Lupin III: il mio unico amore

Apri gli occhi (1/2)

"Allora... ditemi...come si chiama il vostro capo?!"
"E secondo te siamo tanto stupidi da dirtelo?"

Fece un sorrisino ironico,poi continuò.

"Ah davvero? Perché tu avevi l'espressione di un babbeo."
Oscar ridacchiò,mentre Jean si adirava.
"Ma come osi , piccola impertinente?!"
"Oso eccome!"
Un ceffone in viso da parte di Jean che la stordì.
"Cosa fai adesso? Mi picchi? Oh guarda sto tremando tutta!"
Un'altro ceffone, stavolta più forte.
"Jean basta così. Non servirà a niente."
"Resisti Fujiko...ti salverò io...non permetterò che Lupin mi porti via la mia Nami, come non permetterò a lei ti portartelo via..."
"Allora Fujiko, se non vuoi morire ti consiglio di lasciar perdere Lupin."
"Oh accidenti! Ma siete peggio dei suoi amici!"

Jean prese un coltello e lo avvicinò a Fujiko, vicino al collo.
"Tesoro,non ti conviene comportarti così con noi. Se vuoi essere risparmiata,fai la brava bambina.
"Altrimenti?!"
"Te lo mostrerò subito."
Scese giù con la mano con la quale impugnava il coltello e glielo conficcò nel braccio. Lei voleva urlare,ma si trattenne. Oscar chiuse gli occhi per non guardare.
"Che vigliacco..ma come fa a ferire una donna indifesa... sarà meglio fermarlo."
"Jean basta! Smettila!"
"Sta zitto tu!"
E riprese a torturare Fujiko. Puntò la lama del coltello nel suo ginocchio e la premette al lungo contro la sua pelle. Poi salì sul collo e la trafisse anche lì,poco dopo perse conoscenza.
Era pronto a sferrargli il colpo di grazia,ma Oscar ,stanco di tutta quella violenza nei confronti di una donna disarmata lo fermò.
"JEAN FERMO!"
"OSCAR CHE VUOI FARE?! LASCIAMI!"
"NO NON TI LASCIO!"
"Oscar... sei uno stupido sentimentale."
"Cosa?"
Dall'alto arrivò Nami la quale aveva visto tutta la scena.
"Perché lo stai ostacolando? Che problemi hai? Non dirmi che sei innamorato di questa donna perché non ci credo."
"Nami?!"
Oscar si accorse che Jean era distratto, così,lo prese per il braccio dove teneva il coltello con cui aveva più volte ferito Fujiko e glielo puntò nel petto uccidendolo.
"JEAN...OSCAR?! CHE COSA HAI FATTO!?"

"Oscar... "
La voce di Jean all'improvviso. Non era ancora morto ,ma chiaramente gli restava poco da vivere.
"Jean sono qui. Ti prego perdonami...ma ho dovuto farlo."
"Hm... io ho capito...le...tue.... ragioni...e ti capisco...voglio solo dirti...che io ti ho sempre considerato il...mio... migliore... amico...e che...ti voglio...bene...."
"Anch'io...Jean..."
Gli sorrise e poi chiuse gli occhi. Per sempre.

"Oscar... hai ucciso Jean,dovrei ucciderti ma...voglio darti l'ultima possibilità. Sbarazzati di Fujiko e avrai salva la vita."
"Tu non capisci..."
"Che cosa?"
"Tu non capisci nulla..."
"Oscar non ho tempo per starti ad ascoltare,sbarazzati di lei immediatamente."

"Bene bene bene...allora...tu non sei soltanto una cameriera."
"Cosa?! Chi sei!?"
Da un angolo uscì una figura. Si intravedeva un cappello.
"Jigen Daisuke..."
Dietro di lei comparve un altra figura. Un samurai.
"Goemon Ishikawa?!..."

Jigen e Goemon la tenevano sotto tiro. Il primo a parlare ,fu proprio Jigen.
"Bastarda tu e i tuoi trucchetti. Ti fingi una cameriera dolce e graziosa,ma invece sei soltanto una maledetta assassina."
"Ma come osi?!"
"Ehi ferma. Ti ricordo che la mia spada è sotto il tuo collo,attenta a quel che fai."
Disse Goemon. Da un'altro angolo,comparve anche Lupin.
"Nami...sei una persona spregevole!"
"Lupin?! Come sapevi che..."
"Lui è Lupin III non ricordi? Jigen tienila sotto tiro,io vado a liberare Fujiko."
"D'accordo."

Bastò una sola sguainata di spada per liberare Fujiko,che cadde tra le braccia di Lupin.
"Fujiko....amore mio...ti prego...mi senti? Amore ti supplico apri gli occhi!"
Cominciò a piangere disperato. Gli occhi di lei chiusi sul mondo. Il respiro debolissimo.
Rischiava di non farcela. Aveva paura di perderla.
"Lupin portiamola via!"
"Si!"
Si rialzò con Fujiko tra le braccia e corse più velocemente possibile per arrivare alla macchina. Non voleva perderla. Non ora che si amavano.
"Amore mio...ti prego resisti! Jigen datti una mossa!"
"Si!"

**
"Nami....sei così innamorata di Lupin da fare cose spregevolissime."
"Oscar?! Cosa dici?!"
"Quel che ho detto. Sei tanto innamorata di lui...ma non ti accorgi di quel che provo io per te..."
"Ma Oscar...che cosa stai..."
"Non aggiungere altro Nami. Io non ho intenzione di aiutarti a rovinare la felicità di altre persone per un tuo assurdo capriccio. Da bambina...non eri così....adesso sei cambiata..."

Nel parlare aveva le lacrime agli occhi non riusciva più a reggere tutta quella sofferenza. Girò i tacchi e se ne andò.

**
La sua mano che non lasciava mai quella di lei.
Le era rimasto accanto per tutto il tempo. Le sue condizioni erano pessime. Correva il rischio di non farcela.
"Amore mio... ti prego... non lasciarmi!"
Era troppo in pensiero per lei. Così tanto da non ascoltare i consigli di Goemon. Insistette tanto affinché Lupin andasse a riposare o mangiare qualcosa,ma non c'era verso di farlo ragionare. La paura di perdere Fujiko era troppo grande e non riusciva a dormire.

"Lupin...cerca di mangiare per favore..."
"No Goemon...non ho fame..."
"Ma Lupin così starai male!"
"Non mi importa. Se lei dovesse morire... andrò via con lei..."
"Ma Lupin cosa dici..."
Lui lo ignorò,il suo unico pensiero era Fujiko. Tornò con gli occhi su di lei,le accarezzò una guancia mentre le sussurava parole dolci.

"Amore mio....apri gli occhi ti prego!"

Le rimase accanto fino a notte fonda,vegliandola. Poi si distese accanto a lei continuandole a tenere la mano.
Non riuscì a chiudere occhio per tutta la notte. Aveva troppa paura.
"Fujiko amore mio...perdonami...non sono riuscito a proteggerti...ho permesso che ti accadesse qualcosa...amore perdonami!"

"Allora Goemon, come sta?"

"Ancora nessun miglioramento,il suo respiro è debolissimo..."

"Accidenti...e Lupin è ancora inchiodato a quella sedia?"

"Già...è troppo preoccupato per lei, che non la vuole lasciare sola neanche un istante. Come se non bastasse,non ha toccato cibo."

"Accidenti quel ragazzo è proprio testardo!"

"Jigen...Goemon..."
La sua voce all'improvviso che li fece sobbalzare.
"Lupin...che succede..."
"Sta...sta morendo...lei...lei...sta..."

Spalancarono gli occhi,in un moto di sorpresa.

"COME?! MA COSA DICI?!"
"Le è salita la febbre...ed è molto alta..."
"Lupin sta calmo... altrimenti rischi di svenire anche tu..."
"Sarcasmo Goemon?"
"Già. Sarcasmo."

"Non mi importa più niente ormai...se lei dovesse morire...la seguirò....per sempre."

Lo disse tutto ad un fiato,con le lacrime che gli rigavano il volto. Si mise a piangere d'avanti ai suoi amici per la prima volta. Non lo aveva mai fatto e loro,non lo avevano mai visto piangere.

Pronunciate quelle parole andò a prendere tutto il necessario per gli impacchi da farle affinché la febbre si abbassi.

Prese delle pezzuole e una bacinella con dell'acqua fresca.

Immerse la pezzuola nella bacinella e poi la mise sulla fronte di Fujiko.

Ansimava tanto.
Così tanto che lui sentiva il suo cuore spaccarsi a metà.
"Amore mio...non lasciarmi ti prego!"

Continuò a fargli gli impacchi d'acqua fresca. Era ormai mattina,con un gran sole la fuori da potersi bruciare vivi.
Fujiko non accenava a svegliarsi anche se la febbre era scesa

Lupin era sempre accanto a lei.
Non la lasciava nemmeno un secondo.

"Fujiko... tesoro mio..mi senti?"
Niente. Non rispondeva
Lupin cominciò a piangere.

Quanto ancora doveva attendere affinché il suo amore riaprisse gli occhi?
Ore? Oppure molti giorni?...
Fatto sta che in quel momento,non gli
importava quanti giorni doveva aspettare,l'unica cosa che gli importava era che lei riaprisse gli occhi.

Ad un tratto Fujiko si mosse ,girando il volto. Era ancora incosciente ma almeno si muoveva.
Lupin le accarezzò una guancia con ancora le lacrime agli occhi.

"Fujiko tesoro mio...torna da me...mi prenderò io cura di te...ti prego amore... svegliati!"

Nel mentre lo sussurava,ammirava il suo splendido corpo. Era bellissima. I capelli sparsi sul cuscino, una semplice camicia a coprirla insieme alla coperta. E infine,la cosa più sgradevole. I tagli fatti da quel bastardo, sul suo bellissimo corpo.
Le prese una mano ,baciandola.
Calde lacrime scivolarono fino a cadere
sopra il suo volto.

Intanto fuori era tutto tranquillo. Tutto taceva intorno,la pace era finalmente tornata.