Nami Kimiura.

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Era seduta su una sedia della cucina,che rifletteva.

Stava pensando,agli eventi passati. Aveva cercato di avere Lupin tutto per sé. Ci era riuscita? No.

Voleva ferire Lupin nel suo punto debole: Fujiko Mine. Era riuscita nel suo intento? No.

Quella maledetta donna era ossessionata da Lupin,tanto che se non sarebbe stato suo al più presto,gli avrebbe resto la vita un inferno.

"Riuscirò a renderti mio,Lupin III." Pensò.

Quello di Nami,in realtà,non era amore. Ma più che altro desiderio di possesso; Voleva avere Lupin tutto per sé,e usarlo come il suo "giocattolo personale" come meglio le pareva.

Ma lei pensava fosse amore, peccato che l'amore ti lascia libero...non ti toglie certo la libertà.

Questa sua ossessione verso di lui...questo desiderio di possesso... questa gelosia tossica.

No,non era amore.

Qualche anno prima.

Era notte fonda...Nami era in giro con la sua ex banda,per combinare casini qua e là,e mettere terrore.

Finché,non videro una villa. Aveva un sacco di finestre ed era su due piani. Era molto grande; sicuramente lì dentro,ci viveva qualcuno di molto ricco.

Decisero di rubare qualcosa,e poi falla saltare in aria, uccidendo tutti.

Era crudele,ma a loro non interessava...erano ladri e killer,dopo tutto.

Entrarono di nascosto,e vennero accolti da raggi infrarossi.

"Certo che,sono ben organizzati." Mormorò un tizio incappucciato,amico,anzi ex amico di
Nami.

"Non importa,siamo professionisti ti ricordo,James." Nami cominciò ad avanzare,cercando di evitare i raggi infrarossi,e così fecero gli altri due.

Si guardarono intorno alla villa,in cerca di qualcosa da rubare,ma sembrava non ci fosse nulla ad attirare il loro interesse.

"Ehi Nami,qui non c'è nulla! Ci sono solo quadri vecchi e di poco valore!"

"Shhhh! Abbassa la voce idiota! Vuoi farci scoprire?! Continuiamo a cercare,ci sarà qualcosa di valore qui intorno."

Continuarono a camminare, finché non entrarono, naturalmente silenziosamente in una stanza.

Anche se era buio,si intravedevano ancora dei giocattoli,sparsi nella stanza. Giocattoli come robot,macchinine e quant'altro...erano tutti smontati.

"Ma...ma è la camera di un bambino!" Disse l'uomo spazientito.

"Shhh...silenzio George,o sveglierai il moccioso sul letto."

Nami incuriosita,si avvicinò al letto del bambino.

Aveva i capelli marrone chiaro,naso piccolo,faccia paffuta,dito in bocca e teneva abbracciato un peluche. Probabilmente aveva 5 o 6 anni.

"Oh beh, è davvero carino questo moccioso." Disse Nami.

"Lo eliminiamo?"

"No." Disse soltanto,per poi riprendere a cercare qualcosa da rubare.

Finché,non arrivarono ad una stanza che era ben protetta.

"Ma guarda qui,che bel bottino!~" Disse un altro uomo incappucciato.

"Forza ragazzi, datevi da fare." Ordinò Nami,e in meno di 15 minuti,svuotarono tutto la stanza.

"E-ehi,Nami... c'è...qualcosa di molto strano..."

"Cosa?" 

La stanza cominciò a tremare,e improvvisamente,tutti e tre vennero sbattuti fuori dalla villa.

"EEEEHH?! CHE DIAVOLO È SUCCESSO?!" Domandò Nami, completamente stupita.

Sentirono in lontananza,il suono di un allarme, quindi qualcuno sarebbe arrivato da lì a pochi istanti.

"Che cosa facciamo?!"

"Cosa vorresti fare idiota?! Scappiamo! E a gambe levate!" Disse la ragazza,cominciando a correre per prima.

"Certo che,quel bambino era proprio carino, chissà come diventerà crescendo..." Pensò.

Qualche anno più tardi,quando Lupin diventò un ladro, cominciò ad apparire in televisione, ripreso mentre scappava dall' ispettore Zenigata.

Nami,seduta davanti allo schermo della televisione,riconobbe subito quel ragazzo;era lo stesso bambino che dormiva in quel letto e in quella cameretta infantile.

"Ma guarda...il moccioso è cresciuto. Ed è diventato un bellissimo uomo..."

Mentre pronunciava quelle parole, arrossì leggermente.

"Lupin III...sei bellissimo."

****

Fujiko guardò la mano tesa di Lupin,che le stava chiedendo di fare pace.

"Facciamo pace?" Chiese lui.

Fujiko ci pensò su,non poteva perdonarlo così facilmente. Anche se...forse,non erano parole dette veramente...ma che al solo sentirle,ti fanno salire un irrefrenabile rabbia dentro.

Fujiko era confusa. Cosa doveva fare;lasciar perdere tutto e perdonarlo,o riflettere un po'?

Alla fine,dopo averci pensato a lungo,prese una decisione.

"Io...ho bisogno di tempo per pensare,Lupin."

Lupin ritrasse subito la mano.

"Va bene cara,prenditi il tempo che vuoi."

"Temo di aver fatto un bel casino..."

***

"Non posso ancora lamentarmi della mia vita...fin da bambina ho avuto una vita adagiata. Sono sempre stata la principessa da viziare di mio padre,e la cocca di tutti gli insegnanti. Ho ricchezze,e molte altre cose che molte persone vorrebbero avere...tranne una cosa. Non ho ancora Lupin III tutto per me. Sono sempre stata abituata ad avere tutto ciò che voglio...e otterrò anche lui. Anche se questo significherà sacrificare vite innocenti! Si... manipolerò delle persone...molte persone,che serviranno a portarti a me."

Rise istericamente,mentre guardava una foto di Lupin,sul comodino della sua camera. Prese la foto,e cominciò ad accarezzarla. Aveva un tocco delicato,come se stesse accarezzando il vero Lupin.

E poi, cominciò a fantasticare.

Cominciò ad immaginare la sua vita con Lupin. Due bambini e Lupin che l'accontentava sempre. Tutta la collezione Lupin a sua disposizione....le sue ricchezze,le cose più preziose per lui. E senza Fujiko tra i piedi.

Poi si riscuotè,entrando nella sua stanza.

Era piena di poster di Lupin; foto delle sue imprese...foto ritagliate da giornali e quant'altro.

Si sedette sul letto,e rise nuovamente in modo isterico.

"Lupin III...sarai presto mio. Diventerai mio,che a te piaccia oppure no. Riuscirò a prendere il posto di Fujiko...anche a costo..."

Mise una mano in tasca e afferrò un oggetto ben affilato; un antico coltello.

"...A costo di ucciderla e farti soffrire. Sarai mio. Solo mio. Ucciderò chiunque si metterà contro di me... ucciderò tutti! Polizia, Detective...anche i tuoi cari Jigen e Goemon. Sì... farò qualsiasi cosa pur di averti!"

Rise maleficamente e in modo inquietante.

Era pazza. Era malata mentale. Aveva un amore che non era vero amore.

Era un amore malato.

Un amore tossico,che ti tiene legata e intrappolata come in una gabbia,togliendoti la libertà...

L'orologio a pendolo suonò: Era già mezzogiorno.

"Sarà meglio che vada a ideare il mio piano per eliminare quella smorfiosa una volta per tutte."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 31 ⏰

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Lupin III: il mio unico amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora