10: Non vedo l'ora

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Un'ora, un altro drink e un bicchiere di birra più tardi ho finalmente scordato le sensazione di poco fa, che sembrano essere diventate solo un lontano ricordo. Sento la testa leggera e i pensieri svaniti, le gambe morbide e non riesco a smettere di sorridere, è diventato improvvisamente tutto così divertente

Riesco a sentire le canzoni entrarmi in testa, il ritmo si abbassa fino ai fianchi che cominciano a muoversi da soli. Ryan ne approfitta e in un momento di distrazione mi prende per la vita e mi trascina sopra le sue ginocchia dove comincia a baciarmi il collo accarezzandomi il ginocchio

<<Ryan no per favore>> cerco di alzarmi ma la sua presa è più forte.

<<Sh, andiamo sopra>> dice con una voce più roca del solito alimentata dal desiderio.

Questa voce così piena mi paralizza e mi riporta indietro nel tempo.
Lui sembra accorgersene, così ne trae vantaggio per alzarsi e portarmi alla base delle scale che conducono al piano superiore, dove sicuramente si trovano le camere.

È una storia già vista, un momento già vissuto solo in un posto diverso e sento il cuore tremare per la paura.

Faccio resistenza ma lui mi sbatte contro il muro tenendo le sue mani sulla mia faccia e baciandomi contro voglia. Riesco a staccarmi per un attimo che basta a dire qualcosa.
<<Ryan smettila!>> Cerco di urlare in tono più autoritario possibile ma quello che ne esce è un sussurro per le parole che muoiono in gola.

Lui al contrario non molla la presa, il cuore comincia a battere sempre più veloce e inizio a respirare affannosamente.

Non può succedere, non di nuovo.

E torna quella sensazione che pensavo aver seppellito un anno fa.
Non riesco a muovere neanche un muscolo del corpo per oppormi, come se mi stessi arrendendo a quello che accadrà da qui a poco. Il cervello grida aiuto ma il corpo non risponde, ricado in quel limbo, in quel buio totale in cui la luce della speranza diventava un puntino sempre più lontano.

Questa volta non c'è però nessuno per me, ci sono soltanto io ad aiutarmi.
Ryan mi sta ancora baciando con forza ma cerco di spingerlo per le spalle.

<<Basta Ryan!>> dico ancora più pateticamente di un attimo prima, con le lacrime agli occhi che cominciano ad offuscarmi la vista. Ma lui non sembra sentire, mi guarda con un mezzo sorriso, mi prende le mani e le intrappola al muro.

<<Tu..>> s'interrompe per prendere fiato quando le lacrime iniziano a solcarmi il viso.
È un attimo.

Sento un rumore, vedo Drew a terra e un ragazzo a cavalcioni sul suo corpo intento a prenderlo a cazzotti. Lui che prova a dimenarsi ma senza successo.

Spalanco gli occhi vivendo di nuovo il passato apparirmi davanti, devono smetterla. Avanzo di un passo ma mi fermo vedendo un ragazzo andare a passo marcato in soccorso di Ryan, ma prima che possa intervenire quello che ho capito essere Nathan, l'amico di Drew, lo ferma prendendolo per le spalle.

<<Jason il tuo amico è un grande coglione e se non vuoi finire steso vicino a lui ti conviene restarne fuori>> s'interrompe per un attimo ma riprende sorridendo arrogante

<<ma se vuoi accomodati pure>> e allarga le braccia in segno di sfida. Dopodiché si avvicina a Drew tirandolo via.

<<La prossima volta che ci provi Drew non sarai così fortunato>> mi stupisco nel vedere Drew che ha ancora la forza di parlare nonostante le condizioni in cui è ridotto.

<<Non vedo l'ora>> risponde con freddezza il ragazzo dagli occhi ingannevoli che riesce a mantenere la calma anche in una situazione così, come se fosse abituato a ricevere intimidazioni simili ma non ad averne paura.
Sbatto gli occhi per realizzare quello che è appena successo.

Drew mi sta fissando mentre gli altri riprendono quello che hanno lasciato pochi minuti fa per assistere allo spettacolo, come se non fosse successo nulla. Nascondo lo sguardo inumidito ancora dalle lacrime dietro i capelli, non voglio farmi vedere così. 

Non ho ancora smesso di tremare e respiro ancora troppo velocemente ma ora che lui si sta avvicinando mi sembra di ritrovare la calma.

<<Ti va di prendere un po' d'aria?>> chiede in tono pacato mantenendo le giuste distanze.

<<S..si>> biascico con più fermezza possibile mentre mi guardo le mani cercando di trovare stabilità per la testa che ha preso a girarmi.

Lo seguo rimanendo vicina al suo corpo e l'aria fredda che sbatte sul mio viso mi provoca i brividi, o forse è solo la sua presenza. La vista comincia a offuscarsi senza preavviso, così alzo lo sguardo per trovare nelle stelle una via di fuga.

Mi sembra tutto così strano, improvvisamente la luna non ne vuole sapere di stare ferma un secondo, le stelle non smettono di girare e le foglie degli alberi sbattono tra di loro a ritmo di musica che rimbomba immaginario nella mia testa. Sento lo stomaco cominciare a brontolare così mi piego e vomito dietro un albero, lo sguardo si assenta e le mie gambe diventano come gelatine.

<<Merda>> riesco solo a sentire la voce di Drew imprecare in lontananza prima di perdere i sensi.

Più blu dell'Oceano •Drew Starkey•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora