei poggiata su di me, prego che non facciano battutine

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