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Emilia

1 mese prima

Era trascorso del tempo da quando avevo deciso di dare il mio cuore a quel ragazzo biondo a cui davo ripetizioni di chimica e da allora non c'eravamo più divisi.

Fermín aveva imparato a conoscere il mio carattere contraddittorio e irascibile, ed io il suo paziente e buono.

Avevamo condiviso tanti momenti, la sua famiglia mi amava e viceversa, continuavo a guardare le sue partite ed ora me ne intendevo molto di più di calcio.

Anche la mia vita era cambiata. Avevo conosciuto gli amici di Fermín, come: Cristo, Alejandro, Mario, Pedro, Pablo e le rispettive fidanzate degli ultimi due. In particolare Wanda, la ragazza di Gavi. Avevo avuto sin da subito una particolare intesa con lei, era strano per me avere un amica con cui confidarsi e condividere la mia quotidianità.

Avevo fatto anche la conoscenza di Ambar che invece era la ragazza di Pedri, lei e Wanda si conoscevano già da prima, e anche con lei c'era una forte amicizia.

-ti piacciono?- erano più o meno le tre di notte. Assieme a Fermín ero rimasta a dormire a casa di Pablo e mentre ero in cucina con la mia amica mi ero fatta venire la brillante idea di cambiare colore di capelli.

Il mio rosso aranciato, si era trasformato in un bellissimo rosso mogano.

-sono bellissimi- mi guardai nello specchio del bagno ed osservai i miei nuovi capelli.

La mia amica Wanda era una parrucchiera fenomenale, ed era anche la mia estetista di fiducia. Mi sarei fatta fare tutto da lei anche ad occhi chiusi.

-adesso dobbiamo solo dormire, altrimenti ci ammazzeranno- sussurrò la castana e le diedi una mano a ripulire il bagno sporco di tinta rossa.

Dopo aver spento le luci della casa, salutai la mia amica e raggiunsi la camera degli ospiti dove Fermín stava già dormendo da un pezzo.

Eravamo andati a fare serata in un locale e con l'aggiunta della stanchezza dovuta alla partita che aveva avuto quel pomeriggio, il biondino era subito crollato.

Ormai l'estate era in procinto di iniziare e la mia maturità era sempre più vicina. Non ero affatto preoccupata per questo, poiché a seguito del mio diploma sarei partita con i miei amici per Ibiza.

Mi infilai sotto le coperte e mi avvinghiai alla schiena di Fermín dove mi addormentai poco dopo.

Il mattino seguente dopo aver fatto colazione con i nostri amici li salutammo e fecimo ritorno a casa mia. Date le prime giornate di sole bollente, era stata riaperta la piscina del giardino, e così avremmo trascorso lì la nostra domenica anche se verso il tardo pomeriggio il nostro gruppo si sarebbe riunito da me per poi andare ad un'altra serata in una discoteca della zona.

Ambar e Pedro erano a pranzo fuori, mentre Wanda, Pablo, sua sorella ed il suo ragazzo erano dalla famiglia di Gavi.

-questi li prendo io- ero seduta su uno dei lettini a bordo piscina a ripetere per il mio esame, quando Fermín mi sfilò i fogli dalle mani e li poggiò sulla sua sdraio.

-no Fermín, non so bene l'ultima parte, devo ripetere- mi ribellai, ma nel tentativo di recuperare i fogli, mi ritrovai bloccata dal ragazzo che si era seduto accanto a me.

-quella scuola non ha mai visto passare nessun'altro con il tuo cervello- mi prese le mani tra le sue e mi osservò. La verità era che nonostante fossi molto preparata, non mi sembrava abbastanza. Lo studio era l'unica cosa che mi riusciva bene senza troppi sforzi e almeno in quello volevo eccellere.

-lo dici solo per assecondarmi- mi lamentai sbuffando e vidi lo sguardo furbo del ragazzo.

-quello lo faccio sempre, altrimenti come farei a sopportarti?- le sue parole mi fecero spalancare gli occhi e subito lui scoppiò a ridere.

Mirada | Fermín López MarinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora