5: Boxe

91 5 0
                                    

Più tardi, quando siamo in dormitorio, Becka mi spiega che ci sarà una specie incontro di "boxe" ma non specifica altro. 

Sono tutti fomentati perché girano molte banconote sia per chi partecipa che per chi scommette, è un modo facile e veloce per fare qualche soldo in più puntando su chi vince. È una cosa che fanno da sempre qui ha aggiunto, una specie di tradizione tramandata da generazioni.

 Il giorno stesso vengono inviati dei messaggi per far girare la voce sul luogo e ora dell'incontro e il resto del passaparola va da sé. Partecipa sempre un sacco di gente perché ci si diverte e mi promette che sarà una cosa diversa per passare una serata.

Già mi pento di aver accettato questa cosa, non capisco cosa spinga la gente a pestarsi per soldi, anche se titubante scaccio i pensieri negativi e non mi tiro indietro.

Alle 10 uno squillo al telefono di Becka ci segnala l'arrivo degli altri e ci apprestiamo a scendere dalle scale. Questa sera è Ryan a venirci a prendere e per evitare la vicinanza mi siedo dietro. 

Arriviamo dopo quindici minuti circa in un vecchio edificio abbandonato, parcheggiamo a qualche metro di distanza per non dare nell'occhio e scendiamo. Non è quello che mi aspettavo, non si sentono voci, rumori o luci, sembra tutto troppo calmo per essere una serata del genere. 

Evitiamo l'ingresso principale e passiamo per quello sul retro e dopo aver guardato intorno aprono la porta. Loro due sembrano conoscere bene questo posto e io ho appena capito che non stiamo per assistere a una cosa legale vista la scelta di passare dal retro.

<<Zoey seguimi e fai piano, non c'è luce in corridoio.>> Becka procede svelta e man mano che avanziamo in questo corridoio scuro iniziamo ad intravedere una luce in lontananza e un fruscio di voci sempre più nitide.

<<Stasera è la prima serata della stagione per cui ci sarà un po' più di gente del solito, goditi lo spettacolo, poi mi ringrazierai>> Ryan non aspetta una risposta, mi prende la mano, scosta un tendone nero e apre la porta subito dopo. 

Mi sembra di entrare in un mondo parallelo, dal nulla compaiono centinaia di persone e le luci offuscate rendono impossibile riconoscere qualcuno, o forse è solo una mia impressione visto che Becka e Ryan stanno salutando e abbracciando un sacco di gente. 

Ne approfitto per staccarmi da lui e faccio qualche passo più avanti. 

Vedo in fondo alla stanza un ragazzo moro al centro di un cerchio che tiene in mano un block notes e segna qualcosa, gli altri ragazzi intorno porgono delle mazzette di denaro e spingono per fare le loro scommesse prima di iniziare l'incontro. 

Non mi rendo conto che per vedere più chiaramente sono arrivata quasi davanti in prima fila tra gli spintoni della gente, mi giro dietro e non vedo più gli altri.

<<Becka? Ryan?>> Provo a chiamarli ma la mia voce viene ricoperta da tutti le altre persone presenti, prendo il telefono per mandare un messaggio ma non c'è campo.

Cerco di tornare indietro quando lo stesso ragazzo moro che prima stava tenendo il block notes ora ha in mano un microfono e gli studenti si accalcano ancora di più rendendo impossibile ogni mio movimento.

<<Benvenuti ragazzi e ragazze, matricole e non, io sono John questa è la prima serata della stagione, per chi fosse nuovo vi ricordo di non spingere o gettare oggetti in campo mentre ci sono gli sfidanti. Le vostre scommesse sono al sicuro, al termine dell'incontro chi ha vinto può venire da me, per chi ha invece perso ve ne potete andare subito>> s'interrompe per i fischi della gente e le mani che applaudono. 

<<Alla mia destra che entri Thomas>> sono più gli urli di disaccordo che gli applausi che accompagnano l'ingresso di questo nome. 

Un ragazzo sulla ventina entra a petto nudo, con delle fasce intorno alla mano e dei pantaloncini neri fiammeggianti, si guarda intorno e alza un braccio in aria. Mi domando se ha assunto qualche sostanza stupefacente viste le pupille che sono fuori dalle orbite e il sorriso che non riesce a contenere. 

Arrivato al suo posto inizia a saltare spostando il peso da un piede all'altro ma il suo spettacolo viene interrotto da John che riprende a parlare.

<<Ed ora invece che entri l'uomo più cazzuto che abbia mai visto combattere qui dentro, Drew Starkey>> 

A questo nome invece tutti iniziano ad urlare ed applaudire eccitati, le persone si stringono ancora di più in mezzo a questa calca e io mi sento soffocare qui in mezzo. Si vede la tenda rossa scostarsi prima di fare il suo ingresso.

Rimango impietrita nel vedere lo stesso ragazzo incontrato al pub la sera precedente, non per la bellezza ma per il modo in cui il mio fisico reagisce alla sola visione. Mi sembra di tremare e respiro affannosamente, non riesco a distogliere lo sguardo. Lui, al contrario del suo avversario, sembra totalmente padrone del suo corpo, cammina con disinvoltura e i muscoli guizzano al solo movimento. Anche il suo corpo è coperto soltanto dei pantaloncini bianchi, lasciando nuda la parte superiore, con delle Nike nere che arrivano fin sopra le caviglie sembra non avere per niente voglia di stare lì. 

Drew si ferma alla sinistra del ragazzo che sta parlando, John, anche se non so bene cosa sta dicendo perché sono concentrata unicamente a guardare i suoi occhi tetri e a controllare il mio respiro sempre più affannato. 

Lui non sorride sembra solo stanco e annoiato dalla situazione e sta fissando qualcosa in fondo la stanza. Quando abbassa gli occhi nella folla il nostro sguardo s'incrociamo nuovamente e sento di nuovo una scossa elettrica partire dalla base della spina dorsale. 

Rimane qualche secondo immobile, mi sembra di percepire un movimento delle sopracciglia che si corrucciano appena, e appare assentarsi per un momento tra quelle ciglia così scure. Mi sento totalmente in imbarazzo, non mi piace essere fissata, così abbasso lo sguardo sulle mie mani, decisa a smettere di fare non so neanche io cosa esattamente. 

<<tre.. due.. uno, che la sfida abbia inizio>> annuncia John urlando.

Sono sollevata di sentire queste parole, posso godermi lo spettacolo dell'uomo più attraente che abbia mai visto senza che lui lo sappia. 

Mi soffermo a guardare ogni parte del suo corpo per memorizzarlo, dai capelli biondo cenere, arruffati e mossi, il taglio degli occhi celesti e minacciosi, le sue braccia muscolose e più grosse delle mie cosce. Scuoto la testa per la direzione che stanno prendendo i miei pensieri e mi dedico al match cercando di capire qualcosa. 

Lo sfidante Thomas avanza e assesta un colpo che non va a buon fine perché lo evita abbassandosi alla sua sinistra, poi si rialza di scatto e da una gomitata sulla mandibola dell'avversario che indietreggia. 

Drew non aspetta e avanza con passo deciso, alza il braccio e colpisce prima lo zigomo e poi con una ginocchiata il fianco, non posso neanche immaginare il dolore di quel ragazzo che cade in ginocchio. 

A questo punto non riesco a vedere più nulla perché vengo spintonata da una parte all'altra dalla folla di studenti che urlano e fanno a gara per accaparrarsi la visione migliore della fine dell'incontro, il tentativo di dimenarmi dalla calca è inutile e non so per quanto tempo resto in bilico così, tra i movimenti della gente. Riesco a sentire però che John sta annunciando la fine dell'incontro e il vincitore che come avevo immaginato è Drew.

Il mio metro e 63 di altezza mi sta rendendo difficile respirare qui in mezzo, comincio a sudare e mi gira la testa, guardo in alto per trovare un punto fisso che mi dia stabilità. Sono stanca e in mezzo a questo casino mi sento impotente. 

Così mentre cerco di andare contro la folla sento qualcosa stringermi il polso alle mie spalle, mi metto subito in allerta e strattono il braccio senza girarmi per liberarmi da questa presa ferrea che al contrario diventa ancora più forte e mi obbliga a voltarmi.
Riconosco gli occhi celesti e la voce bassa che semplicemente dice <<vieni con me>>

Più blu dell'Oceano •Drew Starkey•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora